Anche se non avevo il coraggio di girarmi,sentivo il suo sguardo insistente bruciare sulla mia schiena. Era lì. In tutta sincerità non mi aspettavo che venisse;
Nessuno stava parlando, e non mi aspettavo che nessuno lo facesse. Avevo già visto che effetto faceslvq Grayson ai suoi parenti, e sapevo anche troppo bene cosa faceva a me.
Sentì i suoi passi avvicinarsi al tavolo, e tremai leggermente. Avevo paura di qualunque cosa stesse per fare.
Guardò con sguardo distratto i piatti in tavola.
-Pollo e patatine, il solito- disse sbuffando e prendendosi un piatto che riempì subito dopo. Mentre faceva ciò non mi staccò gli occhi di dosso, mettendomi in soggezione.-Allora Beatrice, non hai niente da dire sulla mia affermazione?- chiese con sorriso divertito sul viso.
-È stato per caso, stavo solo dando un occhiata- dissi, probabilmente arrossendo, poichè il sorriso di scherno di Grayson si allargò ancora di più.
-Beh, le occhiate di voi italiani sono piuttosto insistenti- disse, sedendosi poi sul divano lì vicino.
Non risposi, ma Ethan lo fece per me.
-Lasciala in pace, è il suo primo giorno qui- pronunciò, scandendo bene ogni sillaba in modo che la frase suonasse minacciosa, ma Grayson non sembrò intimidito.
-Come sai non sono uno che fa differenze, per me sono tutti uguali- lo incalzò il gemello, rivolgendogli uno sguardo di sfida.Vederli parlare ed essere così in disaccodo era davvero strano; Erano completamente uguali e completamente diversi. Sentendoli discutere si vedeva quanto fossero differenti caratterialmente, anche se così simili fisicamente.
Grayson divorò il suo cibo nel giro di pochi minuti, e poi si alzò.
-Esco- disse, con fare noncurante;
Detto ciò si girò e torno su i suoi passi, sbattendo la porta di ingresso.Era stata come un apparizione. Era durata poco tempo, ma ci aveva spiazzati tutti.
Alzai lo sguardo, che per tutto il tempo avevo tenuto fisso sul piatto e guardai la gente che era a tavola con me. In quel momento sentiì di poter vedere realmente quello che erano, solo guardando le loro espressioni.
Ognuno era diverso dagli altri, ognuno aveva una sua reazione a Grayson.Dylan e Rosanne, di fronte a me, avevano il capo chino, visibilmente dispiaciuti per quello che loro nipote era diventato.
Maurice e Lisa avevano uno sguardo simile,anche loro il capo chino, ma c'era una differenza, il loro non era dispiacere, ma irritazione e impotenza, come di chi vede il proprio figlio comportarsi in quella maniera da troppo tempo.
Cameron invece, da come fissava senza interesse il piatto che aveva davanti, era imbarazzata ma anche triste, la sorella maggiore di un ragazzo che non avrebbe mai dato soddisfazioni a nessuno.
E poi c'era Ethan, il suo gemello, la sua bella copia. Era l'unico con lo sguardo alto, e negli occhi il risentimento, la rabbia e il disprezzo.
Lentamente riprendemmo tutti a mangiare.
Mi concentravo sul mio piatto ma intanto pensavo.Pensavo a Grayson, come aveva fatto a vedermi attraveso la fessura? Ero certa che non mi avesse visto, era girato di spalle...
Alzai di nuovo lo sguardo, incontrai quello di Ethan. Ethan. L'unico che oltre a me sapeva dell'accaduto, l'unico che aveva assistito alla scena, l'unico che in quel momento non provasse imbarazzo, l'unico con il capo alto.
Ethan.
E Grayson, il suo gemello.
Si odiavano, ma erano comunque gemelli.La risposta che si fece strada nella mia mente era una verità che faceva male, ma l'unica che riuscivo a spiegarmi: Chi, se non Ethan, poteva aver detto a Grayson quello che era successo?
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Sibilings || Dolan Twins (IN PAUSA)
FanfictionAvevo appena infranto una delle sue regole, "non pensare a me"; Ora cosa mi avrebbe impedito di infrangere anche tutte le altre? - L'acqua scorreva calda sul mio corpo mentre mi sfregavo energicamente con la spugna, cercando, inutilmente, di toglier...