Capitolo 13.

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Le settimane passano, e ormai è per me di routine passare a casa di Harry dopo scuola.
Spesso e volentieri lo aiuto con le mie doti da fratello maggiore, improvvisando giochi e intrattenimenti per la bambina, che, a detta di Anne, ha una certa simpatia per il sottoscritto, e non è tutto!
Io ed Harry abbiamo ricominciato a frequentarci, se così si può dire, nonostante la differenza di età e di esigenze.
È capitato che Liam mi chiedesse di andare con lui e Niall in discoteca, ed io a mia volta, di chiederlo ad Harry, ricevendo un rifiuto, ma nonostante ciò cerchiamo il più possibile di trovare un compromesso per le nostre uscite.

"Harry?" Richiamo la sua attenzione dal piano superiore, sperando di essere sentito al più presto.

"Si?" Sento i suoi passi salire le scale abbastanza di fretta, e qualche secondo dopo, eccolo in tutta la sua bellezza alle mie spalle.

"Come sto?" Chiedo alzando le braccia e facendole ricadere subito lungo ai fianchi.
Indosso un vecchio completo abbastanza elegante: pantaloni, camicia e cravatta, che come al solito, fatico a legare.

"Sei bellissimo,cioè, ti sta benissimo." Dice sorridendo allacciando le braccia intorno alla mia vita, lasciandomi un casto bacio sulle labbra.
Anche questo è entrato nella nostra routine, baciarci ovvio, ed è forse la cosa che più mi era mancata in questi anni.

"Sei sicuro di volerlo fare?"

Annuisco energicamente ritornando a guardare lo specchio. Mi passo una mano fra i capelli e sbuffo perché, cavolo, non sono sicuro ma lo devo fare.
Cerco di fare il nodo alla cravatta, ma le mie mani non ne vogliono sapere di stare ferme così, esasperato, mi rigiro verso Harry chiedendo un piccolo aiuto.
Lui ride di gusto prima di darmi una mano con quel dannatissimo nodo.
"Ora sei perfetto, ma non capisco ancora perché lo vuoi fare."

"Harry, ormai non sono più un ragazzino e ho bisogno di un lavoro vero. Cioè si, al bar lavoro e anche parecchio, ma la paga è quel che è, e non posso andare avanti solo con quella se mai dovessi lasciare l'appartamento."

"E se lasciassi l'appartamento dov'è che andresti? Sentiamo!"

"Io– non lo so. Andrei a vivere qui vicino o vicino a dove troverò lavoro e –"

"Louis, ragiona un attimo. Passi più tempo qui che a casa tua, perché dovresti comprarti una casa quando c'è questa!" Comincia puntando la mano intorno a sè "Lo so che ci stiamo rifrequentando da poco più di un mese ma siamo già stati insieme e quando ti sentirai pronto, io sarò felice di condividere tutto questo con te."

"Harry. Fosse per me io starei qui tutto il giorno davvero, ma mi sento fuori posto."

"Fuori posto?" Chiede il riccio prendendo le mie mani fra le sue.

Annuisco abbassando il capo guardandomi le scarpe troppo lucide per i miei gusti.

"Guardami ti prego, perché quando dici queste cose davvero non ti capisco" risponde in modo severo ma con un mezzo sorriso sulle labbra. "Ti amo Louis lo sai questo no? E so che la situazione può essere complicata perché io ho una figlia e quasi trent'anni, ma io voglio davvero che tra di noi funzioni okay? Quando dicevo di non essermi più risistemato in questi due anni perché non trovavo la persona giusta, lo dicevo perché la verità è che nessuno era te. Voglio solo te Louis, solo te."

Sento le guance farsi più rosse e cavolo! Ho ventun'anni, non quindici!
Prendo il suo viso fermamente tra le mie mani e premo le mie labbra sulle sue energicamente.
Le sue mani si posano sui miei fianchi disegnando piccoli cerchi sulle mie anche leggermente sporgenti.
La sua lingua si fa spazio tra le mie labbra sottili e non posso fare a meno di sorridere a quel contatto inaspettato.

Quando ci stacchiamo i nostri occhi luccicano e tutto intorno a noi si è creata un'atmosfera intima  e vorrei con tutto me stesso rimandare questo colloquio per restare a casa con Harry per tutto il giorno. Solo noi.

"Allora sia fatto. Ti accompagnerò a questo colloquio e andrò a portare Scarlett da nonna Anne."

"Dalla nonna?"

"Mmhh si! Poi ti vengo a riprendere e ti porto in un bel posto" dice posando un bacio sotto al mio orecchio provocandomi brividi lungo tutta la spina dorsale.
Si allontana poi di qualche passo tirandomi una pacca sul sedere facendomi sussultare in un primo momento, poi ridere.

Scendo le scale prendendo il mio curriculum (abbastanza scarso direi) e tirando un lungo sospiro ansioso, prima di chiudermi la porta alle spalle pronto a rischiare.

⭐️N/A

Voi mi odiate già lo so, e mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto per questo misero e orripilante capitolo ma sono stata a corto di tempo e di idee.

Beh cosa dire, in questi giorni è successo il finimondo no?
daddy Louis is aliveee
No okay. La smetto.

Siete curiosi di sentire il primo singolo di zayn? Io tantissimo 🙈
Spero con tutto il cuore di non dovervi fare aspettare troppo per il prossimo capitolo, ciauu🌙

till the am ❀ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora