Capitolo 3 - Chased

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Uno dei pomeriggi dopo andammo tutti e quattro in città. Ovviamente ci dividemmo, dato che le voci sui cinque ragazzi scappati dal Mansfield Reformatory giravano ancora. Io e Faith andammo a comprare del pane, della frutta, dei legumi e dei tuberi. Harry e Cameron si assunsero l'incarico di portare quaranta litri d'acqua dalla fontana più vicina a casa. Avrebbero fatto ben due giri della città, e fu per quello che lasciammo fare il cosiddetto "lavoro sporco" agli uomini di casa. Convivere con loro era bellissimo. La Bionda era la sorella che non avevo mai avuto, il Riccio era il mio migliore amico e lo stesso era per i nostri amici, rispettivamente. Girando per le strade, presi una copia del Los Angeles Times, una rivista amata, stimata, letta e riletta da tutti i cittadini della California. Camminando per quelle strade così calme e felici, sentivo quasi il mio animo resuscitare per la millesima volta da quando eravamo usciti dal precedentemente frequentato inferno.

"Allora lo avete fatto?" ridacchiò Faith.

"Hey Bionda calma con le parole. Ho solo detto che abbiamo fatto un bagno nel ruscello." risi. Le stavo raccontando molti particolari che da tempo mi ero dimenticata di dirle, da quando erano venuti a vivere con me e Cameron.

"Ma eravate fottutamente nudi! Non è possibile che ti abbia resistito, diamine!" si lamentò volendo sapere tutto, ma la mia timidezza in certi discorsi mi avrebbe aiutata facendomi da scudo.

"E se ti dicessi che lo ha fatto?" risi nell'ipotesi inverosimile.

"Lo andrei direttamente a chiedere a lui." Piagnucolai in disapprovazione e scossi la testa.

"Allora va bene, si l'abbiamo fatto." Arrossii violentemente.

"Tanto lo sapevo." Ghignò. "Beh e com'è stato?" Sorrise guardandomi interessata ai dettagli.

"È stato.. intenso, penso." Sussurrai senza dirle che era stata la mia prima volta.

"Intenso eh? Dietro questa parola come minimo si cela una definizione così sporca che non riuscirai mai a dirlo."

"Faith! Diamine!" ridemmo mentre arrossii per l'ennesima volta.

"Hey senti, mi conosci ormai, le cose le dico sempre e solo come stanno o come le penso."

"Lo so, lo so." sorrisi scuotendo la testa e tornammo a casa trovando i ragazzi, che erano stranamente arrivati prima di noi. Si giravano tra le mani quella che sembrava una sigaretta ma che n realtà era un foglietto arrotolato. Mi avvicinai a loro e li squadrai. "Ciao. Cosa state facendo?"

"Ciao piccola. Nulla di che, abbiamo preso l'indirizzo di un bar più vicino e nascosto dalla città, così se abbiamo bisogno di qualcosa possiamo andare lì." annuii e guardai Harry. Stava trattenendo delle risate.

"Che hai da ridere, Riccio?" alzai un sopracciglio.

"Io? Nulla, nulla, il tuo ragazzo racconta in maniera molto avvincente." ancora ero confusa ma feci spallucce e mi sedetti sulle gambe di Cameron.

"Harry, apri bocca e ti trucido." lo minacciò. Ovviamente scherzava ma quando era lui a dire certe cose, sembrava tutto molto vero.

"Tranquillo, capo." rise il Riccio scuotendo la testa.

"Bene." disse duro lui. Misi il viso nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla, e accarezzai le sue labbra con un dito, guadagnandomi un mezzo grugnito voglioso.

"Sarebbe bene lasciare i piccioncini nel loro nido d'amore." ghignò Faith e le feci la linguaccia. Il Riccio annuì semplicemente e si alzò portando con sé anche la Bionda. Portai lo sguardo in quello di Cameron e sorrisi appena di lato. Lui non perse tempo invece e fiondò le labbra sulle mie, in un bacio crudo, quasi violento ma allo stesso tempo l'amore si poteva cogliere.

Stolen ➳ Wattys 2016 WINNERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora