Sibilings || Dolan Twins (IN PAUSA)

Capitolo 7 - New Friend

Mi svegliai di soprassalto, spaventata e sudata come al solito.
Non era un caso che avessi gli incubi, erano frequenti da quando papà non c'era più.
Di solito sognavo di vederlo da lontano, con un uomo che gli puntava una pistola alla tempia e io dovevo stare a guardare impotente, tenuta ferma da un altro uomo senza volto, mentre lo assassinava.
Questa notte era stato diverso; il sogno era sempre lo stesso, ma era Ethan a puntare la pistola contro mio padre e Grayson a tenermi ferma.

Guardai l'ora; le 4:43. Decisamente troppo presto per svegliare la famiglia Dolan. Non avevo comunque voglia di rimanere a letto, perciò scesi dal letto e mi vestì con una semplice t-shirt azzurra che coprì con una felpa larga e nera con la scritta "I f*cking love life" e dei leggins neri, per poi legarmi i capelli e aggiungere al look una bandana blu in testa. Mi truccai leggermente con un filo di eyeliner e un po' di mascara.

Si erano fatte le 5:30. Mi infilai il telefono in tasca, aprì silenziosamente la porta e mi diressi verso il piano sottostante.
Avevo bisogno di distrarmi, decisi perciò di uscire a osservare il vicinato; non avevo ancora avuto occasione di aggirarmi lì intorno.

L'aria fresca della mattina mi colpì il viso e mi fece rabbrividire, ma mi ci abbituai subito. Il quartiere era ancora immerso nel buio, che però sarebbe stato a breve spazzato via da una tenue alba. Per le strade non c'era nessuno, era tutto silenzioso. C'era una tranquillità assoluta, che mi fece provare pace, quello che stavo cercando.
Decisi, prima di cominciare a esplorare il vicinato, di girare intorno alla mia nuova casa. Era davvero grande, la casa dei Dolan. Per educazione non avevo chiesto a Maurice e Lisa che lavoro facessero, ma ero certa fosse un lavoro importante.

Mi fermai davanti al garage, che era socchiuso. Decisi perciò, curiosa com'ero, di entrarci.
Aprì la pesante porta tirandola e il secondo dopo desiderai non averlo fatto.

-Cosa ci fai qui?- disse Grayson, che era di fronte a me e mi fissava con uno sguardo torvo.
Stava in piedi al centro del garage, vicino ad una moto nera.
Capivo perchè non veniva mai con noi in macchina, quella doveva essere sua.

Dovevo avere uno sguardo perso nel vuoto, perchè Grayson fece comparire di nuovo sul suo viso quel sorriso strafottente che ormai conoscevo ed odiavo.
-Io... niente, stavo solo dando un occhiata- risposi intimorita.
-Beh, non devi, fuori dal mio spazio- disse indicando la porta.
-Perchè ti comporti così?- sbottai -Cosa ti ho fatto?-

Non avrei dovuto dirlo. Grayson si avvicinò lentamente, senza staccare gli occhi dai miei.

Le mie speranze di ritrovare il Grayson della sera precedente erano evaporate.

Ormai era a pochi centimetri di distanza da me. Non riuscivo a muovermi, ero come paralizzata.

Si avvicinò ancora, mi prese per i polsi e mi schiacciò contro la parete.

-Cosa ti ho detto ieri, te lo ricordi vero?- chiese ringhiandomi contro.

-Sì- risposi debolmente, deglutendo. Eccome se lo ricordavo.
-Bene- concluse lui, spingendomi poi fuori dalla porta per poi chiuderla chiave.

Sentivo ancora il suo corpo pressato al mio.
Pensavo che qualcosa in lui fosse cambiato, ma mi sbagliavo, era il ragazzo menefreghista e misterioso che avevo conosciuto la prima volta che mi aveva parlato. Non lo conoscevo da molto, ma già sapevo che non sarebbe cambiato, ne aveva intenzione di farlo.

Mi accorsi di essere ancora fuori dalla porta da cui Grayson mi aveva sbattuta fuori, e decisi di continuare il giro che mi ero imposta di fare. Non era nessuno per me se non uno stronzo e non dovevo rinunciare a fare quello che volevo se lui mi trattava male.

Mi girai verso la strada e cominciai a camminare lungo il marciapiede; le case del quartiere erano tutte più o meno simili a quella dei Dolan, anche se alcuni dettagli erano diversi;
Proprio come Ethan e Grayson, due gocce d'acqua distinguibili solo per pochi dettagli, i quali però facevano la differenza tra i di loro.