Capitolo 44.

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Durante il viaggio in auto Marshall non mi rivolse parola,era molto arrabbiato ed io pensavo che fosse una reazione eccessiva per ciò che era accaduto.

Avevo la tentazione di parlargli,ma effettivamente non ne avevo il coraggio.. Non lo avevo mai visto così arrabbiato e non volevo che da una discussione venisse fuori una litigata colossale.

Arrivammo al vialetto di casa nostra, Marshall scese dalla macchina e senza dire nulla si diresse a casa,rimasi per alcuni secondi a guardarlo confusa e poi scesi anche io dall'auto, entrai a casa e mi chiusi la porta alle spalle.

Lui era seduto sul divano con la testa fra le mani,vedendolo così finalmente ebbi il coraggio di parlare:

-SI PUÒ SAPERE CHE CAZZO TI STA PRENDENDO?! STAI ESAGERANDO, MARSHALL.- urlai.

Lui mi guardò, nei suoi occhi c'era rabbia e a quanto pareva anche una leggera preoccupazione..dalla sua espressione capii che c'era dell'altro.

Lui si alzò velocemente avvicinandosi a me con rabbia,indietreggiai con la paura che s'impossessava di me finché non mi ritrovai con la schiena contro il muro,non sapevo cosa fare e dove andare...la sua espressione non mi piaceva.

Ormai era troppo tardi:i suoi occhi ghiacciati mi scrutarono,cercando di captare ogni mio singolo movimento.

Allungò una mano chiusa a pugno e la scagliò dritta al muro accanto a me, iniziai a piangere..aspettandomi il peggio.

"Marshall è davvero un ragazzo del genere? È violento?"

Non seppi rispondere in alcun modo alla mia voce interiore,in quel momento ero in grado solo di piangere e tremare come una foglia per la paura.

Poi ad un tratto Marshall si distrasse per uno strano rumore in cucina ed io scappai via,uscii di casa ed iniziai a correre il più lontano possibile da lui, non sapevo se avrebbe avuto il coraggio di farmi del male..ma data la sua reazione non volevo correre il rischio.

Durante la mia corsa incessante,scorsi un piccolo parco di quartiere e mi fermai per riprendere fiato e per restare da sola a riflettere...cosa dovevo fare? Forse avrei dovuto aspettare che uscisse di casa in modo da andare a prendere le mie cose, prendere il primo treno e andare via.. Oppure avrei potuto affrontarlo e cercare di parlare con lui nel modo più tranquillo possibile.

Ci avrei pensato,ma quello non era il momento adatto per farlo..la mia mente non era lucida,avrei potuto combinare qualche cazzata per poi pentirmene.

Iniziai a piangere per sfogare la paura e i nervi che mi stavano stancando il corpo in quel momento e mi sedetti sull'erba asciutta.

-Ma guarda chi si rivede..- una voce maschile dietro di me mi fece sobbalzare.

Mi girai velocemente e la paura s'impossessò di nuovo di me: Chuck mi guardò con un ghigno sul volto e si sedette accanto a me,mi allontanai un pò e lui si mise a ridere.

-Stai tranquilla, non voglio farti nulla ..almeno per ora.-

-Che cosa vuoi da me.-

-Solo fare una chiacchierata fra buoni amici.- disse,con sorriso malizioso.

-Io e te non siamo amici..quindi lasciami in pace.-

-Marshall ha fatto un'ottima scelta quando si è messo con te,hai un bel caratterino e la cosa ti rende molto sexy.- disse,avvicinando il suo viso al mio.

Il suo alito sapeva di sigaretta e mi venne la nausea a guardarlo così tanto vicino a me dopo ciò che Marshall mi aveva raccontato,mi spostai bruscamente cercando di allungare il più possibile le distanze.

I JUST WANNA LIVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora