Capitolo 32

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Pov. Diana
Mi sembrava assurdo il fatto che appena dopo aver risolto, mi mentisse così spudoratamente per andare in uno stupido Night Club.
A fare cosa, poi?
Mi sentivo tradita, sapendo i suoi precedenti in fatto di donne e serate, un Night Club era il posto peggiore dove potesse andare in questo momento.
Per me era come un insulto alla nostra relazione, non capivo che gusto avesse nel continuare con queste cose e nel frattempo stare con me, era assurdo.
La mia mente era combattuta, non sapevo cosa fare. Potevo andare a fargli una scenata subito, oppure aspettare ancora un po', o addirittura andarmene e parlargliene il giorno dopo.
Ero con Sara, lei era anche incinta, non era giusto che lei stesse lì con me, così feci quello che probabilmente non avrei dovuto fare.
O forse feci la cosa più giusta. Sta di fatto che dissi a Sara e Cameron di andarsene e che io sarei andata da Dilan, avrei fatto la mia scenata e tanti saluti. Sarebbe stato semplice e indolore, non poteva comportarsi così con me.
O ameno era quello che pensavo.
Arrivai da Dilan e gli toccai la spalla per attirare la sua attenzione.
-Che ci fai qui piccola!?- disse con sguardo preoccupato
-Che ci faccio io qui?! Che cazzo ci fai TU qui?! In uno stupidissimo Nightclub! È uno scherzo spero!-
Ero arrabbiata più che mai, capire che le sue abitudini rimanevano invariate anche dopo l'inizio della nostra relazione faceva male, quasi come un coltello infilato nel petto.
-Diana, è pericoloso, non dovresti nemmeno essere qui. Devo sistemare delle cose con delle persone, ti prometto che ti spiegherò tutto meglio.- era preoccupato, glielo si leggeva negli occhi.
-Non ti muovere da qui, stai sempre vicino a me, è veramente pericoloso e se ti succedesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo.-
Io, come al solito, ero stata una stupida a non fidarmi di lui, a cacciarmi nei guai e probabilmente a perdere la sua fiducia.
Mi accoccolai quindi al suo fianco
-Scusa per essere qui e per non essermi fidata-
Ero realmente dispiaciuta, in fondo mi sarei dovuta fidare.
Ma infondo non si sa mai, quindi lui avrebbe potuto dirmi quello che avrebbe fatto.
Ero così confusa, e le luci colorate del locale non aiutavano affatto.
Mi sentivo così stupida, in quel momento sarei voluta sparire, essere risucchiata dal pavimento ed essere teletrasportata in qualsiasi altro posto.
Mi baciò la fronte e guardandomi negli occhi disse
-Non fa niente, so che hai paura. Devi imparare a fidarti di me però-
Io annuì e accennai un sorriso, così lui mi abbracciò.
Arrivarono degli uomini
-Ah, ciao Dilan. Hai portato qualcuno vedo-

Pov Dilan.
Era questo il motivo principale per cui non avevo detto niente a Diana, sapevo che se avesse saputo si sarebbe messa nei guai, per colpa mia.
Non avevo pensato però che anche se non avesse saputo, mi avrebbe seguito.
Avevo sottovalutato il suo lato estremamente curioso e diffidente e ora dovevo solo proteggerla ad ogni costo.
Andrew Scott, un uomo sui venticinque anni, capo di una delle gang più pericolose della zona, aveva messo gli occhi sulla mia ragazza.
-Andrew, siamo qui per parlare d'altro- gli dissi guardandolo in cagnesco e avvicinando Diana ancora di più a me, per quanto possibile.
-Ah, giusto. Dovevamo parlare di quanto tu sia stato codardo. Hai abbandonato la Gang, lo sai che i patti sono patti, una volta che entri nella Gang non puoi uscirne.-
Purtroppo ciò che stava dicendo era vero, era una cosa di cui mi vergognavo in quel momento, doveva semplicemente rimanere chiusa in un cassetto a far parte del mio passato.
All'inizio erano solo piccole cose, spaccio, corse clandestine, ma poi sono iniziate anche le minacce verso uomini che non pagavano la roba o che dovevano qualcosa a Andrew e infine, quando mi hanno detto di uccidere un uomo, ho abbandonato.
Non sapevo realmente quello che facessero, l'avevo preso come un gioco ed era ormai da un anno che ne ero fuori, quel giro non mi apparteneva più.
-Lo sai bene perché ne sono uscito, non posso fare certe cose. Io ho chiuso.-
-Bene, bene, bene. Così hai chiuso dici? È per la bionda forse? Vi vedo molto affiatati-
Disse guardando Diana con un sorrisetto da stronzo.
Sapevo cosa gli stava passando per la mente, non erano certo pensieri casti.
La gelosia e la rabbia mi fecero stringere i pugni fino a far diventare e nocche completamente bianche.
-Ti ho detto che lei non c'entra niente, lasciala stare. Non so cosa tu stia cercando, io non ti servo. Vuoi dei soldi? Te li darò. Ma lasciaci in pace.-
Ero disperato. Per un errore fatto in passato dovevo scontarne le pene anche ora. Non volevo che Diana ne rimanesse coinvolta.
La avevo già fatta soffrire abbastanza e non aveva bisogno di tutto ciò.
-Bene, vedo che sei sulla giusta strada. I soldi non sono una cattiva proposta. Ti farò sapere quando, quanti soldi e dove li voglio.-
Disse girandosi e facendo per andarsene.
Si voltò però ancora una volta facendo il suo solito sorriso sghembo
-Buona serata, e a presto Dilan.-
Avevo sentito Diana rabbrividire, era spaventata e come al solito era colpa mia. Mi sentivo in colpa per averla messa in quella situazione.
-Vieni piccola andiamo- e la presi per mano portandola via da tutta quella merda.
Andammo alla mia macchina, lei era come in uno stato di shock, non poteva aspettarselo e le è arrivato tutto così addosso, era colpa mia se si sentiva così confusa.
Quando fummo entrambi dentro alla macchina mi girai verso di lei
-piccola, davvero mi dispiace che ti abbia dovuto assistere a tutto ciò. Ti spiegherò tutto, quando vorrai, te lo devo. Adesso se vuoi ti accompagno a casa.-
Lei si girò verso di me, mi guardò con quegli occhi che mi fanno sempre impazzire
-me ne parlerai quando ti sentirai pronto. Ho capito che è un argomento difficile per te, e anche se vorrei sempre sapere tutto ciò che ti riguarda, posso capire che magari è un tasto un po' dolente.
Comunque non mi accompagnare a casa, i miei genitori sanno che sono Sara, quindi andiamo da Sara.-
Disse sorridendo, quel sorriso che mi ha fatto diventare un coglione, quel sorriso che mi fa continuamente sciogliere, quel sorriso che mi ha fatto innamorare.
Le sorriso di rimando
-Ok andiamo da Sara.-

Dall'odio nasce AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora