"Spinto da semplice istinto,
quando la paura ha già vinto,
l'uomo si sdoppia e ricopia la parte peggiore se è stato respinto!"Sono stanca di uccidere, scappare, essere usata.
Sono pronta a lasciar defluire via dal mio corpo la vita per qualcuno, pur di salvare la mia anima.
Oramai solo i tagli nella mia carne e il mio sangue che sgorga, riescono a tranquillizzarmi.Entro in un bar, il primo che trovo e inizio a bere, non per divertirmi ma per dimenticare.
Quei corpi insanguinati con la giugulare tagliata, il loro sangue è sulle mie mani e sulla mia coscienza.
L'ho fatto per salvare una ragazza, che stava per essere violentata, ma la loro vita contava pur qualcosa...per qualcuno...spero.Ho le Converse nere, vecchie e logore, ancora sporche di sangue e fango, mi siedo al bancone e ordino un drink, un altro, un altro...
Ho lasciato sul pavimento orme rosse e tutti mi guardano impauriti.
È il settimo drink che bevo e non riesco a ubriacarmi.
Il barman mi guarda strano come a dire "campione" e indico nuovamente il bicchiere, lui con gli occhi sbarrati per lo stupore lo riempie nuovamente di alcolici a caso.
Finisco l'ottavo, odio la rigenerazione, niente sbronza sono ancora perfettamente sveglia.Dietro di me qualcuno esce, si apre la porta, il freddo e l'umidità entra.
Il giubbotto di pelle non trattiene il mio calore e ho un brivido di freddo lungo la schiena.
La mia pelle soffre e inarco la schiena per ripristinare il caldo.
Annuso l'aria in cerca di nuovi odori ma oltre ai soliti, niente.Scendo dallo sgabello lanciando sul bancone una manciata di biglietti verdi, circa una decina.
Mi dirigo verso il bagno delle femmine, nel farlo guardo in giro.
La gente gira lo sguardo, vedo le gocce di sudore scendere sulla loro fronte, la loro bocca che trema oppure l'odore della loro paura.
Rido a bocca chiusa e poi aggiusto il giubbotto sulla schiena.Apro la porta e mi chiudo nel primo cesso libero, mi guardo allo specchio, l'eye-liner, il rossetto e la matita appena accennati, il fondo tinta chiaro sono apposto.
Sposto i capelli neri dietro le orecchie e poi alzo le maniche di pelle, dalla mano destra faccio comparire i due artigli.
Luccicanti e sporchi di sangue, due rivoli scendono lungo il braccio e inizio a lacerare la carne del braccio a sinistra provocando un taglio lungo e profondo...riesco a vedere le mie ossa.
Il rosso fuoriesce a dismisura,sporco anche a terra, ma la carne si richiude immediatamente.Continuo per una buona mezz'ora e dopo aver pisciato, essermi messa a posto le mutande e i jeans neri, esco dal bagno.
Nessuna nuova faccia e nessun nuovo odore così esco dal bar.Da dentro una donna urla, deve essere entrata nel cesso "sbagliato", non mi scompongo, continuo a camminare verso il buio.
Salgo sulla mia moto, annuso l'aria, metto i guanti e il casco, accendo e parto.
Un odore dolce e accogliente mi attira verso New York così accelero.Spero vi piaccia, ho già tutta la storia pronta...penso che inserirò un capitolo alla settimana...beh, vedrò.
Vi annuncio già che Laura è basata su di me, sui miei pensieri, sulla mia personalità...ovviamente lei è più bella.
Beh aspetto i vostri pareri ora.
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Midnite
FanfictionLaura Kinney è una ragazzina che non ha mai avuto la sua infanzia, la madre, Sarah Kinney, era una scienziata, che lavorava per Facility. Questa agenzia cercava in tutti i modi di replicare il lavoro del generale William Stryker su Arma X, il famoso...