Durante il viaggio di ritorno, Elisa oltre ad avere un sonno stratosferico, dovuto all'ora che era, cioè le 2.30 di notte, continuava ad essere assorta nei suoi pensieri e a chiedersi se mai avrebbe rivisto Luca, e, se da un lato voleva convincersi che ciò potesse succedere al più presto, dall'altro, quello più ragionevole, sapeva che non l'avrebbe mai più visto e se anche sarebbe successo, sicuramente lui non si sarebbe ricordato di lei, o forse, solo vagamente ed in modo confuso.
Mentre pensava a tutto ciò, Elisa, si sdraiò completamente lungo tutti e tre i sedili posteriori dell'auto e lentamente si assopì, lasciando senza una risposta tutte le sue domande ed i suoi mille punti interrogativi, che continuavano ad occupare un posto molto rilevante nella sua mente. Arrivata a casa, ebbe solamente il tempo di mettersi il pigiama e di infilarsi nel letto, dato che risprofondò nel suo sonno beato, che nemmeno le cannonate avrebbero interrotto. Contrariamente a come si può pensare, quella notte, lei, dormì benissimo e per la prima volta in quelle infinite ventiquattro ore non pensò a niente e continuò a dormire fino alle 11.00 della mattina seguete.Quando si svegliò era fresca come una rosa, ed apparentemente era tornata la solita allegra e pazza Elisa, che sorrideva sempre a tutti anche quando aveva gli occhi e il cuore colmi di tristezza o di dolore; scavando in fondo però, dentro di lei qualcosa cominciò a cambiare, lei stessa cominciò a sentirsi diversa da come era stata fino quel momento. Quella mattina, colma di spirito di pietà verso sua madre, rifece il suo letto (cosa che odiava fare e considerava totalmente inutile, dato che alla sera poi, avrebbe dovuto disfarlo di nuovo. Lo faceva soltanto sotto forzatura o ricatto.), sua madre appena tornata a casa dal mercato, dove andava ogni lunedì, iniziò a gridare al miracolo, in quanto era una cosa così rara che sua figlia avesse rifatto il letto ed avesse apparecchiato , che si sentì in dovere di andare a ringraziare Gesù Cristo in chiesa per quello che aveva appena visto; (Anna era un po' fanatica e per ogni minima cosa andava in chiesa, quasi tutti i giorni). Elisa, aveva iniziato infatti a vedere il mondo che la circondava non più con gli occhi della bambina ingenua e sognatrice di due giorni prima, ma con gli occhi di una persona che sta crescendo e che si rende conto che nella vita non sono tutte rose e fiori e che anche se, le si sarebbero messi davanti ostacoli in apparenza difficili da superare, li avrebbe dovuti scavalcare con tutta la sua forza di volontà e non raggirarli come sicuramente avrebbe fatto prima, cercando la via più breve e semplice.
Passarono i mesi, ed Elisa riprese il corso normale della sua vita, continuava si a pensare a Luca, ma cercava in ogni modo di levarselo dalla testa e di scacciare il pensiero che arrivava spesso e faceva capolino nel suo cervello. Finalmente era arrivata anche la terza media e finalmente a giugno avrebbe lasciato per sempre quel posto che detestava con tutta se stessa. Detestava la sua aula, detestava i suoi compagni e detestava quasi, se non tutti i suoi insegnanti (Ilenia esclusa, che continuava a rimanere il suo mito); insomma, alla mattina più che andare a scuola le pareva di essere condotta in prigione, costretta ai lavori forzati. L'unica ora che le dava soddisfazioni vere (nonostante andasse bene in tutte le materie), era quella di musica dove poteva sfoderare le sue conoscenze da "unica interessata alla materia" come diceva lei con i suoi compagni.
Durante uno di quei noiosi e monotoni giorni, sua madre se ne saltò fuori con una delle sue solite cavate, dicendole: < Perchè non vai dalla Manuela, nella sua parrocchia a provare a suonare l'organo?> dapprima Elisa rispose: <Mamma... non ci penso proprio! Ma sei forse impazzita?! No no e poi no, io NON CI VADO!> poi nell'arco della giornata, quelle parole le erano rimaste impresse e le capitò un paio di volte di ripensarci. Il nome del posto non le era nuovo, infatti ci abitava una sua cara amica e altre persone che conosceva, e distava cinque minuti da casa sua; ebbe però l'illuminazione quando pensò che proprio lì, abitava Ilenia e il suo pensierò volò immediatamente a Luca: forse aveva una speranza di rivederlo.
