Primo Incontro..

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.. Arrivammo ad un campetto, si saliva una piccola collinetta impolverata per arrivarci.. Iniziava a far sera e fu uno spettacolo stupendo! Il sole Iniziava a far capolino sulle collinette erbose e i raggi davano dei piccoli sbocchi di luce sugli alberi e sui cespugli, era rilassante. Non finì neanche di salire che Chiara era già corsa avanti dagli altri che erano intenti a tirarsi il pallone e gridare, poi sentì uno urlare "goal, sii ho fatto goal stavolta non puoi darmi fallo" eccolo là un nostro compagno di scuola Alberto, anche lui ride quando mi insultano ma non mi ha mai detto nessuna brutta parola, forse vuole solo essere accettato quando è in classe, ma ora non stanno i suoi amici deficienti. Finì di salire la collinetta e superai qualche masso quando mi ritrovai simona e Chiara: "vieni Evy che ti presento gli altri" disse chiara prendendomi dalla manica del giubbino. "Ciao Evelyn" mi salutò simona, sempre nel suo. "Ciao" le sorrisi, volevo si sbloccasse con me, ma eravamo entrambe timide, forse troppo.
Il gruppo restante si avvicinò e Chiara iniziò a presentarci. "Lucas lei è Evelyn, è nuova qui" "piacere Evelyn" disse Lucas, era bruno con una carnagione quasi mulatta e un sorriso sbilenco stampato sulla bocca. "ciao Lucas" risposi, chiara continuò "Lei è cathrina, la versione inglese della Cate che abbiamo in classe" disse sorridendo e aveva ragione, anche lei aveva i capelli sul rame e aveva però degli occhioni di un azzurro pastello, non sembrava italiana, neanche Lucas veramente. "Ciao, piacere" disse lei soltanto, era occupata col cellulare, sembrava una macchinetta per come digitava rapidamente i tasti rumorosi. Infine chiara mi presentò Max. "E lui è Max, lo adoro, è il mio migliore amico".. Lui le sorrise e poi mi guardò per un istante prima di avvicinarsi e salutarmi con i due baci." "piacere Evelyn come ti trovi qui da noi? "mi disse il ragazzo bruno dalla pelle color cioccolato e le labbra carnose e rosee." Mi trovo abbastanza bene, grazie."riuscì a rispondere sforzandomi di non staccare per prima lo sguardo, mi continuava a fissare dritto negli occhi,no, lo avrebbe abbassato prima lui, stavolta non volevo cedere all'imbarazzo, avrei sostenuto il suo sguardo nonostante il profondo dei suoi occhi neri che cercava di scrutarmi senza che capissi il motivo.
"Beh andiamo a prenderci la piadina, ho una fame"disse Chiara riportandomi alla realtà.

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"questa piadina fa paura, è buonissima" dissi addentando l'ultimo pezzo di piadina alla Nutella, ero piena ma avrei volentieri preferito scoppiare pur di averne dell'altra. "Che ti avevo detto?? Non c'è nessuno che la faccia come qui da noi da dove vieni" disse mostrando i suoi denti perfetti. "Hai ragione, ve lo devo!" così passai la serata parlando con Chiara e facendo amicizia con Lucas che mi faceva ridere ogni cosa dicesse o ogni cosa facesse. Mentre Max mi guardava spesso, senza dirmi niente, sembrava mi stesse osservando come si fa con qualcosa di bizzarro, e mi dava leggermente fastidio la cosa.
"Ragazzi io devo prendere il pullman e tornare" dissi un po' dispiaciuta vedendo l'ora.. "però sono stata davvero bene, grazie e grazie soprattutto a te Chiara" le dissi abbracciandola, lei mi guardò torva "mamma mia Evy sembra che non dobbiamo più vederci, che pensi che ti ho invitata per una sera?! dobbiamo organizzare altre serate e i pomeriggi che abbiamo poco da studiare devi venire che stiamo al campetto, vediamo questi squilibrati che giocano a calcio" disse Chiara facendo qualche smorfia a Max e Lucas, le sorrisi, era davvero dolce e annuì senza dire altro, dovevo salire sul pullman.
Tornai a casa con un sorriso sulle labbra, mi sentivo contenta, stavo facendo amicizia e avevo un gruppo a cui appartenere, poi avevo conosciuto persone simpatiche, che mi ispiravano. In quel momento pensai al ragazzo che parlava poco ma guardava spesso, pensai che fosse un tipo tutto a modo suo, ma che sicuramente avrei potuto conoscerlo meglio. "Beh! Torni e non vieni a dire a tua sorella maggiore come è andata la tua prima uscita?!" mi disse Yang apparendo alla mia porta con una mano sui fianchi.. "Yaaaaang!" le urlai abbracciandola stretta e lasciandola boccheggiare "oggi sono stata felicissima, ho fatto nuove amicizie e ho mangiato la piadina romagnola, era tutto bellissimo"
Iniziai così a raccontare e passammo qualche ora insieme prima di chiudere gli occhi e lasciarmi cullare dallo scorrere della notte.

