CAPITOLO 11

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POV. DILAN

Stavo facendo un giro nel parco in centro a Bologna con Jackson; con noi c'erano anche Sophie e Tina che pero' parlavano del gossip tra le star e di moda, in realtà nè io nè Jack le stavamo ascoltando, ma questo è un altro discorso. Alzando lo sguardo vidi in lontananza due ragazze, una bionda e l'altra castana; sapevo già che erano Sara e Diana ma la voce squillante di Sophie confermò qualunque mio dubbio: -SARYY,DIAAA-. Le due poverette si girarono di scatto, e entrambe sembravano essere state interrotte mentre parlavano di qualcosa di importante ma ovviamente questo non importava a Jack, nè tantomeno a quelle due oche di Sophie e Tina, così si avvicinarono a passo spedito, senza farsi problemi. Poi c'ero io che faticavo ad avvicinarmi a Diana, mi paceva, questo ormai mi sembrava ovvio, ma credo anche che non sia solo attrazione, o il cosiddetto 'brivido della conquista', è qualcosa che va oltre, quando sono con lei sento cose mai provate prima, il cuore mi batte forte e non trovo le parole. Beh nonostante ciò mi fa anche arrabbiare non saper controllare questi forti sentimenti, mi fa arrabbiare e soprattutto mi porta a manifestare una sorta di odio nei suoi confronti. Sì, io la odio, ma la odio perchè la amo. Solo un' altra ragazza era riuscita a rubarmi il cuore, non sembravo più io, ma poi lei se n'è andata, portandosi con sè quella parte del mio cuore che sembrava essere comparso. Da lì sono cambiato e sono diventato il Dilan che oggi tutti conoscono. Mi avvicino così anch'io alle due ragazze proprio quando Sara se ne stava andando salutando tutti con un cenno della mano; dopo di che la mia Diana e Cameron avevano iniziato a parlare della loro amicizia, del fatto che si fossero allontanati e quant'altro, in realtà non è che li stessi ascoltando chissà quanto, ma per quel poco che ero riuscito a cogliere capivo che Diana stava soffrendo e qusto mi rempiva di tristezza, vorrei renderla felice, farle spuntare quel bellissimo sorriso che le incornicia il viso anzichè vederla attaccata al suo migliore amico piangere contro il suo petto. Mi fa male oltre che vederla triste anche il fatto che ad averla tra le braccia non possa essere io, bensì debba essere quelo lì ad abbraciarla, a sentire il suo profumo e a sapere tutto su di lei, è triste amare qualcuno e non essere ricambiato. Quando anche i due amici se n'erano andati le due galline, Sophie e Tina, si erano messe a ridere a crepapelle, e io, dovendo ovviamente mentenere il mio posto da "Bad Boy", da stronzo, in poche parole, mi ero messo a ridere con loro, ma avevo un sorriso falso, tirato. Poco dopo me ne andai anch'io, per aspettare che Diana uscisse da casa di Sara, dove sapevo fosse andata, per poterle parlare, beh, sì mi ero deciso a dirle ciò che provavo, poi se andrà male pazienza ma intanto lei saprà quello che deve sapere. Mi siedo così a uno dei tavolini che ci sono fuori dal bar vicino a casa di Sara, sapendo che Diana passerà sicuramente di lì e l'aspetto. Passa circa un'ora e mezza e ho bevuto due birre, quando vedo la mia bionda passare con Cameron, parlano allegramente e sorridono. Così rassegnato decido di dirigermi verso casa, ormai sono sicuro che non riuscirò a parlare con lei, per lo meno per oggi, tenterò un'altra volta. Tornando a casa decido di camminare per un po', per schiarirmi la mente quando vedo.. Diana?! Ma è impossibile, devo avere le visioni, lei è tornata a casa con Cameron e allora cosa sta facendo qui al buio da sola? Sarà segno del destino che ci siamo incontrati? Vorrà dire che le devo parlare?

Ma se invece di pensare facessi qualcosa non sarebbe meglio?

E questa cos'è, ora sento pure le voci nel mio cervello? No, okay forse ho bevuto più di due birre. Comunque prima ancora che potessi fare qualunque ragionamento le mie gambe iniziarono a camminare spedite, senza il mio controllo, in direzione della mia piccola che stava entrando in una bottega. Decisi così di aspettarla lì fuori e di parlarle non appena fosse uscita. Ero in un momento di panico totale, dovevo decidere le parole giuste per esprimerle tuto ciò che provavo, dovevo conquistarla con delle semplici parole, pur sapendo che non sono bravo in certe cose. Ma come posso io, Dilan Smith, essermi innamorato di Diana Rossi, è impossibile, non è una cosa che il mio cervello riesce a metabolizzare. Sogno due occhi color ghiaccio nella notte, capelli biondi fluenti un carattere acido e sento il rumore del mio cuore che batte all'impazzata per lei. La vedo uscire dalla bottega e così la raggiungo e la prendo per un braccio:

Dall'odio nasce AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora