"Senza Dio, perso nella retta via.
Andrà tutto bene fino al giorno che verrà, il giorno di ordinaria follia"Stavo tranquilla sulla sedia quando knowere comparve davanti a noi.
Era una testa enorme bucata su molti lati, con un campo di energia per contenere l'aria.
"Come diavolo è..." Restai a bocca aperta "è la testa di un'entità galattica, dodici anni fa il gruppo di spedizione Tivan lo scoprì.
Contiene midollo spinale in piccole parti, liquido cerebrale, pelle, cervello, occhi etc. Tutte sostanze preziose, vendibili solo nel mercato nero.
I lavoratori qui non sono registrati, sono tutti ladri, assassini, un po' come me e te"
Sbuffai stizzita a Drax.
Entrammo all'interno e osservai intorno.
Tutto era illegale, sicuro.
Le pozze contenevano una sostanza giallo-verde, probabilmente il liquido cerebrale.
Delle piccole navette staccavano dalle pareti e dal soffitto parti di ossa e cervello, erano dappertutto.
I loro colori si stagliavano sulle pareti lasciando piccoli spazi vuoti.
Atterrammo sulla parte superiore di una casa.
Slacciai la cintura e mi alzai "c'è qualcosa che dovrei sapere?" Drax mi guardò "oh sii...sii..sii...sii....sii..si" si alzò "non portare con te nessuna cosa di valore".
Annuii poco convinta.
Drax aprì il portellone e una folata d'aria mi investì.
Scesi.
Guardai una mamma con un bambino, erano vestiti di stracci come la maggior parte della gente.
Aspettai che Drax uscisse anche lui, appoggiò le mani sul portellone e con un salto scese accanto a me.
Schiarì la voce "ci troviamo in quel pub tra un'ora" indicò un pub sopraelevato rispetto a tutto e scomparve.
Mi infiltrai nella massa di gente e mi ritrovai in poco tempo in una piazza.
Guardai attorno.
C'erano bancarelle ovunque, chi vendeva a gran voce una specie di sostanza verde, chi cercava di smerciare armi o altri oggetti bellici, ... .
Un gruppo di bambini di circa otto-nove anni mi accerchiò velocemente, mostrai loro che non avevo niente in tasca e scomparvero.
Mi avvicinai ad una bimba rimasta seduta a terra che non riusciva ad aprire una scatoletta di cibo in alluminio.
Era sempre vestita di stracci, sporca sulle guance, le braccia e il resto di polvere, probabilmente non mangiava da giorni.
Mi misi sulla punta delle scarpe e la osservai per due secondi, poi le sorrisi.
Presi la scatoletta e con un artiglio tagliai il coperchio, poi porsi la scatoletta alla bambina che si mise a mangiare come posseduta dal diavolo.
Mi rialzai e con un movimento del polso ritrassi l'artiglio.
Avevo anch'io fame, era da due settimane circa che non mangiavo.
Una bancarella vendeva dei panini di roba rossa, mi facevano senso ma il mio stomaco richiedeva cibo.
Presi un panino di nascosto e scappai dietro un'abitazione, vidi un'altra ladra fare lo stesso con due panini.
Aveva la pelle verde pallido, con una sciarpa malridotta che le copriva il volto, degli stracci che usava come maglia e un paio di shorts rovinato.
Niente scarpe, ma la vidi dileguarsi.
Addentai il panino, forse avrei preferito mangiare tra i rifiuti con debby e le altre ragazze, ma mangiai tutto velocemente.
Girai per la città.
Vedevo la povertà che ormai aveva preso il sopravvento.
Rividi la ladra di prima che correva verso casa con in mano i panini, ma mi accorsi dopo che due giganti viola la seguivano "ecco qua la ladra, ahahaha..." e la alzarono con una mano.
Tremava e lasciò cadere i panini a terra.
Scattai velocemente aggrappandomi alle finestre delle abitazioni e mi lanciai sopra i giganti, attorcigliai le gambe al collo dell'uomo che rideva e crollò a terra, la ragazza cadde.
Sfoderai gli artigli e tagliai via la testa urlando rabbiosa, l'altro scappò.