Passarono così le settimane, alcuni giorni erano davvero duri, i deficienti della mia classe ce la mettevano tutta per urtarmi, per fortuna c'erano le ragazze e L'amicizia di Mirko che mi stava sempre accanto, letteralmente.. perché eravamo seduti vicini.
"Mirko sei un ciuccio possibile che anche grammatica la devi copiare?!? Non ci vuole niente" mi lamentavo io ridendo "Evy che devo perdere tempo quando ho te che mi metti sulla giusta via?!" disse facendo la linguaccia.. Era davvero un caso perso a scuola. Riuscivo a distrarmi dai deficienti di scuola i pomeriggi che uscivo con il gruppo, c'era Lucas che mi faceva letteralmente pisciare sotto dalle risate, Cat che era uno spasso quando non si appiccicava al cellulare, Chiara con cui stavo legando molto e Max con cui facevo più amicizia. Si, anche lui si stava aprendo e iniziai a conoscerlo meglio, amava il calcio ed era attaccatissimo alla famiglia, infatti sapere che mi ero trasferita lì con solo mia madre, senza nessun altro lo induceva a farmi molte domande sulla mia vita,sugli amici che avevo lasciato, le motivazioni per cui fossi lì, ma non avevo voglia di affrontare argomenti dolorosi e siccome spesso faceva domande personali iniziai ad evitarlo. Era dura ambientarsi ma se dovevo farlo, dovevo partire da capo. E stare a pensare al passato non mi aiutava. Preferivo la compagnia di Lucas, mi faceva evadere.

Era bello tornare a casa e trovarci tutti i miei nuovi amici, erano tutti più grandi e mi sentivo quasi la cocca di famiglia. Fabio e Alex scherzavano con me come con una sorella più piccola, mi prendevano in giro e passavano del tempo a giocare a carte con me o guardare un film, qualsiasi cosa volessi. Ormai dovetti abbandonare l'idea di piacere ad Alex, vedevo che non poteva vedermi come altri se non una sorella, ma mi stava bene. Yang, che era al centro dei suoi pensieri invece lo evitava quasi, a quanto pare non corrispondeva il suo interesse, ma era sempre lì pronta a ridere con me e ad aiutarmi nei momenti di tristezza,come una sorella maggiore è un'amica. Conobbi anche più da vicino Kristy, una donna dai corti capelli corvini,con una costituzione abbastanza esile e un pearcing sul naso, di quelli a cerchio che le davano un aspetto punk. Mi affezionai subito a lei, era una forza della natura. Simpatica, forte, determinata. Mi sentivo fortunata ad avere tutte queste persone attorno.
Una sera a cena dopo aver "litigato" con Fabio su che film dovessimo vedere mi alzai ed andai in bagno, avevo un mal di testa pazzesco, probabilmente perché ero stata a ridere e gridare tutto il tempo. Pensai che mi sarei ripresa rinfrescandomi il viso. Entrai e mi trillo' il telefono quasi appena fui dentro...

Da sconosciuto:
Ehi Evelyn, ciao.. Indovina un po' chi sono?

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