capitolo 14

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Il mercoledì successivo uscii.
Ti vidi.
Non ti salutai.
Tu invece non guardasti verso di me, ma si capiva lontano chilometri che avevi notato la mia presenza, forse dal profumo, forse dalla camminata, forse dalle scarpe.
Avevi come paura di guardarmi negli occhi.
Pensavi di affogarci.
Come quando, al primo incontro entrambi evitavamo un contatto visivo, e parlavamo d'altro per distogliere l'attenzione dall'imbarazzo comune.
Mi sedetti su una panchina non poco distante dal parco giochi per bambini che c'era vicino al centro.
Iniziai a osservare le persone.
Ciò che mi stava intorno.
Come si comportavo, iniziai a osservare gli sguardi, gli occhi, la tristezza, la solitudine, la gioia, insomma, qualsiasi emozione veniva allo scoperto, perchè l'uomo sa mentire bene, benissimo con le parole, ma non ha ancora imparato come mentire con gli sguardi.
Mi soffermai a guardare una bambina che era sul passeggino e intanto la madre, un donna bionda che sarà stata sui 34 anni, la portava verso la piazza, non riuscivo più a togliermi dalla mente quell'immagine, poco dopo capii il perchè, riguardando una mia foto vecchia, vecchissima, che avevo salvato sul telefono, che ritraeva me e mia nonna su una stradina dove spesso andavamo a passeggiare, io ero su un passeggino uguale a quello della bimba di poco prima, quasi mi venne da piangere, perchè mi resi conto che io una madre così non l'avevo mai avuta, che quando all'asilo mi chiedevano di parlare della mia famiglia iniziavo a raccontare di mia nonna e del mio cagnolino, e che quando entrambi morirono a quella domanda rispondevo sempre 'Alcuni bambini non ce l'hanno' dando per scontato che nessuno si sarebbe reso conto che 'Alcuni bambini' ero io e che ormai avevo smesso di stare male per questo.
Che quando alle medie minacciavano di far chiamare i miei genitori io rispondevo con un 'Faccia pure, almeno a lei rispondono ancora.' Dando per scontato che tanto non li avrebbero mai chiamati.
Che quando mi dicevano 'Non sarai mai come tua sorella' rispondevo con un 'Menomale!' Che andando avanti nel tempo si era trasformato in un 'Hai ragione, il coraggio di scappare io non ce l'ho.'
Che quando mi incantavo a guardare il vuoto e mi dicevano 'Hai una concentrazione pari a zero' La mia risposta era 'Io mi concentro solo su ciò che mi interessa' dando per scontato che loro avessero capito che ciò che mi dicevano non mi interessava.

C.on T.e O.vunque Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora