Pov. Diana
Dopo aver visto Dilan tradirmi, mi sentivo moralmente distrutta, come è stato capace di questo? Come ha potuto tradirmi, dopo così poco tempo che stavamo insieme? Tutto questo mi sembrava assurdo e lo era.
Stavo correndo per le strade di Bologna, ero ormai in periferia dove c'era una casa abbandonata nella quale andavo quando volevo pensare oppure nel caso in cui avessi bisogno di stare sola. Arrivata lì salì sul tetto e mi misi a sedere iniziando a singhiozzare rumorosamente. Mi rendeva triste il fatto che la nostra storia non fosse durata quanto invece io avevo previsto, pensavo che le cose sarebbero state più semplici e invece tutto era finito cosí com'era cominciato, in cosí pochi istanti le cose si erano trasformate...
Ripensando all'immagine che mi si era presentata di fronte quella mattina sentì un forte bruciore al petto, per lui avevo così poco valore da non pensare nemmeno a ciò che stava facendo, da non pensare nemmeno a me.
Mi coprii il volto con le mani singhiozzando e dicendo:
-Perché a me...-
-Non mi ama come invece mi aveva detto-
Ad un certo punto però iniziò a piovere, piccole goccioline iniziarono a bagnarmi le spalle e così mi decisi ad alzare il volto, accorgendomi del paesaggio che mi si presentava davanti, era uno spettacolo; in lontananza vi era una specie di radura con una cascata e il fiume in cui affluiva quest'ultima arrivava fino al retro della casa abbandonata. La pioggia si fece più prepotente ma io non avevo l'intenzione di schiodare gli occhi da lì, continuavo a piangere pensando al tradimento di Dilan, ma ero comunque incantata alla vista di quel paesaggio, pensavo che magari un giorno ci sarei potuta andare con Sara, con Cameron e magari con Dilan, anche se non dovevo pensare a lui, il cuore e la mente puntavano sempre lì e per me era inevitabile non pensarci. La pioggia continuava a farsi sempre più insistente sul mio corpo, tanto che quasi faceva male, ma non avevo probabilmente le forze di andarmene da lì e infatti fu così. Ero stata così tante volte in quella casa abbandonata che mi sorprendeva il fatto di non aver notato prima quello sfondo in lontananza, reso triste e cupo dal temporale che si stava abbattendo. Gli unici che sapevano di questa casetta erano Cam e Sara e speravo con tutto il cuore che non avessero detto di questo posto a Dilan, che non gli avessero dato la possibilità di trovarmi qui, magari speravo che venissero loro qui, ma non Dilan che fino ad ora era stato la mia malattia.
Passarono i minuti, forse le ore, e la pioggia iniziava a calmarsi, io tremavo dal freddo; avevo infatti tutti i vestiti inzuppati d'acqua che aderivano sul mio corpo minuto e i capelli biondi appiccicati al volto. Quel poco trucco che mi ero messa era sicuramente colato del tutto, ero convinta del fatto che sembrassi un panda anche se non mi vedevo. Alzai gli occhi al cielo, notando che la pioggia era cessata e che il cielo si stava aprendo, facendo scomparire quelle nuvole nere che avevano contraddistinto il tempo di quella giornata. Rimasi lì tremante per il freddo e a poco a poco presi sonno addormentandomi sul tetto di quella vecchia casa abbandonata.******
Dopo qualche ora mi risvegliai, mi trovavo su una superficie morbida che sicuramente non era il tetto della casa abbandonata ma piuttosto un letto o un divano. Cercai immediatamente di aprire gli occhi ma una forte fitta alla testa me li fece chiudere nuovamente. Sbuffai e qualcuno sentendomi mi si avvicinò appoggiandomi un panno fresco sulla fronte. Era umidiccio e mi infastidiva quindi me lo spostai dalla fronte facendolo finire chissà dove.
Sentì qualcuno sbuffare al mio gesto e al che aprì gli occhi trovandomi di fronte a degli occhi marroni che mi guardavano dispiaciuti. Dicono che quando vedi il mare in un paio di occhi marroni è la fine giusto? Beh allora penso proprio di esserci arrivata alla fine, perché in quel momento ciò che riuscivo a vedere negli occhi di Dilan era un mare tormentato dalla tempesta, vedevo pentimento e dispiacere in quegli occhi che tanto mi avevano fatto del bene quanto del male. Ci guardammo insistentemente non volendo staccare lo sguardo l'uno dall'altra. Non c'era imbarazzo in quel silenzio, né tensione, ci perdevamo solo una negli occhi dell'altra ed era una sensazione incantevole. Abbassai lo sguardo dopo poco, sentendo gli occhi pizzicarmi dalle lacrime al solo pensiero di ciò che mi aveva fatto.
-Piccola, mi dispiace troppo per quello che ho fatto, non ero lucido e solo dopo mi sono reso conto dell'enorme cazzata che ho fatto, mi sono reso conto del fatto che non posso vivere senza te. Ciò che ho fatto è imperdonabile ma spero comunque che tu possa perdonarmi in qualche modo, lo spero davvero tanto piccola.- disse con la voce leggermente incrinata, segno che era sul punto di piangere. Non so perché ma questo mi portò a provare qualcosa nello stomaco, come una specie di senso di colpa, anche se non lo era esattamente. Alzai lo sguardo con le lacrime che solcavano nuovamente il mio viso dicendo:
-Se non puoi vivere senza di me non andavi a letto con un'altra, pensavi a me prima di fare quello che hai fatto, mi hai distrutta Dilan, davvero- singhiozzavo nuovamente, e col fatto che mi scoppiasse la testa e mi facesse male la gola non era un aiuto, soffrivo sia fisicamente che moralmente e ciò era disabilitante.
-Piccola mi dispiace così tanto, non puoi capire quanto mi senta in colpa per ciò che ti ho fatto, non so nemmeno il perché ma ti prego non andartene da me, la mia vita senza di te è un casino e lo sai.-
Non so cosa mi spinse a prendere quella decisione ma decisi di perdonarlo, la fiducia nei suoi confronti non era più quella di prima ma speravo che l'avremmo ripresa in futuro, speravo che magari potesse andare bene tra di noi. C'è chi dice che c'è sempre quella persona che perdonerai sempre, qualunque cosa faccia. Nella mia vita quella persona era Dilan, riuscivo a perdonarlo per tutto, non capivo quali poteri avesse su di me ma mi faceva star bene.
Si avvicinò a me lentamente sussurrandomi un "scusami" appena accennato che in tutta risposta ebbe un mio "l'ho già fatto" sempre accennato fino a che le nostre labbra non si unirono in un dolce bacio di scuse. Avremmo sicuramente riparlato di questo discorso ma per il momento volevo solo godermi l'attimo e nulla era più importante e indispensabile di ciò per me, pur essendomi raffreddata, avendo probabilmente la febbre, un mal di testa atroce e il mal di gola non potevo evitare di stare vicino a Dilan che a modo suo mi coccolava e mi trattava come una principessa.
Non sapevo cosa fosse l'amore ma se l'amore era stare tra le sue braccia, era la cosa più bella che mi potessi aspettare.Parte autrici
Ciao belle!
Questo capitolo è stato un parto da scrivere, davvero ma nel complesso sono soddisfatta di ciò che ne è uscito fuori e spero possa piacere anche a voi.
Volevamo augurare un buon rientro a scuola sia per chi l'ha già iniziata che per chi la dovrà iniziare (magari domani come noi😪) .
Beh con questo è tutto,
Baci belle❤️
B.A & OK😘
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Dall'odio nasce Amore
DragosteLei:Diana Lui:Dilan Lei:Bionda, occhi di ghiaccio, la classica ragazza jeans e felpe larghe, fredda a primo impatto, anche se dietro alla sua freddezza si nasconde una ragazza dolce e sensibile. Lui:Castano, occhi scuri praticamente neri, il tipico...