Subito dopo aver abbandonato la casa di Giulietta, Elisa si ritrovò con la testa fra le nuvole, completamente persa nei suoi pensieri e nelle sue fantasie d'amore. Cercava ogni minima scusa per poter camminare di fianco a lui, oppure in parallelo per poter origliare meglio (cosa che faceva sempre perchè amava conoscere e soprattutto sapere i fatti degli altri, colpa delle montagne di giornali di gossip che leggeva a casa di sua nonna) i discorsi di Luca e di Ilenia e provava a capire almeno la metà di quello che riusciva ad udire.
Anche i suoi genitori, notarono che era stranamente muta e calma per essere la stessa Elisa che meno di mezz'ora prima sprizzava gioia ed entusiasmo da tutti i pori. Persino Ilenia la trovò stranamente taciturna e decise di intraprendere ed intavolare una discussione con lei, alla quale purtroppo non prese parte suo figlio, che sembrava decisamente imbarazzato dalla situazione e che a causa della sua timidezza non proferì quasi una mezza parola. Aprì la sua "meravigliosa" bocca soltato per gustare il bel gelato che si erano fermati a prendere e che sua mamma aveva gentilissimamente offerto anche ad Elisa che estasiata era ancora persa nei suoi pensieri, ed alcuni di essi sembravano usciti direttamente da una fiaba; il secondo motivo per il quale aprì bocca fu per lanciare un silenzioso commento sul suo delizioso gelato, che stava divorando con voracità e a tempo di record. Dopo un quarto d'ora di camminata giunsero finalmente in piazza dell'Arena e si misero in fila davanti al gate numero 27. Elisa, che voleva rimenere giusto cinque minuti da sola con se stessa e con i suoi incasinatissimi pensieri, decise di ronzare attorno alle varie scenografie che si trovavano nel bel mezzo della piazza: erano presenti quelle mastodontiche del "Trovatore" andato in scena la sera prima e quelle orientali di "Nabucco" che aveva avuto il suo momento di gloria due sere prima; si soffermò però sul centinaio (come minimo) di pannelli derivanti dal concerto degli One Direction di un mese prima... il suo pensierò volò subito alle sue amiche directioner che sicuramente avrebbero gradito essere lì in quel momento e soprattutto al suo posto. Mentre cercava di riordinare il flusso incontrollato dei suoi pensieri, era distratta dalle scritte che continuava a leggere e alla fine contò circa venti "Harry sei la mia vita", ventitrè "Louis ti amo", una quindicina di "Niall sei mio" e via dicendo. Non sapeva perchè stesse leggendo qualcosa che non le interessava minimamente, ma continuava a pensare e a ripensare alla sua vita, al fatto che lei fosse così diversa dalle sue coetanee, dalle sue compagne di classe e dalle sue amiche più strette, tutte ascoltavano musica moderna, pop o rock; all' interno della sua classe c'era chi ascoltava Katy Perry, chi i One Direction, chi Tiziano Ferro, Emma, i Rolling Stones e chi più ne ha più ne metta, solo lei... solo lei aveva questa sfegatata passione per la musica classica e l'opera che per certo non era comune. Certo, non disprezzava la musica pop e nemmeno i suoi esponenti, anzi se una canzone le piaceva, il ritornello o le sue stesse parole le rimanevano in testa per settimane e le canticchiava quando era da sola per non farsi sentire da nessuno. Quello che però l'aveva mandata in questa profonda crisi esistenziale era il semplice fatto, che lui non la degnasse nemmeno di uno sguardo, quasi come se quel sorriso avvenuto poco più di un'ora e mezza prima fosse diretto più alla figura legata a quel posto che a lei. Rimproverò però a se stessa, il fatto di essersi illusa così facilmente dopo nemmeno due ore. Insomma, lui aveva dieci anni in più, molto probabilmente (anche se lei non ci voleva pensare) una fidanzata e non poteva certo credere che avrebbe abbandonato la sua cerchia ristretta di donnette della parrocchia, ( le uniche persone che conosceva) per una perfetta sconosciuta con la quale non aveva scambiato più che un saluto. Mentre era concentrata a pensare a tutto questo, udì l' inconfondibile grido di suo padre, che con il solito garbo diceva: < Elisaaaaaaaa, aprono i cancelli muoviti su !!! > e lei seppur sovrappensiero ma eccitata all'idea di vedere un'opera, non esitò un istante a riavvicinarsi al gruppo, sfoderando al meglio le sue doti da attrice, per non far risaltare agli occhi degli altri, i suoi pensieri più intimi.
