Capitolo 39

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Sobbalzo.
-"Io-io stavo-stavo solo..." Balbatto.
Mi guarda con sguardo interrogativo.
-"Io stavo solo cercando qualcosa di comodo da mettermi." Dico velocemente.
-"In camera mia?" Chiede incrociando le braccia al petto.
-"Si...non ho trovato niente in camera mia...volevo dire tua." Mi correggo subito.
-"E quindi ti sei messa i miei vestiti." Dice con un risolino.
Sorrido annuendo.
Quanto si può amare una persona?!
Guarda lo schermo del suo telefono.
-"Bene, ho capito che non dormirò più...sono le quasi le sei." Dice stiracchiandosi.
Resto incantata ad ogni suo movimento.
-"Vorrei baciarti in questo momento." Confesso.
-"No...non puoi baciarmi." Dice freddo.
-"Lo so..." Sposto lo sguardo verso il basso.
-"Perché le persone davvero capiscono di amare una persona quando l'hanno persa?" Domando a me stessa anche se l'ho detto ad alta voce.
Mi scappa una lacrima.
-"Il problema è che quelle persone non hanno coscienza di quello che stanno facendo mentre stanno sbagliando di grosso e poi...se ne pentono."
-"Ho fatto lo sbaglio peggiore della mia vita." Dico.
-"Hai fatto male."
Si alza dal letto ed esce dalla stanza.
Resto lì, seduta sul letto ancora per un po'.
Sento il mio telefono che squilla dalla stanza in cui mi trovavo prina.
Vado a vedere chi è.
Mia madre.
Quando rispondo mi fa la predica e domande...molte domande.Si era spaventata tantissimo e ora vuole sapere cos' è quella macchia sul divano così gli dico che avevo il ciclo.
Riattacca.
Vado in cucina e trovo Brad che sta cucinando.
Vado vicino a lui.
Mi sporgo un po' e chiedo:
-"Cosa cucini?"
-"Non ti intetessa." Risponde secco.
Prima era stato gentile con me e adesso non mi degna nemmeno di uno sguardo.
Ma infondo lo capisco.
Gli appoggio un gomito sulla sua spalla.
-"Brad..."
-"Non riesco ad accettarlo Elizabeth!Se io avessi fatto una cosa del genere a te, mi avresti perdonato?!!" Chiede furioso.
Resto in silenzio.
Ha ragione...io non l'avrei nemmeno più voluto vedere se mi avesse fatto quello che gli ho fatto io.
Mi odio...mi odio davvero tanto.
-"Lo prendo come un no." Dice.
Spegne il gas, prende un piatto e ci mette la sua colazione.
Lo prendo per un braccio.
I nostri volti sono ad un millimetro di distanza.
-"Io ti amo." Dico singhiozzando.
-"E io ti odio..." Mi rabbuio. "Perché ti amo."
Prende il mio viso tra le mani e mi bacia.

Avvisoooo
Io e delle mie amiche stiamo scrivendo una storia.
Si chiama "due anime un solo respiro".
Mi farebbe piacere se la leggeste, è molto carina.
Ciauuu.

~Solo io e te~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora