Buonanotte Josh - Buonanotte Jen {Joshifer Story}

New York P2

Angolo autrice: Ok ragazzi ci siamo, Jen e Josh stanno per incontrarsi. Il capitolo è interamente dal punto di vista di Josh. Essendo per ora il più preso dei due mi è sembrato giusto guardare l'intera serata con i suoi occhi. Buona lettura.

Josh's POV

Arrivo al Plaza con 10 minuti di ritardo, nonostante il mio albergo fosse a poco più di 10 minuti da qui. Il traffico a New York è infernale, se avessi avuto la mia moto sarei arrivato addirittura in anticipo. Cammino di fretta verso l'entrata della sala dove si terrà la cena,Andrew è rimasto indietro a parlare con un suo amico. Poso il cappotto e entro nella sala, ci sono già un pò di persone, la maggior parte saranno medici,  la cena è stata organizzata da un ospedale pediatrico di NY. E' tutto molto elegante e sobrio. C'è una piccola orchestra che ha già cominciato a suonare e i tavoli sono apparecchiati con delle belle tovaglie bianche. Nonostante sia tutto molto rilassante decido che per stare ancora meglio mi servirebbe un drink, così cerco il bar. Mi guardo intorno, è dritto davanti a me. Sbuffo perchè ci sono un sacco di persone e non ho per niente voglia di mettermi in fila anche per un drink, poi un gruppetto di persone si allontana dal bancone e la vedo, è seduta al bar e non l'ho mai vista così bella come adesso. Mi stropiccio gli occhi perchè non possoo credere a quello che sto vedendo. Ma non me lo sto immaginando, quella è proprio Jennifer. Sta parlando con Liz e ha stampato sul viso il più bello dei sorrisi, uno di quelli che ti scioglie il cuore. Più la guardo e più il mio battito accelera, indossa un vestito nero lungo, ma le spalle sono scoperte, è di un a bellezza disarmante,deglutisco a fatica. " Cazzo Josh ti devi calmare, lei è Jennifer, la conosci da anni, non può farti questo effetto da un giorno all'altro" penso. Ma purtroppo o per fortuna questo effetto me lo fa eccome. Non posso rimanere impalato come un deficiente a fissarla, così decido di attraversare la sala e di andarla a salutare. E' presa a parlare intensamente con Liz, le poggio una mano sulla spalla, lei si gira e questa volta il più bello dei sorrisi lo dedica solo a me : <<Josh ? ma che ci fa qui?>> Mi dice sorpresa << Mhhh fammici pensare ... la stessa cosa che ci fai tu!?!?>> Le dico con tono scherzoso. Cerco di essere il solito Josh, ma il mio cuore batte così forte che penso possa uscirmi dal petto da un momento all'altro. << Sono contenta di vederti, è strano perchè avevo deciso di chiamarti domani>> il suo tono è un pò incerto, sembra strana, forse è solo perchè non si aspettava di trovarmi qui. << Ma guarda le coincidenze, anche io ti avrei chiamata domani>> <<Wow Josh, il nostro livello di telepatia rimane sempre altissimo, nonostante non ci vediamo da mesi>> . Andiamo avanti per qualche minuto a parlare del più e del meno e una domanda tira l'altra scopro che siamo seduti allo stesso il tavolo. Ma non voglio parlare per tutta la sera del più e del meno, devo parlare con lei seriamente e di corsa perchè credo che il mio cuore non possa reggere questo ritmo per tutta la sera. Seduti con noi, oltre a Liz e Andrew, ci sono altre quattro persone che ne io ne Jen conosciamo. Tra una portata e l'altra la serata prosegue, in modo molto piacevole, ovviamente Jennifer preferisce mangiare piuttosto che parlare, ma non sembra la solita Jennifer, tiene quasi sempre gli occhi bassi come se non volesse incrociare i miei, ma fa sempre le solite battute sceme quindi non credo ci sia nulla di grave. A metà serata decido di alzarmi e di andarmi a fumare una sigaretta. << Vengo con te, ho bisogno di una boccata d'aria>> mi dice Jen. Bene proprio in quello in cui speravo << Jen,prendi la giacca che fuori fa freddo>> << Ma quale giacca, sono una tosta lo sai!>> << Fa come vuoi, ma poi non ti lamentare>> So già che dovrò darle la mia di giacca, perchè tempo due minuti e sarà un ghiacciolo. Usciamo nel grande giardino che si trova sul retro della sala. E' un giardino molto curato, con aiuole e siepi ovunque e anche delle fontane. Ci sediamo su una panchina poco distante dall'entrata, mi accendo la sigaretta e guardo Jennifer che dà i primi segni di cedimento, comincia ad avere freddo. <<Jen, non mi dire che senti freddo?>> Mi guarda con occhi quasi imploranti << Non pensare neppure per un secondo che ti darò la mia giacca, perchè non succederà mai, non posso congelarmi io per te>> ma a chi la do a ber? Mi congelerei eccome per lei <<Josh, ti prego, sto congelando e non posso ammalarmi di nuovo come una pappamolla>> Scrollo la testa e sbuffo, ma mi tolgo la giacca e gliela poggio sulle spalle,sembra stare leggermente meglio. E' il momento che cominci a parlare, ma lei mi precede << Sai, mi sei mancato tanto in questi mesi, avremmo dovuto sentirci di più>> Rimango sospeso tra il confuso e il contento, non mi aveva mai detto che le ero mancato, di solito si limita a picchiarmi per dimostrarmelo. << Anche tu mi sei mancata Jennifer>> "Ok Josh, è il momento, ora o mai più" <<ma non mi sei mancata in un modo normale, diciamo>> fa uno sguardo un pò sorpreso, arrossisce anche, ma io vado avanti << Senti Jennifer, veramente, io non so che parole usare, lo so che non è da me , che sono sempre uno dalla battuta pronta e cose così, ma stasera non riesco ad usare il cervello perchè il mio cuore mi sta dicendo che tu ... ecco tu... >> "Cazzo Josh diglielo, prima che diventi una lastra di ghiaccio e non possa più sentirti" << Jennifer tu mi piaci, mi piaci tanto, mi sei sempre piaciuta, ci ho messo anni per capirlo, ma ora te lo sto dicendo, lo sai come sono fatto non riesco a tenermi le cose dentro >> Non riesco neppure a guardarla, aspetto solo che dica qualcosa, ma nulla, forse si è congelata sul serio. Alzo lo sguardo nella sua direzione, ha gli occhi fissi su di me, un tipo di sguardo che non avevo mai visto. Li conoscevo tutti i suoi sguardi, quello felice, quello arrabbiato, quello sorpreso, perfino quello triste, ma questo per me era completamente nuovo e prima che potessi dire qualsiasi altra cosa le mie labbra erano sulle sue.