capitolo 11

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Salì a bordo dell'aereo es un hostess incipriata e somigliante ad una barbie , mi salutò cordialmente , poi la sentì ripetere il saluto ai passeggeri che mi seguirono , come un eco smielato .
Trovai il mio posto , e feci un leggero sospiro di sollievo rendendoli conto di essere vicino al finestrino .
L'aereo odorava di nuovo e di tessuto impolverato , nauseante .
Appoggiai lo zaino tra le gambe e mi tolsi con un po di fatica la giacca .
Dopo aver letto un po uno dei miei libri appoggiati lentamente la testa di lato e mi addormentai .
Fui svegliata da una voce cordiale e quasi metallica :
" scusi , il viaggio è terminato ... ".
Aprì debolmente gli occhi e ci misi qualche secondo per focalizzare il viso dell'hostess .
Sospirai un ' grazie ' ma non ne sono tanto sicura data la stanchezza .
Presi con un fare svogliato le mie cose e scesi a passo svelto dall'aereo .
Attraversati il braccia assolato ed entrai nell'aeroporto .
Il sole batteva sulle pareti in vetro ma l'aria condizionata mi procurò un mal di testa insopportabile , decisi cosi di uscire al più presto .
Dopo qualche ricerca sulla via d'uscita , imboccai un largo corridoio . Passai affianco ad un bar con insegna rossa e poi ad un uomo grasso che mangiava un briosches , evitai per un pelo un bambino sporco di cioccolato che correva e dopo altre peripezie di questo genere fui fuori , nella strade di Lisbona .
L'atmosfera mi piaceva , era accogliente e spensierata .
Sicuramente migliore di Rekjavick .
Poco distante dall'aereoporto scorsi un 'noleggio auto ' , perfetto , pensai .
Una volta arrivata un uomo basso e visibilmente sudato mi venne incontro sfoderando un sorriso palesemente forzato .
Evidentemente capì dalla mia aria persa che non parlavo portoghese , cosi si sforzo per sbiascicare qualche parola bekka mia lingua .
" desidera noleggiare un auto ? "
" si " .
Le procedure si dimostrarono più lunghe e faticose del previsto ma alla fine riuscì ad ottenere un auto , normale , grigia .
Salutai l'uomo e dopo aver riposto le mie cose sul sedile posteriore , salì in macchina e partì .
Non sapevo dove andare esattamente , ma l'uomo mi aveva dato una cartina della città spiegandomi in breve cose fondamentali . Così decisi di andare in un quartiere abbastanza in centro .
Lasciai la macchina in una via che sfociava in una grande piazza , piena di gente .
All'interno vi era un imponente fontana ed ai lati , file di alberi , qua e la spuntavano panchine .
I turisti erano praticamente ovunque e fotografavano ogni cosa gli cadesse sott'occhio .
Attraversai la piazza , troppo affollata per i miei gusti .
Percorsi una lunga via costeggiata da antichi e pittoreschi palazzi , fino ad arrivare ad una piazza sul fiume
Ai lati sorgevano ampi portici e dall'altro lato del fiume si s sorgevano colline dai colori scuri e cantieri .
In mezzo al lago passano barche di legno ogni tanto .
Attraversai l'intera piazza e andai a sedermi al bordo del fiume , su un muretto .
Osservai l'acqua per un po lasciando che il vento leggero mi scompigliasse i capelli .
Giarai la testa e notai un ladre e una figlia , sui tredici osservare lo spettacolo circostante , non capì che lingua parlassero , sembrava italiano . Il padre le stava spiegando qualcosa sulla piazza , aveva uno sguardo esperto , probabilmente ci era gia stato . la figlia osservava attentamente ed ascoltava le parole del padre , mi ricordo mio padre , e mi ricordò il fatto che non pensavo a lui da parecchio tempo , da un lato mi sentì in colpa , dall'altro un'ombra di felicità mi fece pensare che forse , era meglio cosi , che avrei dovuto lasciarmi quella faccenda alle spalle .
Quando la vista diventò monotona mi alzai seguendo con lo sguardo alcuni ,quasi persi l'equilibrio.
Ripercorsi tutta la strada di prima al contrario fino ad arrivare alla macchina . Vi entrai e stetti un attimo ferma a pensare alla fame che piano piano si impossessava di me .
Avevo pero il terrore di spendere velocemente i soldi che mio zio mi aveva lasciato .
Cercai di pensare ad altro , ma non ci riuscì . Scesi rapidamente dalla macchina e mi diressi verso un piccolo bar all'angolo della via .
Presi un panino ed una bottiglietta d'acqua .
Tornai in macchina e consumai li il mio modesto pasto .
Poi accesi il motore e guardando ogni tanto la cartina , mi diressi verso una via lontano dal centro , dove l'uomo mi aveva segnato un ostello a basso prezzo .
Arrivai alla via e dopo qualche minuto su e giù , scovai il posto ; da fuori non era male , era una casa , bianca , a quattro piani.
La porta era aperta cosi entrai . All'ingresso mi passarono si fianco un gruppetto di ragazzi che ridevano , uno , moro alto , passandomi di fianco mi squadrò con un sorriso compiaciuto . Poi dopo un cenno impercettibile del capo , seguì i suoi amici .
Mi diressi ad un bancone dietro al quale stava una donna piuttosto bassa e grassa , con degli occhiali dalla montatura spessa ed un aria pacata .
La salutari cordialmente e lei ricambiò.
Mi appoggiai con le mani al bancone e domandai quanto costava dormire li a notte .
Il prezzo era estremamente ridotto così senza pensarci molto mi accontentai.
La pagai quel poco che chiedeva e mi indicò le scale .
Erano strette e di pietra ed ovunque aleggiava odore di polvere e fumo , non era male .
Trovai la mia camera al terzo piano e bussai delicatamente , mi venne ad aprire una ragazza bionda , riccia, due grandi occhi azzurri ed un sorriso smagliante stampato sul volto .
" ciao ! " esclamò , un po intimidita da tanto entusiasmo risposi al saluto con un tono un po titubante .
Mi fece entrare nella stanza e notai altre due ragazze , una aveva capelli corvini e quando si giro per salutarmi notai i tipici tratti asiatici . L'altro invece era anch'essa bionda con i capelli lisci , gli occhi marroni e dei lineamenti molto appuntiti , si presentarono , la riccia disse tutta cinguettante di chiamarsi Natalie , la ragazza asiatica , con voce sottile si presentò come Katie e la terza ragazza come Rosalyn .
Erano gentili , mi trovavo a mio agio con loro , Katie era in viaggio , dalla Cina , Rosalyn era olandese e aveva deciso di viaggiare per l'Europa mentre Natalie , irlandese anch'essa disse di essere venuta qui con il fidanzato ma di averlo lasciato .
Io raccontai la mia storia e sembrarono sbalordite , non mostrarono pietà , cosa che odio .
Mi fu assegnato il letto affianco alla finestra , riposi le mie cose in un cassettone che dividevo con Rosalyn e poi mi andai a sedere con le altre , erano anche loro li da poco , tranne Natalie .
Scherzammo per un po e parlammo dei nostri paesi , delle nostre vite .
Il tempo passo più in fretta del previsto e ci ritrovammo a sera , deucdemmo di scendere per preparare qualcosa , come nella maggior parte degli ostelli ci si poteva cucinare da soli .
Mangiammo un insalata e degli strani panini tipici che ci portò la signora della reception .
Dopo cena intravidi nel salotto comune il ragazzo della mattina . Natalie , notando che lo guardavo mi si avvicinò e sussurrò
" si chiama Jimmi , è qui da una settimana , credo sia inglese . "
La guardai in modo complice e lei sorrise poi salimmo in camera e data la lunga giornata mi addormentai con il suono delle risa della ragazze .

Il mattino dopo mi svegliai che dormivano tutte , così decisi di scendere senza svegliarle .
Una volta giù , scherzi del destino trovai Jimmi seduto ad un tavolo che beveva caffè e leggeva .
Senza che se ne accorgesse mi presi una tazza di caffè e mi avvicnai
" che libro è ? " chiesi sorseggiando dalla grande tazza . senza dire una parola lo chiuse tenendo il dito come segno e mi mostro la copertina , ' il grande Gatsby ' , letto , pensai tra me e me .
Come a leggdrmi nella mente mi chiese
" letto ? "
" si " , risposi tamburellando con le dita sulla tazza .
Ci fu un momento di silenzio poi , sempre con modi eleganti e distinti , raccolse dal tavolo il segna libro , lo posizionò al centro delle pagine , posò il libro sul un lato del tavolo mi guardò , un tipo di sguardo strano , che lasciava trasparire una mente geniale , sempre gentilmente mi invito a sedermi , e lo feci .
" allora ... " iniziò .

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