Capitolo 16.

1.7K 62 7
                                    

Mi svegliai la mattina dopo,con una carezza sul viso: aprii gli occhi e Marshall mi baciò, sorridendomi.
-Piccola.. Sveglia! È Sabato.-
-Mh...non ho voglia..-
-Alzati dai,o vuoi perdere il treno?-
Mi alzai velocemente guardando l'ora: erano le nove,il treno sarebbe passato alle 11 ed io non avevo ancora preparato nulla.
Marshall si alzò con me,seguendomi come un bambino: -quindi ora mi abbandoni?- disse,con gli occhioni dolci.
-Starò a casa con i miei solo per due giorni..poi tornerò e ti ammazzeró di baci.- lui sorrise leggermente dispiaciuto e mi baciò la guancia.
Mi preparai e Marshall mi accompagnò prima a casa a prendere un pò di vestiti e poi alla stazione; quando il treno arrivò lui mi prese per i fianchi e mi strinse a sé : -Mi mancherai da morire,anche se sono solo due fottuti giorni. Sono troppi.-
-Mi mancherai,Marshall. Sappi che parleremo tutto il tempo,non ti libererai di me,nemmeno per due giorni.-
Ci baciammo,mentre alcune persone salivano sul treno: -Ora devo andare..-
-Ciao bellissima. Cercami subito.-
Sorrisi e salii sul treno,cercai un posto vuoto e proprio quando lo trovai il treno partì, facendomi girare un attimo la testa.
Dopo poco mi arrivò un messaggio: era di Marshall.
"Hey..a quanto pare il piccolo Marshall ti pensa molto!"
Cercai di non ascoltare la mia vocina interiore ed aprii il messaggio velocemente:
"Ti amo..e scusa se mi è difficile dirtelo a voce..ma ci devo fare ancora l'abitudine."
Le farfalle nello stomaco ripresero vita,facendomi sentire più strana che mai..cosa dovevo rispondere?
"Oh andiamo. Penso che tu sappia già la risposta."
Sorrisi,iniziando a digitare sulla tastiera del cellulare: "È strano anche per me dirtelo..però non lo posso nemmeno nascondere..ti amo."
Spensi il telefono,mi accomodai sul seggiolino e mi addormentai.
Una voce metallica mi svegliò, avvisandomi dell'arrivo: presi le mie cose e velocemente scesi dal treno, ancora un pò stordita per la dormita.
La stazione era piena di persone, ma non feci molta fatica a ritrovare il viso di mia madre fra i tanti;le corsi letteralmente incontro e la abbracciai.
-Tesoro..- disse,dandomi un bacio sulla guancia.
-Mamma..- la strinsi ancora più forte, per poi guardarmi intorno -dove sono gli altri?-
-Ci stanno aspettando tutti a casa piccola,quindi sbrighiamoci!-
Ci dirigemmo ridendo e scherzando verso la sua auto, per poi entrare: la sua auto mi aveva sempre dato un senso di sicurezza..mia madre aveva quell'auto da quando ero nata.
Sorrisi,inalando il profumo di lavanda al suo interno e ripensando ai ricordi passati lì dentro.
-Prima di tornare a casa passiamo un attimo al supermercato, io devo comprare il latte e tu devi dirmi sicuramente qualcosa.-
-E tu che ne sai?!- scoppiai a ridere.
-Hai una luce strana negli occhi..sai che sono trasparenti.- sorrise.
Quella frase mi riportò a ciò che mi aveva detto la mia insegnante di scrittura e sorrisi:
-Bhe...si..ho abbastanza cose da dirti.-
Entrammo al supermercato e lei mi prese sottobraccio, avvicinandosi al mio viso.
-Che mi devi dire? Secondo me c'è di mezzo un ragazzo.-
"Sono così tanto trasparente?"
-Ehm...Bhe..si.-
-Parlamene dai! Sono curiosa..- disse con un sorrisetto.
-Bhe..si chiama Marshall, ha venticinque anni.. -
-Un pò grandino..ma non così tanto! Poi?-
Ero abituata a raccontare ogni cosa a mia madre,ma per raccontare della mia prima volta mi serviva un pò più di tempo.
-Bhe...ci siamo baciati..e a quanto pare c'è qualcosa fra noi.-
Mia madre saltelló soddisfatta, attirando l'attenzione di alcune persone che facevano spesa come noi..ma lei non faceva caso a queste cose.
-Sono contenta tesoro! Però stai attenta,i ragazzi della sua età cercano anche cose oltre il bacio.-
Sobbalzai, urtando uno scaffale di barattoli di latta e facendone cadere alcuni,mi abbassai a raccoglierli ed intanto pensai alla frase che mi aveva detto mia madre..e se Marshall cercasse solo di fare sesso con me?
"Marshall è innamorato di te,Gaia. Saprebbe vivere benissimo senza sesso."
Decisi che gli avrei parlato in qualche modo di questo quando sarei tornata a Detroit e mi tirai su,accomodando l'ultimo barattolo di latta sullo scaffale.
Pagammo ciò che avevamo preso e ci avviammo verso casa, con la radio accesa e una canzone degli Oasis come sottofondo.
Entrammo e tutti mi vennero ad abbracciare ,non c'erano solo mio padre e il mio fratellino.. C'erano anche i miei amici.
Sentii le lacrime salire,non ero abituata a vivere da sola e questi giorni per me erano stati molto difficili e mi stupii che così tante persone sentivano la mia mancanza.
-Ehy..principessa!- mio padre mi strinse forte,invandendomi con il suo profumo di dopobarba.
-Ciao papà..- dissi,perdendomi fra le sue braccia.
Salutai il mio fratellino, ammazzandolo di baci mentre lui rideva e poi passai ai miei amici.
-Come sta Kate? Si trova bene?-
-Uhm...io e Kate abbiamo litigato, ho chiuso con lei.-
-Hai fatto bene...- disse uno di loro -non mi era mai piaciuta.-
Passammo il resto della giornata a ridere e a scherzare e poi me ne andai in camera.
"La mia amata camera.."
La mia camera era una delle cose che mi erano mancate di più, c'era la mia vita lì.
Mi sdraiai sul piumone colorato e guardai il soffitto,con la finestra che dava sul cielo..mi addormentai dopo aver mandato un messaggio di buonanotte a Marshall.

I JUST WANNA LIVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora