CHAPTER SEVEN

822 65 4
                                    

CALUM'S POV

Mancavano cinque giorni all'inizio della scuola quindi dall'inizio del campionato scolastico. Lucas non vedeva l'ora: mi parlava dei suoi compagni, di un certo Ashton che avrei sicuramente adorato a detta sua. Scrissi sul quaderno che non l'avrei mai adorato quanto già facevo con il bel biondino accanto a me e lui mi sorrise, concedendomi un casto bacio sulle labbra.

Il nostro rapporto non era cambiato. Eravamo i soliti Luke e Calum stesi sul letto, una cuffietta per uno ad ascoltare qualcuno parlare per noi.

Perché la musica fa questo: esprime te stesso, quando tu non puoi, e io lo sapevo benissimo.

L'unica differenza era che dopo neanche cinque minuti stesi uno accanto all'altro, Lucas mi portava sul suo corpo e cominciava ad accarezzarmi la schiena, poi la cuffietta ovviamente mi cadeva ma non me ne accorgevo neppure, troppo preso a memorizzare l'azzurro dei suoi occhi, con qualche pagliuzza più scura sui lati. Ne andavo matto.

Luke non si lasciava guardare spesso, anche prima della serata a casa sua, ma quando mi guardava, e in quei momenti mi vergognavo tantissimo, coglievo l'occasione per guardarlo meglio, per ricordarmi bene di lui nel caso mi fossi svegliato e mi fossi reso conto che lui, quel ragazzo meraviglioso sotto di me, fosse solo un sogno. In tal caso, il mio unico desiderio era non dimenticarlo, perché sarebbe stato il sogno più bello che avessi mai fatto.

E anche quando Luke mi sorrise, facendomi ritornare sulla Terra, quando mi fissò per qualche istante le labbra e poi le fece coincidere con le sue, anche all'ora credevo fosse un sogno.

Mi convinsi che non lo era e mi feci coraggio, spingendo la mia lingua sul suo labbro, accarezzandolo perché carezze era tutto ciò che meritava quel ragazzo.

Luke mugolò e, come avevo previsto grazie alle centinaia di film rosa che avevo visto, spinse la lingua contro la mia.

Appena la sua lingua fredda si scontrò con la mia, furono brividi puri che mi percorsero la schiena e si amplificarono a tutto il corpo, che proprio non ne voleva sapere di star fermo quando aveva sue mani addosso.

Sentii i nostri corpi coincidere alla perfezione, il mio petto contro il suo, le sue mani sui miei fianchi, le mie sul suo viso, gli occhi chiusi a godersi il momento e quella calda e nuova sensazione di sentirsi finalmente nel posto giusto.

Non ci fu nulla di sbagliato in quel (mio primo vero) bacio: sembrava uno di quelli che si vedono al cinema, sembrava fottutamente perfetto. Cazzo stavo baciando un ragazzo perché lui mi voleva e non mi sentivo costretto o in imbarazzo, mi sentivo bene, ero felice.

Luke fu il primo ad interrompere il bacio, solo per succhiarmi il labbro e morderlo.

Mugolai senza sapere neanche se per il poco dolore che provai o per il troppo piacere che mi dava ogni cosa lui facesse.

Riprese possesso della mia bocca, ma per poco, perché dopo appena un minuto e qualche ventina di secondi di un bacio anche troppo bisognoso, gli squillò il telefono.

Luke mugugnò sulle mie labbra senza allontanarsi e sicuramente io non lo avrei fatto.

"Devo rispondere..." Disse sulle mie labbra per poi stamparmi un dolce bacio sul naso e togliermi dolcemente dal suo corpo, andando a recuperare il cellulare nel suo borsone.

"Pronto?" Disse Luke con la sua voce roca e le labbra gonfie. Mi morsi il labbro pensando che fosse stato l'ininterrotto contatto con le mie a renderle cosí.

Mi ricomposi e notai che il suo viso non prometteva nulla di buono; alla chiamata rispondeva al monosillabi, quindi o stava subendo un rimprovero o odiava quella persona, ma Luke non mi sembrava qualcuno capace di odiare.

THE SOUND OF SILENCE || CAKE ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora