Anna, dopo essersi fatta i complimenti da sola per la geniale deduzione, si decise ad entrare in chiesa, sedendosi nel suo solito posto e riflettendo se non fosse il caso di tenere quella piccola rivelazione per sè.
Elisa intanto aveva già preso posto nel secondo banco, esattamente di fronte alla tastiera, davanti a Luca, dietro ad Ilaria e vicino ad Ilenia che non faceva che elogiarla agli occhi delle parrocchiane e a quelli del figlio, che però pareva ascoltarla fra il sì e il no. L'ora passò in fretta, se tralasciamo la lunghissima omelia di Don Paolo, esagerato come sempre nel dilungarsi nelle sue esperienze personali e nella ricerca dell' etimologia di una parola, quella che preferiva spiegare e quella più gettonata era "Eucarestia", la cui definizione ormai, era completamente entrata in testa ad Elisa; che fra uno sbuffo e una guardatina all'orologio si stava addormentando, seguita a ruota da Nicol e da Linda che certo non erano messe meglio di lei.
Alla fine della messa, salutò per l'ennesima volta, le sue "amiche" ovvero le signore della parrochia alle quali si era già affezionata moltissimo e Ilenia che dopo averle fatto alcune domande su come avrebbe passato la giornata, si diresse verso casa, dato che a pranzo avrebbe avuto da lei tutti i suoi fratelli e Franca, che certo non si annoiava mai e dopo che era rimasta vedova non era certo caduta in depressione, anzi era quasi rinata ed era libera di passare più tempo a casa dei suoi quattro figli, che abitavano in regioni diverse.La giornata trascorse nell'allegria assoluta, siccome Elisa si trovava a casa di nonna Michelina e nonno Franco, che l'avevano praticamente cresciuta più come una figlia che una nipote e che avevano sempre viziato tantissimo, come i nonni sono soliti fare. A differenza dei suoi nonni paterni però, loro volevano lo stesso bene ad entrambi i loro nipoti sia ad Elisa che a Lorenzo, suo fratello. La ragazzina si sentiva molto più a suo agio a casa dei suoi nonni che a casa sua, proprio perchè c'era praticamente cresciuta e sapeva di poter contare sempre e completamente sul loro aiuto, per qualsiasi cosa e in qualsiasi circostanza. Durante il pomeriggio, oltre alla sua solita dormitina, giocò a carte con la sua prozia e ebbe anche il tempo per uno spuntino (immancabile come sempre).
Purtroppo però, come di consueto, alla sera, fu costretta a prendere parte al "cenone" a casa dei genitori di Emanuele, dove sarebbero stati presenti tutti i suoi cugini e gli zii. Certo non fremeva per andarci, e fece di tutto per arrivare in ritardo: aiutò sua madre a stendere i panni, a fare la lavatrice e a spolverare. Il tempo passò così, fra una pulizia e l'altra e per la prima e probabilmente ultima volta fu grata a sua mamma di averle fatto fare così tanti lavoretti. Arrivarono a casa di sua nonna (che aveva soprannominato la "Casa degli orrori") con un'abbondante mezz'ora di ritardo, e siccome la Volpe come aveva soprannominato sua nonna e il Gatto suo nonno (nomignoli derivanti dalla canzone di Bennato) amavano mangiare all'orario dei polli, le due compari arrivarono a cena già cominciata; si tolsero i cappotti e di malavoglia e pronte a sentire discorsi senza senso e di elogio verso i figli della sorella di Emanuele (che Elisa proprio non sopportava) si sedettero a tavola.
Diana, che amava mettersi in mostra, aveva cucinato per un esercito intero e il cibo traboccava sulla tavola: c'erano l'arrosto e il vitello, patate al forno, fritte e purè, verdure al forno, impanate e grigliate, salsa di pomodoro e formaggi vari; insomma una vera esagerazione. Tutto ciò accompagnato dalle lamentele che la donna, che come un disco rotto non faceva che ripetere, alludendo a quanto aveva faticato negli ultimi due giorni per preparare quella cena per quattordici persone.
A tavola, oltra a stilare la lista di regali che ognuno aveva ricevuto nel corso della giornata non si parlò d'altro che di (indovinate un po' un argomento diverso dal solito...) scuola. La più bersagliata era Elisa, che siccome era in terza, doveva sostenere l'esame e i suoi parenti impiccioni come sempre, volevano sapere tutti i dettagli del suo lavoro (che in realtà doveva ancora iniziare). La maggior parte dei discorsi era però concentrata ad elogiare le grandi doti musicali di Andrea e Beatrice che pur di confermare quello che la nonna diceva si sforzavano di sembrare convinti e cercavano di sfoderare le loro doti da attori, anche se purtroppo per loro nessuno ci credette fino in fondo, ma nessuno fiatò per evitare discussioni, almeno il giorno di Natale.Dopo cena e dopo la vagonata di dolci che Diana aveva preparato, si riunirono tutti a giocare a Monopoly e proseguirono fino a che Emanuele non mandò in bancarotta tutti, concludendo così il gioco. Anna, che mal sopportava quella gente si era già dileguata da circa un'ora quando anche gli altri iniziarono a prepararsi per tornare a casa. Elisa, come di consueto aveva lasciato in giubbotto sulla sedia più lontana, quella dove di solito nessuno metteva mai niente, e mentre si stava preparando per tornare finalmente a casa, si sentì tirare per un braccio e di conseguenza si girò di scatto.
Dietro di lei, nella sua solita posa da gobbo di Notre Dame, e con le mani sui fianchi stile Vittoria alata, stava sua nonna, con un'espressione tra l'insofferente, la schifata e l'arrabbiata nera. La donna esordì dicendo: < Io e te dobbiamo parlare...> la ragazzina allora un po' intimorita dalla faccia minacciosa della nonna rispose timidamente: < Di cosa?> e l'altra riprese: < La devi smettere di farti vedere sempre così superiore a tutti... ma chi ti credi di essere qui dentro? Sei nata per prima, ma come considerazione per me sei all'ultimo posto... poi, come ti permetti di influenzare così tuo fratello mettendolo contro di noi? Sei proprio una persona orribile, la peggiore nipote che si possa mai avere!>
Elisa, spiazzata da un affronto così feroce e affrontato con così tanta rabbia; aveva gli occhi lucidi e il nodo in gola, era talmente schoccata che dalla sua bocca non uscì alcun suono, se non qualche silenzioso grido strozzato. Prese la borsa e senza dire niente e salutare nessuno se ne andò, evidentemente turbata da quelle parole. Decise però di non dire niente a nessuno almeno fino al giorno seguente e di filare direttamente a letto, imitando sua mamma che era già al calduccio da un po'.Ripensando però a quelle parole non potè fare altro che scoppiare a piangere in quanto l'aveva definita una "persona orribile" e non potè che convincersi che effettivamente lo fosse. Tra un lacrima e un pianto esagerato si addormentò nello sconforto più assoluto, pensando a ciò che avrebbe dovuto dire il giorno seguente, quando avrebbe raccontato per filo e per segno a sua mamma tutto l'accaduto.
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Ciao a tutti carissimi followers,
vedo con piacere che le visualizzazioni aumetano sempre di più e di questo ve ne sono infinitamente grata.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Un bacione e a presto.
La vostra| | Ellie <3 <3
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Fall in love in Verona
عاطفية12 anni lei, 22 due lui. Per Elisa è amore a prima vista, ma Luca sembra accorgersi appena della sua presenza. Questa è una storia d'amore fatta di sofferenze, di illusioni e di prese in giro. Un storia che sembra non avere mai fine, ma che sorprend...