~ANNA'S POV~
Ero rimasta li a guardare mentre l'unico che mi aveva mai capito, che mi aveva dato una casa, che era riuscito a stravolgermi la vita.
Mi sono appena resa conto che non avrei dovuto. Non sapevo cosa fare, tutti mi guardavano, avevo gli occhi di tutti puntati addosso eppure non mi importava. Non mi importava più niente e di nessuno, volevo solo lui.Mi girai verso Fred, gli tirai un pugno e senza far notare a nessuno che mi ero quasi fracassata un polso me ne andai.
Andai da Lucas che mi guardava, stava sghignazzando, lo vedevo, aveva la mano che copriva la bocca e un piccolo sorriso. Vedevo le rughe degli occhi che gli spuntavano solo quando rideva. Di solito lo adoravo, quando rideva, mi guardava con i suoi occhi pieni d'amore ma adesso avevo capito: per lui ero solo un gioco, non ero niente.
Rideva, io avevo appena perso un pezzo di cuore e lui rideva! Non l'avrebbe passata liscia, non oggi e non adesso. Così con nochalance mi avvicinai e lo baciai. Era meglio non destare sospetti ma una volta colto in flagrante niente mi avrebbe fermato a distruggerlo.Lui ricominciò a baciarmi ma non mi chiede come stavo, non gli importava, continuò a baciarmi fin quando la suoneria del telefono cominciò a farsi sentire, se mi avessero chiamato meno di un ora fa avrei continuato a baciarlo ma, visto che ormai era già successo il caos ridosso subito. Meno male mi ero staccata da quel deficiente. Era tutto muscoli e niente cervello, anzi il cervello c'è lo aveva ma gli unico pensieri che riusciva a formulare erano sporchi. Steve non era così era uno di quei pochi ragazzi che non voleva solo sesto da una donna ma anche amore, voleva l'affetto non qualcos'altro. Ma ero troppo stupida per cappello e adesso che l'avevo perso lo rimpiamgevo. Avevo la voce incrinata, volevo piangere ma mi feci forza. Risposi con la voce mi ferma che mi ritrovato. Una voce sconosciuta mi disse:"È lei la fidanzata di Steve Jackson? Ho provato a contattare la famiglia ma non risponde e così tra i referenti che abbiamo trovato c'era lei. Allora è lei la fidanzata del ragazzo?!" La mia lingua era di piombo come le mie labbra, non riuscivo a parlare, chi era? Cosa voleva? Non potevo stare così tutto il tempo e decisi i parlare. "Si sono io, ci è che parla?" "Sono un infermiere dell'ospedale si diriga al Sant Andres Hospital, il suo fidanzato sta molto male" "Aspetti cosa cazzo sta succ... TU TU TU.
Cazzo! Mi aveva attaccato in faccia. Andai da Lucas e con la voce più seducente che riuscii a fare senza cominciare a piangere gli chiesi le chiavi della sua macchina. Come le presi cominciai a correre al parcheggio fino a trovarla. Una Porche nera, in un altra occasione l'avrei distrutta ma ora non potevo. Partii a tutto gas e in meno di dieci minuti stavo entrando. Odiavo gli ospedali avevano un odore di malati e poi mi ricordavano tanto i film horror. Andai da una signorina che digitava con insistenza parole sul suo computer e le chiesi le informazioni per sapere dove si trovava Steve. Lei mi disse che dovevo prendere l'ascensore salire al terzo piano poi, una volta uscita girare a destra sinistra destra e mi sarei trovata nel reparto terapia intensiva. Dopodiché avrei dovuto chiedere qualcuno. Com mi allontanati cominciai a piangere, era in ospedale, ferito a causa mia, era tutta colpa mia. Salii sull'ascensore singhiozzando sempre più forte. Sentivo gli occhi di tutti gli altri passengeri puntati addosso. Svoltasi a destra, sinistra e poi di nuovo a destra.Il piano era vuoto, non sapevo a chi chiedere. Cominciai a vagare avanti e indietro quando, attraverso i vetri lo vidi. Era sdraiato su un lettino con la testa fasciata. Aveva un camice blu e un milione di fili che lo penetravano. Era pieno di macchinari e cose varie. Erano l'unica cosa che tenevano in vita Steve. Non potevo crederci. Come era potuto succedere? Tutto per una cazzata. Entrai e mi addetti accanto a lui, gli presi una mano e continuato a piangere.
~STEVE'S POV ~
Mi sentivo le palpebre pesanti ma non riuscivo ad aprirle. Sentivo la mia mano sorretta da qualcuno o da qualcosa ma non riuscivo a muovere le dita. La testa mi faceva male e sentivo le gambe legate a qualcosa ma come provai a muoverle anche quelle non seguivano i miei comandi. Era come un sonno profondo. Mi stava cominciando a venire un idea sul perché mi sentivo così male. Cercai di ricordare l'ultima cosa che avevo visto o sentito, un fascio di luce che mi illuminava e poi le sirene dell'ambulanza. Sentivo sulla mia mano tante gocce che cadevano piano piano. Poi decisi di fermarmi e ascoltare e solo allora mi accorsi di udire una voce, la voce. Quella di cui mi ero innamorato, quella che mi avrebbe svegliato. La sentivo piangere e dire:" Io non volevo tradirti e nemmeno perderti, lo so che stai male, ma ti prego svegliati. Anche se non mi vorrai più svegliati. Solo l'idea di rivedere i tuoi occhi anche solo un'ultima volta sarebbe un onore,ti prego!" Ed ecco altre gocce, le sentivo cadere sulla mano. Volevo poterla muovere, accarezzarla e dirle che non la odiavo, che con un po' di tempo avrei potuto passarci sopra, avrei voluto dirle che non mi importava, l'unica cosa per me importante era avere lei vicino ma non ci riuscivo. Questa volta non avrei lasciato correre questa volta mi sarei svegliato e a avrei usato anche tutte le forze ma, prima di morire, se necessario, avrei rivisto il viso della mia amata. Volevo svegliarmi ma adesso non c'è la facevo, ero troppo stanco, ci avrei provato un altra volta.Se solo non mi fossi addormentato ma avessi cercato di lottare, rimpiango ancora quella scelta.
S/A
NON SONO MORTA SONO ANCORA VIVA, SCUSATE IL RITARDO MA QUESTA SETTIMANA HO AVUTO TRE VERIFICHE E HO STUDIATO TUTTA LA SETTIMANA. FATEMI SAPERE SE VI PIACE LA STORIA CON UN VOTO O UN COMMENTO. PUBBLICHERÒ AL PIÙ PRESTO.
BYE BYE
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LEI+LUI
RomanceCose succede se un bad boy è una ragazza snob si dovessero incontrare in un college e tra loro ci dovesse essere un mistero. Un mistero che solo loro potranno svelare. Una sorprendente storia d'amore che (spero) appassionerà i lettori. E se dopo, al...