CHAPTER TWO

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CALUM'S POV


Il giorno dopo mi svegliai intorno alle 9.00, mi sentivo leggero, senza troppi pensieri per la testa. Forse di pensiero ne avevo solo uno: lui, il biondo.

Appena mi balzò in mente il suo viso mi voltai verso la sua finestra e c'era appeso un foglio bianco con su scritto:


"Che fai, mi spii? ps: sei carino mentre dormi:)".


Sorrisi felice, non mi aveva parlato ma avevamo comunicato: non mi sentivo a disagio ma avevo voglia di rispondergli. Forse era questa l'emozione che si provava nell'affrontare una conversazione, quella voglia di parlare, di confrontarsi. 

Mi alzai dal letto, feci una doccia veloce e mi vestii in modo casual per andare a fare l'Iscrizione a scuola. Prima di scendere presi un foglio e scrissi.


"Mi spii anche tu? PS: non ti stanno affatto male gli occhiali:))".


Appesi il foglio alla mia finestra in modo che lo potesse leggere, e speravo con tutto il cuore che mi rispondesse.

Uscimmo di casa io ed Elisa verso le 10.00 e arrivammo a scuola in macchina. Elisabeth al volante era pericolosa, correva in una maniera incredibile. In questo modo arrivammo a scuola in dieci minuti se non di meno. Papà era all'ospedale, quindi l'iscrizione l'avrebbe fatta Elisa al posto suo. La segretaria aveva circa sessant'anni ed era molto molto molto lenta, quindi ci mettemmo più del previsto, quasi un'ora. 

Elisa doveva andare a far shopping ma io non ne avevo voglia, così con il cappotto slacciato e le mani nei pantaloni stretti mi incamminai verso casa. Il vento era calmo ma abbastanza forte da farmi arrossare le guance e da scombinarmi capelli neri che ormai non avevano più direzione. Misi le cuffiette ed ascoltai alcune basi acustiche delle mie canzoni preferite. Arrivai a casa lanciando lo zainetto sul letto e gettandomi accanto a Kang che era appoggiato sul cuscino. Notai il foglio attaccato al vetro della finestra, speravo mi avesse risposto. Mi alzai riluttante dal letto e staccai il foglio; quando alzai lo sguardo notai che aveva appeso un altro foglio:


"Io non ti spio, osservo. PS: grazie, ma odio quegli stupidi occhiali:("


Il mio cuore danzava mentre le labbra si schiudevano per mostrare i denti che, stretti, davano vita ad un sorriso. Non sorridevo spesso, avevo sempre qualche pensiero che mi portava a non farlo, ma ormai il mio pensiero era lui e mi faceva sorridere. Scrissi su un altro foglio:


"Osservi me? Sono così interessante mentre dormo? haha ps: mi piacciono quindi mettili. Stop."


Riempii tutto il foglio, scrivendo quanto più grande possibile quello "stop": adoravo quegli occhiali, gli allungavano il viso e mi piaceva il modo in cui si toccava i capelli, e mi piaceva anche quel visibilissimo piercing nero al labbro, a sinistra, per non parlare di quel disarmante sorriso. Era perfetto. 

Dopo mangiato tornai di sopra in camera mia per staccare il foglio e notai che mi aveva risposto.


"Sorridevi mentre dormivi, eri davvero carino!"


Arrossii mentre leggevo quel complimento. Scrissi velocemente:

THE SOUND OF SILENCE || CAKE ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora