Chapitre 28

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Isabelle's P.O.V.

-Vuoi qualcosa da bere?-
Calum chiese avvicinandosi al mio orecchio per farsi sentire.

-Solo una birra.-
Risposi sorridendo prima di vederlo annuire ed allontanarsi.

Mi piacevano le feste ma non di questo tipo.

Ero abituata ad andare ad eventi all'aperto, feste più...tranquille.
Non sono mai stata una fan dei super-alcolici e dei doposbornia.
Mi sedetti in uno sgabello vicino ad un tavolo al lato del salotto dove avevo la vista di tutte le persone nella stanza.

Lo stereo era vicino ai diversi divanetti ed era tutto molto confuso.
C'erano un paio di ragazze intente a ballare sopra un tavolo traballante.
Erano troppo ubriache per potersi preoccupare di cadere e finire in ospedale.

Incrociai le gambe e trasalii sentendo il telefono vibrare.
Lo tirai fuori e mi si illuminò lo schermo.

10 nuovi messaggi.

Sospirai ed aprii la conversazione.

LauLau: Ehy Isabelle! Come va la vita da adulti?

LauLau: Oh scusa sei a lezione?

LauLau: Larry mi ha chiuso fuori, non mi lascia entrare lo puoi chiamare al cellulare e fargli riaprire la porta?

LauLau: Seriamente, sto congelando.

LauLau: Sei occupata? Oddio c'è un tizio che mi fissa.

LauLau: Dovrò usare una mossa di karate per stenderlo.

LauLau: Ah no, è la vicina di casa.

LauLau: Mi sto annoiando qua fuori seduto sull'erba.

LauLau: Mi si sta congelando il culo.

LauLau: Odio Larry.

Non potei fare a meno di scoppiare a ridere leggendo quei messaggi.

Chiusi il cellulare rimettendolo dentro lo zainetto che mi ero portata dietro e mi girai verso Calum che stava tornando con due bicchieri rossi.
Me ne porse uno sorridendo.

-Allora, che ne pensi della festa?-
Chiese sedendosi accanto a me.

-Non sono abituata a queste feste ma è divertente.-
Risposi con un sorriso.

-Hai un bellissimo sorriso.-
Disse facendomi arrossire senza distaccare lo sguardo dal mio.

-Anche il tuo non è da meno.-
Risposi facendolo ridacchiare.

-Quindi fai boxe?-
Annuì.

-Fin da quando ero piccolo. È una delle mie più grandi passioni e non posso farne a meno.-

-Di picchiare?-
Chiesi ridendo.

-Più o meno.-
Rispose prendendo un sorso di birra dal suo bicchiere.

Portai anche il mio alle labbra e mandai giù qualche sorso.

-Ti va di ballare?-
Chiese sentendo la nuova canzone che avevano appena messo.

-So che probabilmente farò una figura di merda con una ballerina professionista ma sono pronto a rischiare.-
Disse ridendo porgendomi la mano.

Gliela presi ridacchiando e ci posizionammo al centro della sala.
La canzone era un pò lenta e si potevano vedere molte coppie pronta a ballare.
Gli circondai il collo con le mie braccia e sentii le sue afferrarmi la vita.
Iniziammo a ballare a ritmo ed alzai la testa incrociando il suo sguardo.
Non potei fare a meno di sorridere.
Iniziai a muovere i fianchi a tempo e lui mi portò più stretta al suo petto.

Ballammo tranquillamente l'uno stretto all'altra finchè qualcuno non mi afferrò da dietro spintonandomi per terra.

-Ahia!-
Gemetti dal dolore finendo per terra vedendo un ragazzo evidentemente strafatto ridacchiare.

Un gruppo di ragazzi stavano ridendo guardandomi a terra, probabilmente amici di quel tizio.

-Che problemi hai?!-
Domandai da terra vedendolo ridere come un coglione.

Era troppo fatto per potersi rendere conto di ciò che stesse succedendo.

Rise e io mi afferrai il gomito.
Mi sarebbe venuto un bel livido.

Alzai la testa e guardai Calum notando i suoi occhi.
Erano più cupi.

-Calum?-
Lo chiamai ma mi ignorò.

Fece dei passi avanti.

-Calum, lascia stare.-
Mi rialzai e lo richiamai.

Lui sembrò non sentirmi.
Lo prese per il colletto e lo sbattè al muro che avevamo vicino.

-Non provare a toccarla di nuovo o ti giuro che ti faccio fuori.-
Ringhiò incazzato nero.

Lui ridacchiò.

-Provaci se hai il coraggio.-
Rispose lui con un ghigno sul volto.
Calum non aspettò un secondo prima di tirargli un pugno caricato dritto in faccia.

Sentii un paio di persone sospirare alle mie spalle.

-Calum!-
Urlai facendo girare quasi tutti verso di noi.

Gli afferrai la mano con la quale stava per tirare un altro pugno e sentii i suoi muscoli rilassarsi al mio tocco.
Si fermò e rimase immobile per qualche secondo prima di girarsi e correre fuori dalla casa sbattendo la porta.

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