Capitolo 37- ovvietà

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Rientriamo insieme a palazzo e la prima persona che incontriamo è Clara.
"Ciao" la saluto.
Lei mi guarda con aria confusa.
"Tu non avevi mal di testa?" mi domanda.
"Sono andata in giardino a prendere una boccata d' aria" cerco di sviare dalla sua domanda.
"Sei andata da sola? Potevi dirmelo, ti avrei fatto compagnia" ribatte.
"Era con me" interviene Tom.
Non stacco lo sguardo da Clara per evitare di destare sospetti.
"Ah...va bene" cede lei, ma sono sicura che non sia convinta della nostra tesi.
"....Comunque ti cercava Michael" si rivolge a me.
Alzo le sopracciglia, sorpresa.
"Ok, sai dove è andato?" domando.
"Sarà andato a prendere i soldi,tra poco andiamo tutti a comprare i vestiti per il Gala' " ipotizza.
Annuisco.
"D' accordo, vado a cercarlo" decido.
Non ho voglia di fare eventualmente inutilmente le scale, perciò mi tiro in disparte e gli telefono per chiedergli dove si trova.
"Pronto,Van?" risponde subito.
"Dimmi tutto" lo invito.
"Puoi raggiungerci un secondo? Io e Cindy siamo nel giardino principale,il primo che incontri entrando nella recinzione del palazzo" mi spiega.
"Arrivo" accetto, e senza interpellare nessuno, mi dirigo verso il luogo stabilito.
"Buongiorno" li saluto appena li vedo.
Cindy non presta molta attenzione a me, è indaffarata con carta e penna appoggiata alla panchina, e decido di non fare domande.
Michael invece ricambia il saluto sorridendo.
"Cosa c'è?" chiedo.
"Sia chiaro che io gli ho consigliato di non farlo" afferma Cindy dal nulla.
Corrugo la fronte e rido, senza capire.
"Va bene, Cindy" l' assecondo.
"Ok, allora, io lo so che tu probabilmente mi dirai di no" premette il mio amico.
Alzo gli occhi al cielo.
"Muoviti" lo incito.
Ride.
"Tutto facile per te" ribatte.
Sorrido.
"Magari lo fosse per davvero" dico.
"Beh allora, in poche parole volevo chiederti se ti andrebbe di farmi da dama al Gala' " mi invita.
Mi guarda speranzoso.
Sospiro rumorosamente prima di formulare una risposta adeguata.
"Mike..." inizio, ma lui mi interrompe.
"Io lo so che tutti si aspettano che tu faccia coppia con John, e lo rispetto" premette .
Con i suoi bellissimi occhi verdi mi guarda sorridendo.
"....Ma è solo un ballo, ed io penso che non succederebbe nulla di male se potessi avere indietro per un po' la mia migliore amica" spiega.
"Scusate se esisto" brontola Cindy.
Ridiamo.
"Si, anche tu sei mia amica, ma non ci provo nemmeno a scollarti da Jack" la prende in giro.
"Pensa per te" ribatte lei, divertita.
Lui gli fa il verso.
Lei gli lancia addosso la penna.
"Ok, basta" rido.
"Mike, dicevo....io non so se sia una buona idea" affermo.
"Sono d' accordo sul fatto che non darebbe fastidio a nessuno, ma..."
"È strana la concezione delle idee che hai ultimamente, Van" mi lancia la frecciatina Cindy.
"Con te ho già parlato prima, non ho bisogno di ripetere l' esperienza, grazie" la zittisco.
"Stavo dicendo" e faccio una lunga pausa per lanciarle un' occhiataccia.
"....Io penso di doverci andare con John" dichiaro.
"E il fatto che tu voglia passare del tempo con me si può benissimo risolvere in altri mille modi" gli sorrido.
Lui sembra deluso, ma meno di quanto immaginassi, e ciò mi fa piacere.
Lo abbraccio e mi alzo in punta di piedi per dirgli una cosa all' orecchio .
" Io non credo che Clara abbia un cavaliere" sussurro .
Lui ride e si passa una mano nei capelli.
"Ehm...ok" risponde.
"Quindi devo prepararmi ad un altro bidone anche da parte sua?" chiede.
Rido.
"No,anzi. Fidati di me, una buona volta" gli faccio l' occhiolino.
"Va bene....allora..."
"Corri!" lo incito, facendogli anche il gesto con la mano.
Lui si sistema la maglietta e i bei capelli, poi si dirige a grandi passi verso il palazzo.
Lo guardo allontanarsi, contenta, e spero che le cose vadano per il meglio.
"Com' era il bacio con Alexander?" mi

chiede Cindy quando siamo sole.
"E tu come fai a saperlo?" rispondo con una nuova domanda.
Smette per un secondo di scrivere e mi guarda con aria soddisfatta.
"Me lo hai detto tu, proprio adesso".
Alzo gli occhi al cielo, seccata .
"Beh, alla grande, se proprio lo vuoi sapere" affermo.
"Ah si?"
"Si" ripeto.
"E ti senti alla grande ora?"
"Per niente" le do ragione.
"....Infatti ora ne parlerò con Alexander e..."
"Perché sempre Alexander? John non ha il diritto di saperlo, secondo te?" mi rinfaccia.
"John riceverà le mie scuse quando sarà il momento, non di certo adesso" la contraddico.
"Tanto non avrai il coraggio di tagliare i rapporti con Alexander" mi stuzzica.
"Lo farò, se questo vorrebbe dire tornare ad essere serena nella mia relazione con il principe" ribadisco.
"E comunque pensa alla tua, di storia" la invito.
"Infatti, io sto scrivendo una lettera a Jack, non ad un cameriere" mi sorride.
Tanto sbalordita quanto offesa da quella risposta cattiva, le faccio un bel medio e me ne vado.
Mentre cammino, furiosa, verso il castello, solo una domanda mi frulla per la testa:
che cosa cavolo ho fatto?
Entro a palazzo e vado in cerca di John.
"Hey" sento chiamare.
Mi volto, e vedo Alexander che cerca di attirare la mia attenzione.
Vado verso di lui, furtiva, e con grande dispiacere mi affretto a parlargli.
"Ascolta" dico.
"Lo so, mi dispiace, dovremo stare molto più attenti, io..."
"No, no, basta" mi costringo a dire.
Non voglio portarmi dietro nemmeno per un secondo di più questo senso di colpa.
"Che cosa, basta?" mi guarda, quasi offeso.
"Basta con questo, Alexander, non possiamo".
"...Ma ci siamo appena baciati"
"Lo so, ed è estremamente sbagliato. Io sto con John, fine della discussione" dichiaro.
"Lo sai benissimo che sarà difficile evitarci " mi sfida.
"Non ho parlato di ignorarci " ribatto.
"Ho detto basta vedersi in segreto" ripeto.
"Vuoi uscire allo scoperto?" mi prende in giro.
Sbuffo.
"No, non complicare le cose. Hai capito" affermo.
"Io non riuscirò a..." fa per replicare lui, ma si interrompe, lo sguardo verso le sue spalle.
Guardo in quella direzione e vedo Michael, in piedi, fissarci con aria serissima.
"Cioè, lui si, e io no? Vanessa, sei seria?" domanda, incredulo.
Sospiro.
"Non è il momento" lo zittisco.
"E tu che c' entri?" gli chiede Alexander.
"Lui è Michael, il mio migliore amico" lo presento velocemente.
Michael è più alto di Alexander, e per guardarsi in faccia devono spostare lo sguardo a vicenda.
"E farà la spia, adesso?" lo accusa.
"Io non farò proprio niente" si arrabbia Michael.
"Lascerò tutto a voi due,e tanti auguri per questa situazione di merda" ci rinfaccia.
"Mike..."
Ma lui se ne è già andato.
"Lo vedi?" mi innervosisco.
"Non possiamo, basta!" ribadisco.
"Tu mi dici così perché hai paura di perdere John" mi sorride, furbo.
"....Non era ovvio? " gli domando, seria.
"No, non lo era" dice John.

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