Ero lì, coricata sul letto da più da mezz'ora, non sapeva cosa stava succedendo, non riuscivo a capirlo, sentivo una strana senzazione alla pancia, e no, non erano le farfalle allo stomaco, non era il fatto di non aver mangiato, era qualcosa di più grande, più pesante, era qualcosa di nuovo, iniziò a girarmi la testa, vedevo tutto nero, come se fossi stata chiusa in una stanza buia, mi appoggiai al muro e piansi, piansi i ricordi,quelli di una me felice, poi con tutta la forza che avevo andai verso il mio letto, guardai il comodino e presi una scatolina rossa, tutti credevano fosse vuota, o almeno così dicevo io, ma quando l'aprii non era così, al suo interno c'era una lametta, quella dei temperini che si usavano alle elementari, tagliente e appuntita, sopra c'era ancora un po' di sangue, per ricordarmi di quella adoloscenza un po' sbagliata, forse anche troppo, iniziarono a tremarmi le mani e senza darci troppo peso appoggia la lametta sul polso, e ripercorsi il tratto delle vecchie cicatrici, il male non era poi così tanto, ma il sangue colava, e non riuscivo a farlo fermare, corsi in bagno e sciacquai, ma non riuscivo nemeno più a vedere la ferita, ritornai in camera e lo rifeci ancora due, tre volte, mi sentivo bene, mi ero fatta del male ma stavo bene, stavo bene perché mi meriravo di soffrire, ma appena capii cosa stava succedendo, ebbi paura, avevo paura di me, paura di ciò che stavo tornando, mi tranquillizzai un attimo e pensai che era normale aver paura, l'importante era non fare della paura una dipendenza.
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C.on T.e O.vunque
RomanceLisa è una diciasettenne che forse è dovuta crescere troppo in fretta, i genitori separati,la sorella che è scappata, e la madre che é perennemente assente l'hanno portata a diventare ciò che è adesso, una ragazza chiusa,fredda e isolata dal mondo e...