Capitolo 11.

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Parcheggiai davanti al college ed aprii il finestrino: si sentiva l'odore di erba appena tagliata.
Sorrisi,ricordando il periodo in cui frequentavo il college.. Avevano sempre avuto questa fissa del cortile, sistemavano l'erba ed i cespugli ogni giorno.
Soffrii molto quando fui costretto ad abbandonare tutto, mia madre era stata licenziata e non poteva più permettersi di pagarmi gli studi.
Tornai alla realtà quando sentii una risata femminile,proveniente dal cancello d'entrata.
Mi girai e guardai Gaia,che rideva con un ragazzo che mi dava le spalle..
-Ahahahahahaha no Rick!-
Sentii un pugno dritto nello stomaco e la gelosia s'impossessò di me.
"Chi è quello stronzo?"
Respirai lentamente per calmarmi,ma non mi fu molto d'aiuto. Ero un coglione,non avevo il diritto di essere geloso perché non ero il suo ragazzo.. Ma stavo per chiederle di fare quel passo avanti e quella situazione mi fece quasi arrendere.
Guardai attentamente ciò che stava succedendo,finché non si salutarono con due baci sulle guance e lui se ne andò.
Non riuscii a vederlo in faccia e questo mi fece ancora più rabbia, la seguii con lo sguardo mentre saliva in macchina tutta sorridente.
-Hey.- disse dandomi un delicato bacio sulla guancia.
-Ciao.- risposi freddamente.
-Andiamo a mangiare qualcosa? C'è un ristorante cinese qui vicino!-
-No. Voglio andare a casa.-
-Ok..andiamo a casa..- disse dispiaciuta.
Ripensai al ragazzo con cui stava scherzando poco prima e la rabbia salì ancora di più.
-No forse tu non hai capito, io me ne vado a casa mia e tu a casa tua.-
GAIA'S POV:
Perché mi trattava cosí? Avevo fatto qualcosa che non andava?
Sospirai e lo guardai, mentre si concentrava sulla strada con lo
sguardo teso.
-Spiegami che cosa succede, Marshall.-
Guardai i muscoli delle spalle che gli si indurivano sotto la maglietta bianca ed aspettai la risposta nervosamente..ma non ottenni risposta.
Rimasi in silenzio per tutto il resto del viaggio e quando arrivammo a casa mia mi fece scendere,aspettò che entrassi a casa e se ne andò senza dirmi una parola.
Sospirai, avevo le lacrime in gola e sentivo il bisogno di farle uscire, pensai a cosa potesse essere successo..ma non riuscivo a trovare nulla di strano,cominciai a piangere.. non volevo che mi trattasse così e mi mancava da morire.
Presi il telefono e gli mandai circa una ventina di messaggi ma non rispose nemmeno ad uno.

"Gaia...vai a casa sua."

La mia voce interiore aveva ragione, mi importava di lui ed era il ragazzo che volevo..lo avevo capito con poco più di una settimana ed era una cosa stranissima,sembrava quasi ridicola,come facevo ad essere innamorata di un ragazzo che conoscevo da così poco? Ma era così ed io non potevo farci nulla, potevo solo cercare di conoscerlo meglio e di fare ciò che sentivo nel cuore,senza sentirmi obbligata a fare nulla.Presi la giacca ed uscii di casa velocemente, sbattendomi la porta dietro.

Il cielo si stava facendo buio e l'aria era fredda ed umida,mi strinsi nel cappotto e cominciai a camminare velocemente nella strada isolata e poco illuminata;avevo paura di camminare in queste strade da sola di sera,soprattutto da quando avevano pestato Marshall davanti casa mia.

Dopo circa dieci minuti arrivai davanti casa sua:era leggermente più piccola della mia,ma molto più disordinata e spoglia.

Suonai il campanello e dopo poco mi aprì:un'espressione di sorpresa si fece spazio sul suo viso bellissimo per un pò di secondi,poi svanì e la sua espressione tornò arrabbiata come prima.

-Che ci fai qui?- disse seccamente.

-Sono venuta a chiederti qual'è il problema,che cosa ti ho fatto? Te lo chiedo perché non so più che pensare,mi stai evitando? Perché?-

Ci fu un silenzio di tomba,durante il quale ci guardammo negli occhi..si sentivano solo i nostri respiri ed io approfittai di quel momento per cercare qualche stato d'animo nei suoi occhi,ma vedevo solo rabbia.

-Entra.-

Sentii la sua rabbia crescere in una sola parola e, leggermente impaurita, entrai lentamente.
Le pareti della casa erano bianche e spoglie,ad eccezione di qualche post it attaccato qua e là.
-Marshall...ti prego..dimmi cosa succede.-
Ci furono circa due minuti di silenzio, durante il quale Marshall rimase in silenzio ed a braccia conserte..io volevo solo abbracciarlo e non staccarmi più dai lui...ma non ci riuscivo, ero come bloccata dalla paura di essere respinta.
-Chi è Rick?-


I JUST WANNA LIVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora