Capitolo 5.

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MARSHALL'S POV:
Spensi il cellulare ed andai a letto,non riuscii a fare a meno di dirglielo.
La pensavo costantemente..pensavo ad ogni suo gesto,espressione e frase.
Tutto quello che faceva mi faceva impazzire.
"Marshall, è troppo presto."
Fanculo,era troppo presto ma non importava..le avrei detto tutto.
Mi addormentai nel letto incasinato, con lei in testa.
Mi svegliai alle 9 della mattina dopo ed andai a controllare il telefono: nessun messaggio.
Sospirai, non importava...l'importante era che lo avesse letto.
La giornata passò tranquilla ed io e Gaia non ci vedemmo,mi mancava..
"Marshall...valle a dire che ti piace, valle a dire che la vuoi conoscere."
Pensai alle parole che avevo nella testa e mi convinsi,presi la felpa e uscii di casa: le avrei parlato subito, non potevo aspettare.
Non importava se era presto,cazzo l'avrei baciata...non ce la facevo più.
La strada era illuminata dai pochi lampioni funzionanti,accelerai il passo,le strade di Detroit non piacevano nemmeno a me.
Arrivai davanti casa di Gaia, suonai alla porta...ma non rispondeva, riprovai due o tre volte ancora ma niente da fare.
Feci per andarmene ma qualcuno mi prese per una spalla e mi spinse a terra.
Mi girai e mi salì il cuore in gola appena lo vidi.
-Chuck.-
-Marshall.- disse con un ghigno in volto.
-COSA CAZZO VUOI.- urlai,alzandomi da terra.
-Sono giorni che ti seguo,ho della nuova roba. Ed è ancora più forte della solita.- rispose, tirando fuori una bustina.
-Non la voglio.-
-Oh andiamo,lo so che la vuoi.-
-HO DETTO NO.-
-Va bene.- disse allontanandosi,tirai un sospiro di sollievo.
-Ripensandoci..-
"Oh..merda."
-Mi devi ancora 1000 dollari,per la roba del mese scorso. Dammeli.-
-Non posso ora...Chuck dammi un'altro mese.-
-Tempo scaduto Marshall.- disse.
In quel momento altri cinque ragazzi uscirono dal buio e mi circondarono.
Chiusi gli occhi e trattenni il respiro,ricevendo un pugno nello stomaco.
Mi piegai a metà dal dolore e loro continuarono a riempirmi di pugni e calci.
GAIA'S POV:
Quando sentii suonare ero nella doccia,mi asciugai di corsa ed andai ad aprire la porta.
Davanti alla porta non c'era nessuno, stavo per chiuderla quando sentii dei versi strani..mi affacciai mi trovai davanti un gruppo di ragazzi in cerchio che tiravano calci e pugni.
Mi spaventai a morte,guardai meglio.. ad un certo punto il cerchio si sciolse e da fuori uscì un ragazzo piegato a metà.
Non potevo crederci,corsi verso il gruppo..senza rifletterci e con il cuore in gola.
-MARSHALL!- urlai.
-Gaia..vai via.- disse,pulendosi il sangue dalla faccia.
-No non me ne vado. Me ne vado solo se vieni con me.-
-Gaia,sparisci.- ribadì.
Lo ignorai,rivolgendomi agli altri:
-Andate via, o preferite essere accompagnati dalla polizia?-
-Marshall, ti fai difendere da una ragazza?- rise uno di loro.
-Vaffanculo Chuck.- rispose Marshall.
Uno dei ragazzi gli diede un calcio,lui urlò.
-BASTA.- urlai,delle lacrime mi rigarono le guance e alla fine scoppiai a piangere nel vero senso della parola.
-Gaia..per favore vai via..- disse lui debolmente.
-Marshall io non me ne vado.-
-Marshall lo sai che ti dico?Me ne vado.- disse Chuck,avvicinandosi a me, indietreggiai sempre di più.. impaurita.
-Lascia stare Gaia,Chuck. È con me che cel'hai.-
-Vado,ma non finisce qui.- disse, se ne andò seguito dai ragazzi.
Corsi verso Marshall, ormai ridotto male,lui mi strinse in un abbraccio.
-Vieni ti aiuto,andiamo a casa.-
-No,andrò casa mia.-
Non lo ascoltai nemmeno,lo presi per un braccio ed entrammo a casa.

I JUST WANNA LIVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora