'Dove vai?' Mi chiese mia madre che aveva sentito aprire la porta.
'Esco, torno fra un po', ho bisogno di prendere aria.'
'Okay, ma fai in fretta che fra poco è pronta la cena.'
'Non mangio, non ho fame.' Risposi, e dopo di che uscii senza dar retta a quello che mi stava dicendo.
Era sempre andata così, impedivo alla persone di terminare un discorso, una frase, un pensiero.
Ormai chi mi conosceva lo sapeva e tentava di non rimanerci male.
Fuori non era troppo buio, riuscivo a intravedere le persone e le case, c'erano dei bambini che tenevano la mano al padre e altri che piangevano chissà poi perché.
Pensai a Francesco e a come qualcosa di così piccolo avesse potuto modificare la mia vita al suo arrivo, pensai che un giorno, quando avrebbe compiuto l'età giusta gli avrei raccontato che la vita non è semplice come sembra, che le persone se ne vanno quando trovano di meglio da fare e che ti lasciano da solo con un qualcosa che non va, pensai a come spiegarli che non siamo davvero fratelli, che mio padre si è arreso alla vita, come il suo del resto.
Attraversai immersa nei miei pensieri e nello stesso istante un camion finì sulla corsia sbagliata, mi prese in pieno, il respiro si fece affannoso, era tutto buio, e il dolore era talmente forte che mi veniva da gridare, e tutto era talmente duro da sopportare che neanche le lacrime scendevano più, un signore mi diceva che sarebbe tornato tutto a posto, che si sarebbe sistemato tutto, che non dovevo mollare, ma quelle parole le sentivo lontane, facevano da sfondo a quel dolore, chiusi gli occhi, avevo mollato.
E intanto pensavo che a Francesco ci avrebbe pensato mamma, che io non mi dovevo prendere delle responsabilità che non mi appartenevano, che entrambi se la sarebbero cavata, e pensavo a te che quando mi salutasti quell'ultima volta non sapevi che sarebbe stata l'ultima, ma ora ascoltami bene, tu per favore non fare come ho fatto io, non arrenderti, lotta, continua a lottare anche se non ce ne è motivo, quando mia madre starà male va a consolarla, si fida di te, quando Francesco diventerà grande fai in modo che non faccia cazzate, che non deluda mamma, che non si comporti come mi sono comportata io.
E ora parlo per te, non piangere, mi dispiace, sono un immenso casino, e non ho fatto altro che sbagliare, devi sapere che non ti ho mai dimenticato, sorridi sempre, perché io ho amato il tuo sorriso anche nelle giornate più buie, qualche volta ti prego pensami, pensa a quello che eravamo, ma non far sì che il mio ricordo rovini la tua vita, pensami come qualcosa di bello che è finito, passato, archiviami nella tua memoria, e se è andata cosí sii felice per il semplice fatto che anche alla fine di tutto io ti ho pensato e non sono riuscita a dimenticarti.
Ma ricorda: tutte le cose sono destinate a finire.
STAI LEGGENDO
C.on T.e O.vunque
RomanceLisa è una diciasettenne che forse è dovuta crescere troppo in fretta, i genitori separati,la sorella che è scappata, e la madre che é perennemente assente l'hanno portata a diventare ciò che è adesso, una ragazza chiusa,fredda e isolata dal mondo e...