Niente sangue?
Strano.
Mi alzai sistemando con una spallata il giubbotto, la donna stava a terra piangendo e tremando.
Guardai i panini ormai rovinati e poi vidi il corpo morto, tranciai il borsello dai pantaloni e lo scossi, era a pieno, sorrisi.
Rinfoderai le lame nuovamente.
Mi avvicinai alla ragazza, non avrà avuto più di quindici-sedici anni, e le porsi la mano.
La alzai e poi con un sorriso le diedi il borsello.
Mi abbracciò piangente e in quel contatto capii che sotto i vestiti non aveva nulla, allargai le braccia anch'io, non ero abituata ad abbracci.
Prese la mia mano e mi portò in un vicolo buio.
Capii che era casa sua vedendo un materasso ormai distrutto.
Non capivo la sua lingua, probabilmente non era mai andata a scuola ma cercai di capire più che potevo dai suoi gesti.
Dietro ad un cartone, che separava, dormiva un bambino di un anno su un cuscino.
Aveva la pelle verde e allora capii.
La ragazza era la madre, mosse il bimbo e lo svegliò per la pappa.
Tolse la sciarpa liberando dei bellissimi capelli biondi fluenti e un viso perfetto.
Si abbassò gli stracci lasciando liberi i seni verdi prosperosi.
Il bimbo si attaccò velocemente ad un capezzolo verde scuro e iniziò a mangiare.
Lei mi sorrise e io risposi nello stesso modo sedendomi a terra guardando quella bellissima scena.
Il bimbo finì di mangiare e la madre lo ripose sul cuscino.
Sistemò i seni sotto la maglia e parlammo, per quanto capivo.
Capii che era rimasta incinta la sua prima volta con il suo ragazzo, che sfortuna, sorrisi, ma compresi che lui era scappato.
Lei fuggì di casa col bimbo appena nato perché il padre non approvava e voleva che lei lo abbandonasse, ma nemmeno io lascerei mai il mio bimbo/a, portarlo in grembo e dargli la vita rende felice in un modo speciale che gli uomini non possono capire.
Mi spiegò che ora vive a stento ma continuerà a vivere solo per veder crescere il suo bambino, mi commossi un po'.
Le accarezzai i capelli biondi, morbidissimi ma sporchi di polvere.
Mi alzai e allora mi ricordai di Drax...Merda!
La salutai velocemente e uscii dal vicolo.
Corsi il più velocemente possibile saltando anche sopra le bancarelle appendendomi ai travi di legno, urtai molta gente ma non mi fermavo a chiedere scusa.
Mi aggrappai ad una finestra e salii sul tetto, continuai a correre sui tetti delle case e lanciandomi da balcone a balcone.
Mancava poco al pub e da lontano vidi Drax seguito da...cazzo!
Era Peter, il procione e l'albero parlante, e una donna con la pelle verde con i capelli color ciliegia.
Scavalcai le ultime staccionate e entrai nel pub.
Mi feci largo tra la gente e arrivai sul retro.
Mi trovai di fronte ai Guardiani della Galassia.
Drax aveva le braccia incrociate, Star-Lord si era seduto su una sedia assieme alla donna verde, il procione si teneva sulle spalle dell'albero gigante e parlò per primo.
"Ahahaha bene bene, ecco la ladruncola di Thanos, sto resistendo dal sparati in testa col fucile" Drax mise il braccio davanti all'animale "fermo Rocket!" L'animale mise le zampe sul braccio dell'uomo e mi indicò con un dito "ma se quella stronzetta ha cercato di distruggerci tutti!?!" Peter aprì la bocca "ah si come quando volevi farci saltare in aria nella nave di Youndu" Rocket si passò la mano sul pelo "erano momenti difficili quelli" la donna si alzò "smettila Rocket, avevi dato solo un conto di dieci, come saremmo riusciti a sopravvivere?" Rocket abbassò un orecchia "erano dettagli..." Peter allargò le braccia.
Drax si intromise nel discorso "ora basta!" Tutti tacquero "ora, Laura ti dispiace spiegare un'altra volta come mai sei qui?" Annuii.
Ripetei ancora una volta la mia storia.
"...ora voglio solo riprendermi mio padre e i nostri amici" Peter si alzò "mh mh mh, ok ti aiuteremo".
Uscimmo dal pub e Gamora, così si chiamava la donna, ci portò all'entrata del palazzo di Tivan.
Lei bussò al portone, stranamente era aperto e entrammo.
Era immenso.
Pieno di teche di vetro, dentro ad una di esse c'era un cane con la tuta spaziale, ecco dove è finito il cane della Nasa, in un'altra c'era una bestia orribile con denti su tutto il corpo, poi c'era una donna dalla pelle porpora vestita di stracci con in testa degli elettrodi blu.
C'era troppa roba, mi stavo per perdere, ma sbattere sulla schiena di Groot mi fece capire di non mi essere persa.
Gamora afferrò la maniglia di una porta ma non si apriva, Peter la colpì con tre calci ma non si mosse "è chiusa dall'int..." Rocket prese il fucile e sparò un colpo al plasma, la porta esplose "ora è aperta!" Ripose l'arma sulla schiena.
Entrai dopo di loro.
La stanza era a cupola e tutto intorno i mutanti erano chiusi in celle di vetro.
Drax si avvicinò ad un pannello e con un pugno distrusse i comandi.
Le celle si aprirono e i mutanti furono liberi mi aggrappai sulle capsule e ne scalai tre o quattro per arrivare a Logan "Groot! Io lo lascio cadere tu afferralo! Ok?!" L'albero si stistemò sotto "io sono Groot" lo presi come un sì e lasciai cadere Wolverine.
Groot lo prese al volo e lo sistemò a terra.
Mi lanciai giù cadendo sulle gambe fratturandole.
Scrocchiai le gambe per vedere se si fossero messe a posto.
Caricai il peso sulle braccia e mi trascinai verso Logan.
Gamora, Drax, Peter e Rocket misero a terra tutti gli altri mutanti.
Logan si svegliò dolorante al torace, Thanos lo aveva spremuto per bene.
Lo aiutai ad alzare il busto e mi parlò "ah, dove siamo?" Io mi alzai "nello spazio" lui si sollevò su un ginocchio "ah bene".
Guardai Blink, era l'unica che poteva riportarci a casa.
Era una ragazza giapponese di diciotto anni, era conosciuta soprattutto per i suoi capelli colorati, ogni volta diversi.
Mi avvicinai a lei "Blink, te la senti di creare un portale per la scuola?" Si teneva il braccio destro anchilosato "non so Laura, sono tutta immobile, devo prima riprendermi" annuii.
Mi portai sopra al pannello rotto e alzai la voce "ehm... Sì insomma...siete liberi tutti, ora date una mano a quelli più deboli...si, professore?" scesi appoggiando il palmo della mano sul pannello.
Trovai il professore seduto a terra.
Mi fece segno di avvicinarmi "come stai?" Alzai le spalle e storsi il naso "mi dispiace Laura, non doveva andare così" mi sedetti affianco accavallando le gambe "non avevamo scelta professore, Thanos è troppo forte pure per me, per lei, per chiunque" mise il braccio attorno al mio collo e mi appoggiai a lui con la testa.
Logan si avvicinò e mi tolsi dal professore "beh penso che questa non sia la pace che volevi" emisi aria dal naso "ma che razza di compagni ti sei trovata?" Guardai sorridendo Rocket che si stava grattando il culo.
Drax stava parlando con Colosso mentre Peter e Gamora aiutavano Kitty e Bobby ad alzarsi.
Groot invece faceva divertire i più piccoli mentre Rocket stava tranquillo "sono...strani, non so c..." Un suono flebile mi fece scattare in piedi "Drax! È arrivata compagnia!"Ok ragazzi.
Non ho niente da dire.
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Midnite
FanfictionLaura Kinney è una ragazzina che non ha mai avuto la sua infanzia, la madre, Sarah Kinney, era una scienziata, che lavorava per Facility. Questa agenzia cercava in tutti i modi di replicare il lavoro del generale William Stryker su Arma X, il famoso...