Capitolo 4

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Vedevo lui che rideva, mentre io avevo l'anima a pezzi, anzi il cuore a pezzi. Poi si voltò, non curandomi nemmeno di uno sguardo, con le mani in tasca si allontanava ed io crollai a terra sulle ginocchia. Perchè dovevo essere sempre la vittima di tutti? Perchè credo che importi a qualcuno di me? Mi alzai da terra per poi dirigermi a casa. Fuori la porta c'era Fra che mi venne in contro preoccupato.
"Che è successo?"
Mi abbracciò.
"Niente."
Aprii la porta di casa.
"Voglio stare da sola."
Per poi richiuderla alle mie spalle. Nell'ingresso mi specchiai nella lastra di vetro posizionata sopra al mobile. Avevo la matita ed il mascara colato. I capelli arruffati. Ero un disastro. Entrai in salotto per poi vedere sul divano due tipi che limonavano. Lui. Feci finta di niente ed andai in cucina dove presi una barretta al cioccolato bianco.
"Vuoi andartene?"
La voce dell'oca mi sfondò i timpani.
"Che io sappia questa a casa mia."
La risposi acidamente addentando il mio cibo.
"Se continui a mangiare così diventerai più grassa di quanto lo sei già."
Calmati.
"Se continui così la tua faccia subirà un operazione."
Sorrsi.
"Co.."
Non le diedi nemmeno il tempo che le saltai addosso. Ero molto violenta, troppo. Salvatore subito mi prese da dietro per poi portarmi in camera mia mentre mi dimenavo. Entrò anche lui e chiuse la porta a chiave.
"Che vuoi?"
Gli domadai.
"Tu non devi mettere più le mani sulla mia ragazza."

"Non è colpa mia se è troia."
Risposi disinteressata.
All'improvviso sentii un palmo della mano sulla mia guancia che arrivò con violenza. Quando quella mano si staccò dalla mia faccia sentii un bruciore, non lo aveva fatto davvero.
"Scus.."
Cercò di parlare.
"Ora. Tu. Te ne vai dalla mia stanza. Ora! Sparisci!"
Le lacrime rigarono nuovamente le mie guance, ma non per il dolore fisico, per quello cuorogico. Lo so che non esiste il termine cuorogico, sarebbe per il dolore al cuore intesi?
Quando fu uscito presi il mio zaino e ci infilai dentro le cose necessarie. Caricabatterie, cuffiette ed un cambio. Mi sciaquai la faccia per poi mettermi sulle spalla il mio zaino e scendere di sotto. Loro erano ancora lì. Ridevano entrambi. I suoi occhi mi osservarono.
"Dove vai?"
Non gli risposi, uscii semplicemente incamminandomi. Non sapevo dove sarei andata, volevo solo stare lontano da lui e da quella casa.
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#myspace.
Io tipo non ho scuola il sabato ed aggiorno. Ah. Tra sette giorni vado al raduno di Alberico a Fuorigrotta e sto fangirlando.
Bonee.✨

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