Capitolo 6

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Probabilmente lui era come una dipendenza. Avete presente le droghe? Ecco. Lui ed i suoi baci erano la mia droga preferita, quella droga che ti far star bene, ma che sicuramente ti avrebbe portato alla distruzione. In quel momento non mi importava come mi avrebbe ridotto. Ero come una palla di vetro nelle sue mani, non mi fregava di cosa mi avrebbe fatto.
Durante il tragitto verso casa, mi prese la mano ed intrecciò le mie dita con le sue, odiavo le cose romantiche però con lui era diverso. Con lui questi piccoli gesti mi rendevano felice.
"Che state a fa voi due?"
Mio fratello buttato sul divano con le patatine posò lo sguardo sulle nostre mani.
"Edo. Io e Sky stiamo insieme"

"Non vi odiavate?"

"Bho. Forse. Sì. No. Non lo so."

"Tu fai soffrire la mia sorellina e non potrai fare più video per colpa della tua faccia ridotta più o meno male."
Edoardo lo avvisò ed io risi. Mangiammo qualcosa con il resto dei ragazzi per poi ritirarci nelle proprie camere. Mi buttai sul letto a pancia in su fino a quando presi il cellulare e parlai un po' con Fra per quello che successe.
"Mi date l'onore di dormire con lei questa sera? "
Salvatore sbucò dalla porta.
"Accomodatevi prego."
Si sedette accanto a me e mi diede un bacio. Sembrava strano. Non ci avevo fatto ancora l'abitudine.

"Signorina volete alzarvi per favore?"
Mugulai qualcosa e mi arrivò un bacio a stampo. Era ormai una settimana che vivemo la solita quotidianità.
"Sisi ora mi alzo."
Una volta in piedi andai in bagno per farmi una doccia e mi infilai dei vestiti a caso, non avevo intenzione di uscire. Edo e gli altri non c'erano. Erano andati in fiera e quel cretino di Salvatore non ci volle andare per rimanere con me. Tutta la mattinata la passò concentrato sul pc, mentre io lo osservavo. La giornata trascorse tranquilla fino a quando un forte tuono mi fece sobbalzare, uno di quei temporali estivi che odio tanto. Presi l'i-phone di Sal ed aprii whatsapp mentre lui era di sopra. Lessi alcuni messaggi, la maggior parte i soliti fino a quando i miei occhi vennero colpiti da quel contatto. O merda. Le mani tramarono e dalle mie labbra cominciarono ad uscire dei singhiozzi. Non era nemmeno un mese che porcaputtana stavamo insieme. Era la ragazza con la quale si stava baciando al mio arrivo qui. L'ultimo messaggio fu da parte di lei del tipo "Buongiorno amore." Mi alzai decisa dal divano e buttai il telefono in faccia al "mio ragazzo" che scese appena dopo. Cominciai a correre. La pioggia cadeva dal cielo e si mischiava con le mie lacrime. Almeno qualcuno piangeva con me. Era sera tardi e sentivo i miei stessi respiri nella notte scura. Amavo la notte, era come se fossi in un mondo tutto mio quando il sole tramontava, ma in quel momento non mi importava di niente. Forse era il modo sbagliato scappare, volevo scappare da lui quando mi avrebbe preso sicuramente. Volevo scappare dal problema, quando il problema ero io. Lo avevo sempre detto che non ero abbastanza, da quel caldo giorno in cui per la prima volta piansi per qualcuno che a malapena si fregava di come stavo. Forse avevo sbagliato questo, avevo fatto abbattere le mie mura da lui, era troppo forte. Non riuscivo ad allontanarlo da me.
Perchè tu non vuoi.
Vorrei.
Tu dipendi totalmente da lui. Non riusciresti ad allontanarlo nemmeno a bastonate. Oppure se ci riusciresti, ritorneresti da lui per baciarlo sulle ferite.
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#myspace.
Il capitolo fa cagare ed è pure in ritardo. Sorry. Solo che sto preparando le cose per il raduno di Alberico e Simone Paciello a Napoli.
Bonee.✨

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