Capitolo 5 - Ethan

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L'acqua scorreva calda sul mio corpo mentre mi sfregavo energicamente con la spugna, cercando, inutilmente, di togliere quella sensazione che Grayson mi aveva lasciato toccandomi.

Quando finalmente mi arresi, uscì dalla doccia e mi rivestiì, asciugandomi poi i capelli.

"Io non ci sono". Continuava a rimbombarmi in testa. "Io non ci sono"

Perchè mi aveva trattato in quel modo? Non riuscivo a capire, e soprattutto non riuscivo a paragonarlo a Ethan, il dolce e premuroso ragazzo che però fisicamente gli assomigliva come una goccia d'acqua.

Mentre pensavo a ciò mi sistemai la maglietta con scritto "rebel" quando sentiì bussare alla porta della camera.

-Beatrice, hai finito?- disse Ethan da fuori
Le sua voce, così simile a quella di Grayson, mi fece leggermente tremare, ma poi mi ripresi.

-Si ora esco, dammi il tempo di truccarmi-
-Ok... posso entrare?-
-Va bene, ora ti apro- dissi mettendomi a sistemare velocissimamente i miei vestiti che avevo sparso per tutta la camera, per poi infine aprirgli la porta.

Appena lo vidi per poco non svenni; indossava una camicia bianca abbastanza attillata da far intravedere i suoi muscoli scolpiti, una cravatta blu e dei jeans neri anch' essi attillati. Era un look semplice, ma gli si adattava perfettamente.

Ethan si accorse delle mie attenzioni e arrossì quasi quanto me quando mi accorsi di essermi incantata a fissarlo ancora.

-Hem la mamma ha detto che sta sera andiamo a cena dai nonni, credo voglia festeggiare il tuo arrivo con tutta la famiglia,
e ci dobbiamo vestire eleganti- spiegò, poi mi diede un occhiata e aggiunse - mi sono dimenticato di dirtelo-

-oh va bene, ora mi cambio- dissi girandomi verso il mio armadio, più per non fagli vedere il rossore delle mie guance che per cercare un vestito adatto.

-Ethan, vieni ad aiutarmi a mettere a posto le mutande prima di andare!- sentiì gridare la signora Dolan dal piano di sotto.
-Uff, arrivo mamma- fu la risposta che seguì e che mi fece ridere per il modo adorabile in cui Ethan sbuffò.

Vedendomi ridere si girò verso di me e mi guardò male, cosa che mi fece ridere ancora di più.

-Ah italiana, ti piace ridere eh? Beh ora ti do una buona ragione per farlo- disse lui avvicinandosi velocemente e inziando a farmi il solletico.

Cominciai a ridere come una matta, soffrivo moltissimo il solletico, aveva scoperto un mio punto debole.
-No, basta, smettila!- continuavo a gridare tra le risate, sia mie che sue.

Approfittai di un momento di sua leggera distrazione per provare a scappare, ma lui mi riacciuffò subito, facendomi perdere l'equilibrio, così caddi sul letto con lui sopra di me.
Ethan aveva smesso di ridere e di farmi il solletico, e solo allora mi accorsi di come eravamo messi; il mio corpo aderiva perfettamente al suo, la mia schiena contro il materasso e i nostri bacini che combaciavano, le nostre bocche a pochi centimetri di distanza.

Mi ero incantata a guardare quest'ultime, erano sottili, rosee, perfette, e si stavano avvicinando sempre di più a me.
Ma, al posto di venire verso le mie, cambiarono rotta e si avvicinarono al mio orecchio destro, per poi sussurrare
-Forse è meglio se ci diamo da fare-
Con queste parole Ethan si tirò su e sorridendomi uscì dalla stanza.

Decisi di non perdere troppo tempo a pensare all'accaduto o ci avrei perso le ore, piuttosto decisi di cercare l'abito da indossare per la cena di quella sera.
Aprì il mio armadio e addocchiai gli unici due vestiti da sera che avevo; quello rosso con degli orsacchiotti arancioni, regalo della nonna, che non avevo mai messo in tutta la mia vita e quello blu con la scollatura sulla schiena.
Non mi andava di indossare vestiti troppo scollati il primo giorno lì per non dare cattive impressioni, ma alla fine mi convinsi che indossare il vestito con gli orsi mi avrebbe senza dubbio fatto fare una figura peggiore.

Sibilings || Dolan Twins (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora