Me and You..

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Andai a mangiare da Chiara,ovviamente dovetti tener tutto dentro per l'intera durata del pranzo perché c'erano anche i suoi genitori.
Finimmo e ci chiudemmo in camera sua,aveva capito che avevo bisogno di parlare..

"Okay,finalmente puoi dirmi cosa ti fa stare così tesa" disse Chiara diretta,era fatta così, non c'erano mezzi termini o belle parole, c'era solo la verità, lei doveva essere onesta.. a tutti i costi,ed era anche per quello che parlare con lei mi avrebbe aiutata.
"Ascolta,io sono confusa.. credo di provare qualcosa per Max, e non credo sia solo amicizia" dissi abbassando la testa,pensavo mi avrebbe sgridata perché avevo detto una cosa e ora un'altra e invece si venne a sedere di fronte a me e mi sollevò il mento verso il suo sguardo "finalmente te ne sei accorta.. io ero sicura che tra voi non era possibile ci fosse solo amicizia.. i tuoi occhi parlano piu di te" disse dolcemente.
"Si chiara e perché non me l'hai detto??" Dissi facendo una smorfia "ovvio,dovevi capirlo tu,non potevo dirtelo io,ti avrei spinto tra le sue braccia senza la certezza che lo avresti voluto come credevo" mi rispose e aveva ragione.. "giusto,ma ora è tardi!" Ribattei. "Tardi perché scusa?"mi guardó confusa.. "perché sicuro non mi vorrà più,gli ho scritto un messaggio ma era freddo e lo sto evitando come la morte!" Chiara mi guardó torva. "EVY! Mi fai proprio innervosire!! Ci devi provare come ha fatto lui,ti direi di parlargli stasera ma so che non mi daresti ascolto perciò ecco il telefono" disse buttandomelo praticamente addosso.. "ora scrivigli un messaggio" disse infine imperativa. "Che cosaaaaaa?? No mai! Che gli dovrei dire poi?!?no no no" iniziai ad agitarmi e a camminare come una scema per la camera, okay doveva piacermi tanto per farmi diventare cosi isterica,solitamente non mi sbilanciavo così tanto nel dire ció che mi dava agitazione.. chiara però non mollava e alla fine mi forzó a scrivergli.

A Max?:
Ehi,ciao! Come va?

Era il messaggio più banale possibile,ma era l'unica cosa che riuscì a scrivere. Lui mi rispose dopo qualche minuto.

Da Max?:
Ciao... bene,a te?

Era ovviamente stranito..

A Max?:
Bene,ti stavo pensando.. e ti ho scritto:-)

Bene,ora iniziava il dettato di chiara e la mia risatina ogni 5sec, ero davvero isterica mi ci voleva un manicomio,ma buono!

Da Max?:
Tu ke mi pensi, dopo avermi evitato tutta la mattinata,mi suona strano... comunque, forse hai le tue ragioni, non volevo essere freddo l'altro giorno x messaggi.. ma non riuscivo a far altrimenti.

A Max?:
In effetti sei stato parecchio freddo.. sembrava ti stessi disturbando

Da Max:?
Non mi disturbi mai,xo le sai le cose...questo mi porta a reagire cosi.. siccome so che non ti importa nulla sto in disparte..

Non è tardi allora,pensai.. potevo ancora provarci.. era il momento di buttare la granata.. era il momento  di dire cio che provavo

A Max?:
Beh in realtà a me importa di te.. e molto..

Rispose un minuto dopo

Da Max?:
Evy,in ke senso? Spiegati x favore.

Mi bloccai..buttai il telefono sul letto di Chiara,era pieno di pupazzi e fissai chiara che era come un camaleonte sulla mia spalla che seguiva la conversazione con me
"ORA CHE COSA RISPONDO!!?" dissi quasi urlando.. "ovvio,la verità "rispose dura riprendendo il telefono, era imbarazzante,ma continuai,aveva ragione,basta fare la bambina

A Max?:
Nel senso che non mi sei indifferente.. pensavo di vederti solo come un amico, ma col tempo e con la tua lontananza ho capito quanto importante fossi x me...e quali erano i miei reali sentimenti

Scrissi e mandai... mi sentivo leggera... glielo avevo detto,ero stata chiara,con lui e con me stessa ed ero piu leggera,mi ero tolta un peso che portavo sul petto da troppo tempo e neanche ne ero consapevole. Mi sentì improvvisamente felice e spensierata. Abbracciai chiara affettuosamente
"Grazie Ki.. sei la migliore.. mi sento finalmente leggera" dissi sorridendole.. lei ricambió e mi diede un bacio .. poi rispose.. ero agitata..

Da Max?:
Evy.. sei seria? Mio dio non ci posso credere... mi hai reso il ragazzo più felice di questa terra.. non vedo l'ora di vederti tra qualche ora,dobbiamo parlare..e di persona: -*

Iniziavo improvvisamente a sentirmi di nuovo agitata.. lo avrei visto la sera e non sarebbe stato come le altre volte..

Passarono rapidamente le ore e Chiara mi aiutò a scegliere cosa indossare,mi prestó una sua maglietta,una che a lei andava più larga siccome lei era più minuta pur avendo tutte le forme giuste. Io avevo già il fisico di una donna,anche se non mi sentivo affatto così. Mi feci la doccia ed indossai la sua maglietta grigia, il mio solito jeans e misi le converse.. non ero poi molto diversa dalle altre sere,tranne per il viso,Chiara decise di truccarmi. Mi mise un filo di matita nera che mi allungava l'occhio,un po di phard color terra che si intonava con la mia carnagione ambrata e un lucidalabbra rosa. Aspettai che si preparò anche lei e uscimmo di casa,ero nervosa, agitata,elettrizzata.. non seppi neanche definirmi con l'aggettivo adeguato, ma di una cosa fui sicura...ero felice.

Dopo pochi minuti arrivammo al parco giochi vicino la villa e lui era lì, seduto sulla panchina con lo sguardo basso. Era davvero bello,non so perchè vidi la differenza dalle altre volte,forse non l'avevo mai guardato davvero. Forse per l'imbarazzo,per la mia timidezza, ma mi ero soffermata solo sui suoi occhi neri che mi penetravano ogni volta. È come se avessi avuto sempre paura di osservare ogni suo movimento,ogni centimentro di lui.. come se temessi che mi avrebbe presa molto più intensamente di come già facesse solo guardandomi negli occhi. Mi piantai davanti a lui mentre chiara raggiungeva gli altri. Alzò lo sguardo e mi sorrise
"Ehi" mi disse alzandosi. "Ciao"risposi con un sorriso. Mi prese per mano e ci allontanammo..dovevamo parlare. Quel tocco mi fece salire dei brividi su per il corpo.. è come se non ci fossimo mai sfiorati prima,ma la mia mano strinse la sua con totale naturalezza,come se non sapesse far che quello. Ci sedemmo su una panchina tra due alberi rigogliosi.. erano pieni di fiori colorati che spiccavano man mano che il sole scendeva tra i monti,iniziammo a parlare mentre scendeva il tramonto.. era la cosa più romantica che potesse essermi mai capitata. Avevo 13anni e dopo pochi mesi ne avrei compiuti 14 e pensai come fosse possibile che solo a quell'età mi era stata concessa un pó di felicità,un pó di serenità dai pensieri di una vita frastagliata dove ero sempre costretta a far la matura,la donna che deve trovare una soluzione lei sola.
Parlammo per più di un'ora,su come fossero andate le cose,su come lui fosse stato,su come si sentì dal primo giorno che mi vide e inizió a conoscermi,io gli dissi come pian piano ero riuscita a comprendere i miei sentimenti e ad ammetterli a me stessa. Alla fine quando ormai le parole erano superflue mi abbracció e fu la perfezione.

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