Capitolo 12

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Arrivate a casa di Ginevra guardo ogni cosa, ci sono ghirlande fiorite ovunque, tante lanterne. C'è anche un grande giardino usato come pista da ballo ed in fondo una console per DJ esperti, spero almeno che non ci sia solo musica mixata ma anche qualche lento da fare in coppia.
Alla fine della festa ci sarà l'incoronazione del re e della reginetta del ballo di primavera, non penso proprio di vincere io, a causa della mia poca popolarità.
E se venisse incoronato Leon re del ballo?
E se vincesse una regina che non sia io? Dovrà ballare con lui?
E se lei volesse baciarlo?
Scrollo immediatamente quei pensieri prima che mi venga un'altro attacco di panico, non ho intenzione di rovinarmi uno dei giorni più belli della mia vita e poi Leon mi ha chiesto di ballare... non dovrei preoccuparmi così tanto.
Mi sento davvero paranoica.
Saluto tutte le mie compagne, non capisco proprio dove credono di trovarsi, vestite in minigonna e pancia scoperta.
Abbiamo solo 17 anni, e già le vedo baciarsi con tanti ragazzi diversi ogni 5 minuti. Io non riuscirei a comportarmi così, non è una cosa naturale per me.
Infatti ancora non ho ricevuto il mio primo bacio, aspetto la persona giusta, non lo cedo sicuro a chiunque, è solo che... Leon non è chiunque.
Allontanata Ginevra, mi ritrovo sola e nel frattempo vedo un gruppo formato da quattro mie compagne di classe.
Mi avvicino e le saluto.
Mi squadrano perplesse dalla testa ai piedi.
<<Che ti sei messa?>> sbottano.
<<Un abito elegante adatto a una festa di fine anno>> rispondo.
È stata una pessima idea venire a salutarle, era meglio se stavo sola. Guardando ciò che indossano loro paragono i loro abiti a quelli delle spogliarelliste ma mi limito solo a pensarlo, preferisco non creare discussioni.
Mi chiedono quando inizierà la festa e io rispondo che sarebbe iniziata fra qualche minuto, non ne sono certa ma penso che si aspetterà ancora un po per i ritardatari.
Le loro critiche mi hanno creato ancora più insicurezza, come se non ne avessi già abbastanza...
Una ragazza del gruppo di nome Kaisy mi prende per il braccio e mi trascina fino a un bancone con sopra bottiglie di birre e alcolici a non finire, non promette nulla di buono. Il gruppo ci segue e Nancy, la più presuntuosa tra tutti, mi offre un bicchiere di Vodka. Rifiuto e lei insiste. Rifiuto per una seconda volta e lei, stufa, se lo scola in un secondo.
Sono scioccata dalla scioltezza con cui ha bevuto quel bicchiere e per concludere ne beve un'altro, sicuramente per farmi sentire inferiore a lei ed a tutti gli altri.

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