C.on T.e O.vunque

capitolo 10

In quel periodo era difficile, davvero difficile, che io mi aprissi con qualcuno, era più semplice stare chiusa dentro una corazza che mi ero creata nel tempo, stavo bene, non soffrivo, a volte mi sentivo sola, ma non mi lamentavo più di tanto perchè tutto questo lo avevo deciso io.
Quelle rare volte in cui sembrava che mi stessi aprendo qualcuno mi faceva stare di nuovo male, quindi mi richiudevo di nuovo in me, e tutte le volte che succedeva diventavo sempre più fredda, non c'era un motivo, forse avevo paura, tanta paura di me, delle persone, dei miei sentimenti.
Per questo motivo scrivevo, tutto ciò che avevo dentro lo condividevo con il protagonista della mia storia, io la capivo, lei capiva me, e entrambe ci aiutavamo, forse quel personaggio immaginario era diventata la mia migliore amica, conosceva la mia storia e io conoscevo la sua, forse perché era la stessa, forse perchè ormai si era legato un legame vero tra due persone finte.
Anche quel giorno avevo bisogno di buttare tutto ciò che procavo fuori, ma non trovavo il mio quaderno, lo cercai disperatamente tra gli angoli di casa, dentro lo zaino, ero preoccupata, e se fosse finito in mani sbagliate?
Mi arresi a pensare che probabilmente lo avevo lasciato a scuola, ma non capivo dove.
Squillò il telefono.
Guardai lo schermo.
Era Nicoló.
Risposi.
'Pronto?' Disse una voce dall'altro lato del telefono.
'Nicolò stai bene?' Dissi io.
'Scusa, non sono Nicolò, sono Caterina, lascialo stare okay?'
'Come non capisco, e sopratutto chi sei?'
'Non capisci perchè non c'è nulla da capire, tra te e lui è finita, stop.
E sono Caterina, la sua nuova fidanzata.'
Non feci tempo a rispondere che lei attaccò, non capivo cosa stava succedendo, ero confusa, perchè doveva lasciarmi?
Chi era quella Caterina?
Perché il mondo ce l'aveva con me?
Non capiva che ero solo una ragazza, io non sapevo niente di come va la vita, non mi conoscevo ancora bene, non potevo soffrire giá in questo modo, non ne avevo le forze né la maturitá per poterlo fare.