Alla sera, quando sua madre tornò da scuola e li andò a prendere dalla nonna, Elisa iniziò a dire con grande entusiasmo che non vedeva l'ora di iniziare ad andare a suonare in chiesa e che sicuramente come esperienza le sarebbe piaciuta moltissimo e le sarebbe stata utile per la sua firmazione musicale. Anna, leggermente perplessa dal repentino cambio di idee della figlia, decise però di non fare troppe domande, in quanto non avrebbe comunque compreso il perchè e il vero motivo della sua decisione. Dopo cena, Anna, chiamò subito la sua collega, che le disse che la figlia avrebbe potuto iniziare anche due giorni dopo e che sicuramente non ci sarebbero stati problemi. Il giorno dopo, la ragazza, per l'intervallo si presentò davanti alla porta dell'aula di musica e dopo 10 minuti passati a decidere se bussare o meno, bussò ed entrò, trovando Ilenia assorta nel suo lavoro di correzione di un bel pacco di verifiche, che a giudicare dai segni rossi che era riuscita a vedere non erano andate troppo bene. Timidamente e molto impacciatamente facendo un contorto giro di parole disse: < Prof, io non so se lei sa, ma sicuramente lei saprà, che domani, devo andare... beh si insomma... devo provare a suonare... ehm... > e lei sorridendole maternamente la esortò a continuare: < devo cominciare a venire nella sua parrocchia, mia mamma conosce bene Manuela e si, beh insomma... mi hanno convinta a provare...> durante quelle due frasi Elisa fu convinta essere invecchiata come minimo di vent'anni, e mentre era occupata a farsi le sue solite paranoie, la professoressa disse: < Si cara, un po' me l'aveva ventilato. Sono contenta che tu entrerai a far parte della nostra comunità!> e detto questo si salutarono. Elisa con il cuore colmo di felicità torno in classe e Ilenia non potè fare a meno di sorridere, ripensando all'evidente imbarazzo della sua alunna, alla quale, infondo, era molto legata e a cui voleva molto bene. Mancavano circa due settimane a Natale e perciò se mai l'avrebbero fatta suonare, sicuramente il suo esordio sarebbe avvenuto in quei giorni e cercò di mettersi nell'ottica che avrebbe dovuto lavorare metodicamente e con rapidità se avesse voluto imparare qualsiasi brano le avessero dato da studiare nel minor tempo possibile.Il giorno dopo, dopo aver sopportato cinque noiosissime ore di scuola, con tanto di tema descrittivo di italiano, finalmente tornò a casa, dove, dopo aver mangiato lo schifosissimo piatto di pasta bianca che suo padre ogni sabato cucinava, mentre sua madre era dalla parrucchiera, si preparò ad iniziare questa nuova avventura che, anche se lei non sapeva a cosa l'avrebbe portata, volle comunque iniziare. Il suo futuro lì dentro non sarebbe stato semplice ed in alcuni casi anche infelice, ma la vita prima o poi sorride tutti e sarebbe sicuramente arrivato il suo turno e come si verificò nel corso del tempo, anche se a distanza di anni, arrivò anche il suo sospirato e tanto desiderato momento.
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Ciao a tutti, miei cari followers spero che la mia storia vi stia piacendo almeno un pochetto. Vi ringrazio per le numerose visualizzazioni e per i voti (che sono sempre ben accetti).
Spero che anche questo capitolo vi piaccia e siate soddisfatti della storia.
Un abbraccio e un bacione
La vostra| | Ellie <3 <3
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Fall in love in Verona
Romantizm12 anni lei, 22 due lui. Per Elisa è amore a prima vista, ma Luca sembra accorgersi appena della sua presenza. Questa è una storia d'amore fatta di sofferenze, di illusioni e di prese in giro. Un storia che sembra non avere mai fine, ma che sorprend...