Chapitre 26

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Allie's P.O.V.

-Amber?-
Urlai alla ragazza bionda davanti a me cercando di contrastare la musica.

-Cosa c'è?-
Urlò in risposta.

-Io vado ad ubriacarmi, hai due scelte: Cercare qualche ragazzo col quale parlare o vedermi vomitare tutto l'alcohol che sto per mandare giù. La scelta è tua.-
Dissi facendola ridere.

-Non voglio disturbare Isabelle visto che è finalmente riuscita a fare una conversazione con Calum e non ho idea di dove sia Sky quindi credo che mi andrò a fare un giro.-
Rispose salutandomi.

Ricambiai il saluto e mi feci spazio tra la massa di gente che bloccava l'entrata della cucina.

Mi appoggiai al balcone dove c'erano diversi bicchieri e ne presi uno allungando il braccio verso una bottiglia di vodka versando il liquido trasparente dentro il bicchiere.
Portai la plastica alla bocca e mandai giù quel liquido sentendo pizzicare la gola.

-Giá a bere sei?-
Una voce fin troppo familiare mi fece trasalire.

Mi girai e serrai la mascella.

-Che cazzo ci fai qui Clifford?-

-Voglio divertirmi. Tu no?-
Prese una ciocca di capelli rossi fra le dita e gli schiaffeggiai la mano allontanandogliela.

-Perchè devi essere sempre cosí rompi coglioni?-
Domandai mandando giù un altro sorso di vodka.

Iniziava giá a girarmi la testa.

-E tu perchè devi essere così fottutamente attraente anche quando sei incazzata?-
Si avvicinò e mi sentii avvampare.

Si allungó avvicinando il suo viso al mio e prese il bicchiere rosso dal quale avevo bevuto portandoselo alle labbra.
Mandò giù la vodka senza esitare prima di avvicinare il suo petto al mio.
Voleva giocare? Allora avremmo giocato.
Mi morsi il labbro ed appoggiai i gomiti alla mensola dietro di me mettendo la scollatura ancora più in evidenza.

-Sei sicuro di essere come dici Clifford? Sono certamente sicura che la metá dei ragazzi qui potrebbero sbattermi meglio di quanto non potresti farlo tu.-
Potei vedere la sua mascella contrarsi e mi sentii avvampare.

Appoggiai una mano al suo petto facendola scendere lentamente.

-Molto, Molto, Meglio.-
Ripetei sussurrando venendo interrotta dalle sue labbra che si scagliarono furiose sulle mie.

Lasciai uscire un leggero gemito quando le sue mani entrarono in contatto con il mio fondoschiena alzandomi leggermente.
Appoggiai le mani ai suoi capelli e li strinsi in un pugno senza interrompere il bacio.
Mi prese in braccio iniziando a camminare verso le scale.

-Vedi di non farmi cadere Clifford.-
Dissi tra un bacio e l'altrò mentre mi portava al piano di sopra tenendo mi in braccio con le mani occupate a stringere le mie natiche.

-Potrei farti cadere proprio ora solo per il gusto di vedere il tuo culo sbattere sul legno.-
Disse ammiccando.

-Perderesti la possibilitá di vedermi succhiarti il cazzo.-
Sussurtai ammiccando a mia volta.

Aprii la porta della prima stanza libera e la sbattè dietro di se sbattendomi al muro.
La musica si sentiva ancora leggermente e l'alcohol stava iniziando a scorrermi nel sangue confondendomi leggermente.
Anche Michael era messo abbastanza male.
Puzzava leggermente di vodka e di sigarette al mentolo.
Continuó a baciarmi togliendomi il vestito prima di alzarmi di nuovo e spostarmi nel letto della camera.
Si tolse anche la sua e scese baciandomi il seno fermandosi nella zona della clavicola.
Lo feci trasalire spostando le mie mani all'interno del suo boxer facendolo gemere.
Iniziai a muovere la mano su e giù e sentii le sue mani schiacciare sui miei fianchi lasciandomi segni leggermente rossi.

-Cazzo.-
Sussurrò baciandomi per evitare di gemere più forte.

Mi staccai piegandomi nelle ginocchia per terra e gli sfilai i boxer.
Le sue mani si infilarono nei miei capelli indirizzandomi lentamente verso di lui.

-Oh mio dio.-
Gemette tenendosi sulle lenzuola del letto imprecando leggermente.

-Cazzo si.-
Mi prese la testa ed iniziai a muovere la testa più velocemente facendolo gemere ancora di più.

-Oddio Allie non ce la faccio più.-
Alle sue parole mi staccai.

I suoi fianchi erano premuti contro i miei quando prendendomi per la schiena, si mise sopra di me succhiandomi leggermente la pelle sotto l'orecchio.
Gemetti al contatto della sua erezione con le mie mutande e ghignò sentendo la mia voce.

-Voglio sentirti urlare il mio nome.-
Mi sussurrò all'orecchio iniziandomi a penetrare muovendosi su e giù.

-Michael.-
Gemetti aggrappandomi alla testiera del letto.

Iniziò a scendere sempre più in profonditá facendomi gemere sempre più forte.

-Più forte piccola, voglio che tutti sentano quanto bene ti sto facendo sentire.-

-Cazzo, Michael.-
Gemetti ancora più forte inarcando la schiena.

Feci lo stesso coi fianchi e questa volta fu Michael a gemettere.
Ormai l'alcohol scorreva completamente nelle mie vene e tutto era più confuso.

-Michael sono vicina.-
Gemetti sentendo le sua mani stringermi i fianchi ancora più forte avendo la conferma che era vicino anche lui.

Staccò i fianchi prima di ripremerli contro i miei andando ancora più in profondità facendo colassare entrambi.

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