Capitolo 9 - Worries

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Grayson era lì, sdraiato sul pavimento, dolorante. Era la prima volta che non mi aveva guardato anche se ero entrata in una stanza che considerava sua proprietà.

Mi avvicinai di corsa a lui, mi inginocchiai sul suo lato sinistro e solo allora egli sembrò accorgersi della mia presenza.

Alzò la testa gemendo e mi guardò. Il suo sguardo era così diverso da quello che avevo conosciuto; Non era cattivo o malizioso, non pieno di odio o menefreghismo, era uno sguardo di una persona persa, bisognosa di aiuto, impaurita. Non lo avevo mai visto così.

Notai con orrore il cacciavite che giaceva per terra vicino al braccio del ragazzo, con cui si era ferito. Ero paralizzata, non sapevo cosa fare.

Grayson era lì in preda al dolore e io non sapevo far altro che guardare, in silenzio e immobile.

La mia mente era piena di pensieri, il mio corpo fermo. Cosa dovevo fare? E se peggioravo la situazione?

Mentre pensavo ciò, il mio sguardo incontrò ancora una volta quello di Grayson, pieno di dolore e che mi implorava con gli occhi di fare qualcosa.
Quello sguardo mi accese, il mio corpo ebbe una reazione a quegli occhi bisognosi, come se qualcosa mi si fosse mosso dentro, qualcosa che da me stessa non mi sarei aspettata.

Mi chinai in avanti, per parlargli meglio.

-Hey Grayson, adesso mi devi ascoltare, ok?- dissi, appoggiando la mia mano sulla sua guancia dolcemente, alzandogli la testa.
Lui annuì faticosamente in risposta.

-Appena ti dico via, tu devi togliere la mano dalla ferita, hai capito?- spiegai ansiosamente, e lui rispose guardandomi con uno sguardo terrorizzato, ma poi annuì nuovamente.
Mi tolsi la felpa, e la arrotolai per il lato lungo, in modo che facesse da fascia e poi sospirai.

-Via-

Grayson tolse la mano destra piena di sangue dalla ferita, che io sostituì prontamente con la felpa, per poi legarla più strettamente possibile in modo da bloccare l'emorragia.

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-Pronto, 911- rispose una voce maschile dall'altro lato della cornetta, e fu uno dei solievo enorme.
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-Hey, l'ambulanza sarà in 3 minuti, ce la fai? Devi stare tranquillo- dissi, mentre le lacrime mi tradirono, cominciando ad uscire dai miei occhi.
Aveva la mano destra completante ricoperta di sangue, e non esitai ad avvolgerla nella mia maglietta per pulirla.

Grayson mi guardava mentre facevo ciò, e non sapevo descivere quello sguardo; Oltre al dolore, c'era paura, ma anche dolcezza. La vedevo nei suoi occhi quella dolcezza celata, che in quel momento era troppo distratto per nascondere.

Quello che successe dopo non lo realizzai all'istante. Mi persi negli occhi castani di quel ragazzo,e niente più mi importava. I rumori della strada mi arrivavano alle orecchie ovattati,soffocati; Le macchine, le moto, le voci della gente, quella sirena di ambulanza in lontananza, che probabilmemte veniva qui, niente importava, non in quel momento, se non lui.
Senza che me ne accorsi la mia mano riprese posto sulla sua guancia, iniziando ad accarezzarlo. Lui mi guardava, e il suo sguardo mi incantava.

Sentivo i passi dei soccorritori sul vialetto avvicinarsi, e quando arrivarono, le mie labbra erano unite alle sue.

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Da Aaron:) :"Il tuo amico è uscito dalla sala operatoria?"

Sospirai, pensando a come Aaron avesse definito Grayson un mio "amico"

Ad Aaron:) :"No"

Da Aaron:) :"Hai detto alla sua famiglia che siete lì?"

Sibilings || Dolan Twins (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora