CALUM'S POV
Quella mattina io e Gemma accompagnammo Luke ed Ashton all'aeroporto. Mentre lei guidava siamo stati tutto il tempo in una sorta di silenzio imbarazzante. Io stavo troppo male per parlare.
Due settimane senza di lui... Non riuscivo a sopportarlo. Poggiai la testa sulla spalla di Lucas a metà percorso e lui posò la mano sul mio ginocchio, accarezzandolo dolcemente col pollice.
"Che succede, piccolo?"
Strofinai il viso nella sua spalla, nascondendo una lacrima, scivolando nel suo collo, respirando il suo profumo intenso. Aveva usato il dopobarba e non poteva essere più bello, proprio mentre se ne andava via da me.
"Nulla, Luke."
Mi sforzai di mandare indietro le lacrime e provai ad allontanarmi, ma lui avvolse un braccio attorno alle mie spalle e mi tenne stretto a sé, facendo sì che il mio piano "niente lacrime" fallisse completamente. Scoppiai silenziosamente a piangere contro il suo collo mentre nei posti davanti Ash e Gemma battibeccavano su quanto il ragazzo sarebbe stato infedele e viceversa.
"Penserò a te tutto il tempo. Due settimane voleranno in un battito di ciglia, promesso."
"Ti prego, scrivimi."
"Sempre."
La macchina si fermò e io strinsi il lembo della sua maglia. Mi feci prendere dal panico, volevo urlargli 'Resta!'
Resta con me...
Lui aprì la portiera e scese senza guardarmi. Rimasi a guardarlo mentre si alzava, con un dolore nel petto immenso. Lo vidi andare verso il cofano e prendere la sua valigia nera grande e lo zainetto. Scesi poco dopo, raggiungendolo e notando solo in quel momento che mi stesse aspettando, porgendomi la mano.
"Andiamo?"
Annuii e gli presi la mano, intrecciando le nostre dita. Parlammo della durata del viaggio e del fuso orario. Sarebbero state esattamente otto ore e mezza di differenza fra me e lui. Fosse stato per me lo avrei preso per i capelli e riportato in fretta a casa, sotto le coperte a coccolarlo per tutto il pomeriggio, ma chi ero io per impedirgli di realizzare il suo sogno?
Tenni stretta la sua mano e lui fece la stessa cosa. Ci guardammo un'ultima volta negli occhi prima dell'avviso dalla voce fastidiosa della donna che richiamava l'attenzione dei passeggeri del volo Melbourne - Parigi.
"Vorrei venire con te..."
"Sai come la pensa il Mister, piccolo. Ti chiamo su Skype ogni volta che posso."
Come se bastasse.
Raccolsi tutto il mio orgoglio e non scoppiai di nuovo in lacrime. Ovviamente sto scherzando.
Mi arrampicai sul suo corpo e lo strinsi quanto più potevo, con tutta la mia forza, con tutto il mio amore. Respirai il suo profumo per stamparmelo in testa, nelle narici, addosso, ovunque. Perché andava via?
"Cal, devo andare.." Lo sentii ridacchiare e non poté non spuntare un sorriso sul mio viso.
"Partiamo così, nessuno ci noterà, neanche il Mister." Mormorai contro il suo collo, ancora aggrappato a lui come un koala.
Scesi lentamente. Appena i miei piedi toccarono terra subito mi ritrovai sulle punte. Luke mi stava baciando. Un bacio tremendamente agrodolce.
Era questo che si provava quando ci si diceva arrivederci? Perché somigliava ad un addio? Perché le mie farfalle nello stomaco erano improvvisamente a lutto?
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THE SOUND OF SILENCE || CAKE ||
FanfictionCake. Luke Hemmings-Calum Hood. Calum era un diciottenne con un enorme scheletro nell'armadio che non esitava a saltare fuori appena ne avesse l'occasione. Luke era un ragazzo di diciassette anni, capitano della squadra di calcio, famiglia unita e...