2. "Did you miss me?"

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"S-Skandar!?" Esclamai io, sorpresa. "Chiara? Sei tu?" Mi disse lui, poi mi venne incontro e mi abbracciò, proprio come aveva fatto tutti i giorni di quell'estate che avevamo passato insieme, e io mi sentii felice, davvero tanto felice. "Ma che ci fai qui?" Gli chiesi, sorridendo. "Ti avevo detto che sarei venuto a trovarti, no? Eccomi qua! Ti sono mancato?" Sorrise malignamente, e io scoppiai a ridere. Avrei voluto dirgli che non mi era mancato, mandarlo via e dimenticarlo per sempre, ma sapevo che non ci sarei riuscita, mi era mancato davvero tanto, e rivederlo ora dopo mesi mi aveva resa felicissima. "Certo che mi sei mancato stupidone! Però scommetto che io non sono mancata a te..." Abbassai lo sguardo, ma lui mi alzò il viso prendendomi per il mento; "Ti sbagli, mi sei mancata tanto, e quando ho detto che sono venuto a trovarti non mentivo, sono venuto qui per te, speravo di incontrarti per strada, anche solo per vederti da lontano, appena te ne sei andata le serate tra me e i ragazzi sono diventate vuote, manchi a tutti tantissimo!" Arrossii, non pensavo che si fossero affezionati così tanto a me! "Mi mancano tantissimo anche loro, e mi mancano le nostre serate!" Skandar mi prese la mano, e un brivido mi attraversò la schiena: perché mi faceva ancora quell'effetto? Erano passati mesi dall'ultima volta che l'avevo visto, era stata solo una cotta estiva, niente di più, non poteva piacermi ancora! "Sono venuto qui per chiederti una cosa in realtà..." Ora l'espressione del ragazzo di fronte a me si fece seria; "Dimmi Skan!" Lui sorrise al sentirsi chiamare in quel modo, era un soprannome che gli avevo dato quando ci eravamo conosciuti, e aveva permesso solo a me di chiamarlo così.
"Torna a Londra con me!" Sgranai gli occhi, come poteva chiedermi una cosa del genere? "Skandar, che stai dicendo? Sei impazzito?" Lui si avvicinò e strinse le mie spalle tra le sue mani:"Hai sempre detto che a Londra ti sentivi a casa, falla diventare davvero la tua casa, lì eri felice! Ci manchi troppo, mi manchi troppo, voglio averti per sempre accanto a me!" Mi allontanai da lui:"Come puoi chiedermi una cosa del genere!? Io qui ho una vita, la mia famiglia, i miei amici, la scuola, come faccio a lasciare tutto?" Si avvicinò di nuovo, ma gli impedii di toccarmi. "Hai sempre detto che vivi con i tuoi nonni perché i tuoi genitori non ci sono mai, e che la tua vita qui non ti piace, a Londra ti divertivi, parti con me, ti prego!"
Ero confusa:"Non lo so Skan, ci..ci devo pensare, ok?" Lui annuì, mestamente.
"Mi accompagni a casa?" Gli chiesi, lui mi sorrise e mi porse il suo braccio; io infilai il mio al suo interno, e camminammo sotto braccio fino a casa mia. Gli diedi la buonanotte e poi corsi in camera mia; mi buttai sul letto: non sapevo che fare!
Avevo detto che volevo dimenticarmi di Skandar e chiarire tutto con Federico, ma sapevo che non amavo più Fede, forse non l'avevo mai amato davvero, e non potevo continuare a prenderlo in giro, anche perché mi ero appena resa conto che probabilmente provavo ancora qualcosa per "quell'adorabile inglesino", mia nonna lo chiamava così, anche se non l'aveva mai conosciuto Skan le era sempre piaciuto, e a me questo faceva tanto piacere. Mi misi il cuscino in faccia, che fare? Lasciare tutto e andare a Londra con Skandar, o rimanere qui e perderlo per sempre?



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