capitolo 2

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Entrai in cucina e vidi mia madre seduta davanti al tavolo , si stava strisciando la mano sul volto , era stanca . Mi guardò un attimo con smarrimento , aveva le occhiaie e gli occhi rossi , per un momento mi sembrò solo desolata , poi si riprese come sempre e sbottò : " forza prepara Ailis " .
Mi ripresi anch'io e andai a prendere una padella per fare delle semplici uova , aprì il frigo e presi due uova; mentre stavo per sbatterle sul bordo per aprirle , mia madre mi passò affianco ed uscì dalla cucina , più che camminare si trascinava , come al solito.
Dopo poco la chiamai e misi le uova nei piatti.
Passammo la cena in silenzio , non era un tipo di silenzio imbarazzato , era solo palese che non avessimo nulla da dirci . Fuori pioveva a dirotto , era ricorrente in quei giorni .
Appena finì la cena posai delicatamente il piatto nel lavandino , poi presi il bicchiere ed il piatto di mia madre che nel frattempo aveva finito.
Senza dire niente uscì dalla cucina ed andai in camera mia , era buio , e solo il grigiore di una sera di pioggia illuminava la stanza . Mi seddetti sul letto , il mio sguardo si perse nel vuoto della stanza .

Ispirai profondamente e mi alzai di botto dal letto , raggiunse i cassettoni dall'altro lato della stanza e sempre nella penombra presi tutte le mie magliette e le misi sul borsone che c'era sul letto . Poi presi la biancheria ed infine i pantaloni , decisi di togliere qualcosa tra le magliette ed i pantaloni cosi da poter mettere due felpe pesanti .
Presi i miei importantissimi libri e li appoggiai accuratamente sopra gli abiti , poi chiusi senza far troppo rumore il borsone e lo posizionati sotto il letto .
Era da tanto che meditavo la mia fuga da quella casa , da quella vita e da quella donna . Non avevo mai avuto il coraggio ma dopo questa sera mi sentivo spinta dalla voglia di andarmene , cercai di non pensarci troppo mentre aspettavo che mia madre si addormentasse , nel dubbio di cambiare idea .

Quando tutte le luci si spensero al piano di sotto ( dove dormiva mia madre ) contai fino a dieci e poi recuperati il borsone da sotto il letto .
Scesi di soppiatto le scale e passai davanti alla porta di mia madre , già russava . Decisi di uscire dalla porta sul retro ; presi il mio giaccone e noncurante della pioggia uscì .
Per fortuna la pioggia si era affievolita . Mentre feci il passo dal giardino alla strada , mi sentì improvvisamente cambiare , di colpo , dall'ansia , mi sentì libera e piena di forza , corsi attraverso la strada deserta e in dieci minuti raggiunsi la stazione dei treni .
Ovviamente non partivano ancora , quindi decisi di addormentarmi sulla banchina , ero cosi stanca che le mie palpebre calarono subito .
E mi addormentai pensando alla vita che mi aspettava .

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