Non aveva mai, mai fatto così tanta fatica a salire le scale, nemmeno quando era salita sul Colosseo aveva faticato così tanto, (forse perchè si era fermata al secondo piano) finalmente arrivò in cima, e si addentrò alla scoperta dell'Arena che, così grande le faceva quasi paura. Rimase a lungo a bocca aperta, esterrefatta dalla bellezza di quel luogo, e già pensava a quando avrebbe dovuto lasciarlo per ritornare alla sua solita vita, nella campagna della sua Romagna e nel suo paese di provincia. Seguendo Ilenia, si posizionò nell'angolo più alto della gradinata, e per suo grande colpo di sfortuna avrebbe avuto vicino Luca, se non fosse stato per un uomo che si interpose fra loro dividendoli ulteriormente e lasciando la poveretta vicina ai suoi genitori che già stavano cominciando a cercare i propri panini per cenare e sistemarsi più o meno comodamente sui cuscini che si erano portati da casa. Elisa, dopo aver mandato centinaia di messaggi alle sue amiche, adornati da altrettante fotografie si ripromise di cercare di non fissare Luca o per quanto fosse al limite delle sue possibilità di cercare almeno di non girarsi ogni minuto che passava su questa Terra. Fu però costretta a girarsi per chiedere alla prof, siccome era più esperta di lei, a cosa servissero le candeline che avevano preso a metà strada; alla sua ripetuta domanda: < Prof, a cosa servono? > non ottenne risposta e dopo la quinta volta di fila che ripeteva la stessa frase la risposta arrivò da chi meno se lo aspettava: < Personalmente non lo so, staremo a vedere... > e non appena disse quasta frase (una tra le più lunghe della giornata) le sorrise e lei rispose prima di cadere nell'ebetismo totale: < Grazie mille lo stesso, aspetteremo >. A tal punto si poteva dire che era proprio cotta, se uno l'avesse paragonata ad un'emoticons di whatsapp, sicuramente sarebbe stata quella con i cuoricini al posto degli occhi oppure quella che arrosisce. Al richiamo di sua madre fu costretta a tornare per la terza volta, in quel giorno che pareva non finire mai, nel mondo reale e si accorse, guardando l'orologio che erane le 20.25 e di li a poco sarebbe iniziato lo spettacolo.Alle 20.30, in punto, come un orologio svizzero, entrò il direttore d'orchestra e iniziò l'opera. La musica era così coinvolgente che Elisa continuava a battere il piede a terra, per tenere il tempo e andare insieme all'orchestra che con maestria, sapeva destreggiarsi benissimo fra le note scritte da Giuseppe Verdi, tanti e tanti anni prima. La rappresentazione associata agli intervalli, sarebbe durata tre ore e mezza e verso la fine del terzo atto le venne abbastanza sonno, ma poi col variare della scenografia riprese in pieno le sue facoltà mentali e si sforzò di continuare a seguire, senza dare troppo nell'occhio a causa dei suoi sbadigli. Nell'intervallo fra il terzo e il quarto ed ultimo atto successe una cosa meravigliosa, il tizio che la divideva dal suo Luca, fu chiamato dalla figlia e fu costretto a rimanere vicino a lei; di conseguenza Elisa, si avvicinò a lui e si sorrisero, con non poco imbarazzo e poi non si parlarono, nè si guardarono più; o almeno lui non la guardò più (apparentemente), ma lei di sottecchi lo osservava sbavando nella sua testa.
Alla fine dell'opera, non senza qualche lacrima di commozione, Elisa fu costretta ad uscire dall'Arena e a proliferarsi in abbondanti saluti a tutte le persone che aveva conosciuto in quella particolare avventura. Il saluto che più attendeva era però quello di Luca, che dopo averle dato formalmente la mano, le diede i due classici baci sulle guance e lei si perse nei suoi occhi sorridendo in una maniera così raggiante tanto da emanare una luce particolare e tutta sua, che la faceva emozionare sempre di più.
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Ciao a tutti cari, scusate per il ritardo nella pubblicazione, ma spero che vi piaccia ugualmente!! Un bacione a tutti e buona serata.|| Ellie <3 <3
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Fall in love in Verona
Romance12 anni lei, 22 due lui. Per Elisa è amore a prima vista, ma Luca sembra accorgersi appena della sua presenza. Questa è una storia d'amore fatta di sofferenze, di illusioni e di prese in giro. Un storia che sembra non avere mai fine, ma che sorprend...