Money || l.r.h.

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New York. Los Angeles. Chicago. La notte passata a Tokio. Sorrisi vedendola anche a quel concerto insieme a quelle che dovevano essere le sue amiche, mentre loro erano totalmente impazzite, lei fingeva. Indossava dei jeans neri strappati sul ginocchio proprio come i miei, una maglietta bianca che la faceva risaltare tra la massa di ragazze total black e potevo intuire che avesse le sue solite converse nere ai piedi. I suoi capelli corti azzurri si muovevano a tempo di musica, della mia musica, ed i suoi occhi dello stesso colore cielo non mi lasciavano nemmeno per un secondo.

Il concerto finì con il boato delle fans ed i ragazzi ed io scappammo nel backstage. Sapevo che non avevo molto tempo a disposizione, forse era addirittura finito e le fans impazzite erano già corse fuori a bloccare le nostre vie di fuga, ma mi diressi verso il bodyguard più vicino.

- Capelli blu ed occhi azzurri sotto il palco. Dalle il nostro indirizzo dell'hotel e lasciala passare. - dissi a voce eccessivamente alta per sovrastare le urla dietro di noi. C'era la possibilità che se ne fosse già andata, ma era molto tenue, probabilmente era ancora lì al suo posto pronta a partire per seguirci nella nostra prossima tappa, oppure stava proprio aspettando che qualcuno le dicesse che volevo rivederla. I ragazzi mi aspettarono tranquilli davanti alla porta dell'uscita di sicurezza.

- Ancora lei? - domandò Calum per tutti e tre. Mi strinsi nelle spalle mostrando loro un sorriso sbarazzino senza però rispondere. Non volevo dare a loro una certezza che nemmeno io avevo. Forse avevo visto male oppure forse lei se n'era andata e si sarebbe presentata una ragazza simile che non avevo mai notato prima. Il furgoncino che ci avrebbe portati fuori da quel manicomio era parcheggiato praticamente davanti alla porta, con il motore acceso. Non feci caso a chi stesse guidando e nemmeno mi resi conto della strada che sfrecciava davanti ai miei occhi. Pensavo a come mi sarei divertito con quella ragazza.

- Siamo arrivati, ragazzi. - parlò il conducente alla fine risvegliandomi dal mio stato di trans. Il sorriso euforico era ancora stampato sulla mia faccia e per questo Michael fece una smorfia divertita. Ci catapultammo in fretta verso l'ingresso cercando di stare dietro le spalle dei bodyguard che tenevano a bada la folla e finalmente ci trovammo al sicuro nella hole.

- Dove avete intenzione di andare questa volta? - volle sapere Ashton mentre l'ascensore saliva con una lentezza snervante fino al nostro piano. Feci ancora spallucce irritando i ragazzi ulteriormente. Mi divertiva un sacco lasciarli sulle spine tutta la serata per poi raccontare quei pochi dettagli la mattina dopo per far sapere che mi ero divertito anche troppo in compagnia di quella ragazza.

- Lasciamo perdere, tanto non sa nemmeno il suo nome. - ribatté Michael nello stesso istante in cui le porte si aprirono. Sbuffai irritato era solo uno stupito piccolo dettaglio insignificante. Sapevo com'era la sua personalità, il suo carattere, il suo aspetto. Mi bastava, poteva chiamarsi in qualsiasi modo voleva, non m'importava e loro erano solamente invidiosi.

Aspettai mezz'ora prima che qualcuno venisse a bussare alla mia porta. Mi alzai di scatto e prima ancora che la porta si aprisse completamente sapevo che c'era lei dietro.

Ci guardammo negli occhi per qualche secondo prima che si aprisse in un sorriso mozzafiato.

- Lucas Robert Hemmings. - disse scandendo bene tutto il mio nome. Le mostrai la mia famosa fossetta che sapevo adorava come chiunque, infatti i suoi occhi vennero catturati dalla mia guancia ed i suoi occhi brillarono divertiti.

- Questa è la volta buona in cui almeno saprò il tuo secondo nome? - chiesi appoggiandomi con le braccia conserte allo stipite della porta.

- No. Direi proprio di no. - replicò lei incrociando il mio sguardo. Si voltò senza aggiungere altro e la seguii per i corridoi, fino a che non ci trovammo fuori. Non sapevo come, ma ogni volta che ero con lei il gioco finito in standby quando se ne andava ripartiva nello stesso punto. Ed ogni volta ero sempre più vicino alla disfatta, mi stava massacrando in quel gioco.

- Quella è la tua auto? - chiesi indicando la decappottabile parcheggiata davanti a noi. Lei sorrise maliziosamente.

