capitolo 13

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Attraversai tutto l'aereoporto come due anni prima ; era tutto uguale eccetto la pioggia che batteva sulle vetrate invece del sole . Mi sedetti nell'ampia sala d'attesa ed iniziai a leggere , rapita dalle parole del libro .

L'aria profumava di briosches e caffè , dopo un po iniziai a pensare al college e persi interesse per il libro . Sentivo che in questa nuova partenza qualcosa era diverso , probabilmente lo ero io .

Scrissi un e-mail a mio zio per spiegargli la situazione e la sua risposta non tardò ad arrivare ; era sempre caloroso ed invitante , la sua nostalgia nel non aver avuto figli lo spinse ad aiutarmi in ogni modo , si offrì di aiutarmi a studiare , di scrivere una lettera di raccomandazione ed altro . Persino da fredde lettere dietro uno schermo si intuiva l'entusiasmo .

Ne fui felice ed in qualche modo mi calmai , non che non lo fossi di mio ,ma per la prima volta mi sentivo parte di qualcosa e vicino a qualcuno non sempre sola.

Il volo mi sembrò più breve del previsto ed appena arrivata mio zio mi venne a prendere , gli si illuminarono gli occhi quando mi vide . Che bello , mi sentivo a casa.

In macchina ripetè più volte quanto mi trovasse cambiata e chiese cosa era successo in questi anni. Io non volevo di certo essere scortese ma non avevo voglia di parlare di quello che era successo , così parlai di qualche annedoto ed evitai i particolari.

Arrivammo davanti al palazzo dove abitava mio zio , ed era tutto identico alla prima volta in cui vi avevo messo piede , la luce e l'ombra delle foglie sui muri rossastri .

Entrammo e mio zio mi invitò ad appoggiare la valigia per terra e mi accompagnò , li la compagna mi abbracciò calorosamente e con il sorriso stampato sul volto . Provai una sensazione di pace e tranquillità , che puo sembrare così banale e giornaliera , ma io , non l'avevo mai provata.


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Primo semestre , New Haven Connecticut , Yale University

L'unica cosa che continuavo a ripetermi era , come mai sono calma? Mi sentivo irreale a non sentirmi agitata al primo giorno di College , ero tranquilla e la felicità per avercela fatta sovrastava qualsiasi nota negativa .

Guardai le meravigliose persone che mi accompagnavano e senza dire nulla , come se non ci fossero parole , li abbracciai . Alzai il manico del trolley e mi addentrai tra le foglie rossastre ed i vialetti .

La struttura era meravigliosa ed antica , ragazzi ovunque ridevano, scherzavano, piangevano , certo , non quanto i genitori . Mi aggirai un po prima di trovare la segreteria e chiedere in quale stanza ero.

La segreteria si trovava in uno degli stabilimenti di mattoni rossi . Le grandi vetrate erano a rombi , con architetture esotiche. A quanto pare il mio dormitorio era dalla parte opposta del campus , camminai per un po , l'aria era piacevole e fresca e l'atmosfera esilerante. Finalmente raggiunsi lo stabilimento in cui si trovava la camera , entrai dalla porta di legno chiaro e passai attraverso una sorta di ala comune , mi diressi verso le scale ed arrivai al terzo piano .

I corridoi erano stretti ed illuminati da una finestra alla fine. Ogni centimetro di quel posto profumava di pagine di libri e cannella ed ogni pezzo di muro era intriso di storia .

Stranamente prima di entrare nella stanza raggiungo la fine del corridoio e osservo per un attimo , il posto era enorme , ma non ero in soggezione , più grande meglio è , più da conoscere, più da visitare.

Poi mi girai ed arrivai di fronte alla porta della stanza , 34C .

Bussai tre volte credendo che la mia compagna di stanza , che ero molto curiosa di conoscere , fosse gia arrivata ed invece una volta girata la chiave e fatto ingresso nella stanza , ero sola.

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