- No. Quella è la tua macchina, Hemmings. Non ricordi cosa mi hai detto l'ultima volta che ci siamo visti? Ed è successo tutto in meno di due ore. - replicò palesemente divertita.

Prendi i miei soldi. Certo che me lo ricordavo. Le avevo dato pure una delle mie carte di credito. Ed ora aveva le chiavi di quella che doveva essere la mia macchina. Scossi la testa compiaciuto dalla sua sfrontatezza.

- Bene. Allora guida questa piccolina fino al locale più vicino. - e salii in macchina. Non se lo fece ripetere una seconda volta, guidò fino alla fine della strada e continuò fino a che non mi sembrò di arrivare al limite. Alla fine trovammo un locale che ci andasse bene, ci ritrovammo all'interno di un posto fumoso pieno di ragazze che probabilmente in qualche ora avrebbero scoperto che ero lì e mi avrebbero sommerso di suppliche per un abbraccio od una foto. Ma per il momento mi sarei accontentato di stare con quella ragazza dai capelli azzurri. In tacito accordo ci avvicinammo al bancone, io ordinai una birra tanto per iniziare la serata, mentre lei chiese uno shottino doppio alla pesca. Ridacchiai prendendo un sorso dalla bottiglia guardandola buttare giù tutto d'un colpo la sua ordinazione. Si asciugò le labbra con il dorso della mano e mi sorrise euforica.

- Non male lo show di prima. - parlò con un sorriso malizioso dipinto in viso.

- Non male? - replicai fingendomi offeso. La ragazza scoppiò in una risata cristallina.

- Non male. - ripeté annuendo. - C'erano le mie amiche prima, hanno insistito tanto nell'entrare nel backstage speravano tanto di incontrarvi, invece ve n'eravate già andati. - finì mostrandomi il labbruccio. Mi passai la lingua sulle labbra, era così adorabile.

- Sarà per la prossima volta. - Ma potevo già intuire che loro non ci sarebbero state, erano invidiose tanto quanto i ragazzi del nostro gioco, tanto che avrebbero supplicato per entrare. Peccato che si potesse giocare solo in due e noi due non eravamo rimpiazzabili. Lei non aggiunse altro, mi afferrò la mano e mi trascinò nella pista. Ballammo con i corpi attaccati per un'eternità. L'energia che sprigionavamo catturò quelli che avevamo attorno, inondammo tutta la stanza, dal pavimento al soffitto. La mia mente compose un'infinità di canzoni che scomparivano in un attimo, come rubate dalla ragazza che avevo davanti. Alla fine smettemmo di ballare entrambi stanchi. La serata si stava volgendo al termine.

- Ti riaccompagno in hotel? - mi chiese con le labbra praticamente incollate all'orecchio. Mi limitai ad annuire. L'adrenalina mi scorreva nelle vene ed era ancora lì quando mi riportò in albergo. Rimasi con la testa appoggiata allo schienale indeciso se scendere o meno. Non avevamo parlato molto quella volta, ma nessuno dei due provava la necessità di sprecare fiato.

Alla fine scesi dall'auto. - Vuoi entrare? - chiesi. Lei scosse la testa sorridendomi. - Sicura? - provai ancora.

- Ci vediamo alla prossima tappa. - mormorò lei invece con voce suadente facendomi l'occhiolino. E detto ciò ingranò la marcia e scomparve dietro l'angolo con un rombo.

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N.A.

Ciao a tutti! Questa è la mia seconda raccolta di OS che pubblico, a differenza della prima qui seguirò parola per parola i testi delle canzoni dei 5SOS ed in più le ragazze che fanno parte di queste storie brevi saranno anonime, potete immaginarvele come volete! Questa mia scelta deriva dal fatto che le canzoni non parlano di ragazze precise, ma a parte Money in particolare, non hanno nemmeno una descrizione fisica, perciò non intenderò dare una mia identità a queste ragazze.

Ognuna avrà come narratore uno dei ragazzi e credetemi non li ho scelti a casaccio, a parte un paio di canzoni che non sono state scritte da loro, ho deciso che i narratori saranno coloro che hanno scritto la canzone. Inoltre ho deciso di dividere l'ultima track Outer Space/Carry On, poiché Ashton ha affermato che sono due canzoni separate.

Ok, penso di aver detto tutto, nel caso aveste domande, curiosità, se vi piaceranno le OS, commentate e mettete la stellina! :)

Bye bye!

Ps. Non voglio sembrare seccante, ma vi prego caldamente di non prendere le immagini che ci sono come copertina delle OS, poiché sono fatte da me!

Sounds Good Feels Good || 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora