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~STEVE'S POV~
Ero seduto sul muretto del giardino,intento a guardare alcune cose sul mio nuovo telefono quando cominciò ad avere la sensazione di sentirmi fissato.

Così, con discrezione, guardo di lato e vedo quella ragazzina viziata intenta a guardarmi con i suoi occhi turchesi.
Come ogni snob ha i vestiti tutti rosa, i capelli sempre ordinati, il trucco perfetto, le unghie come quelle di una modella e il suo profumo che raggiungerebbe chiunque a distanza di chilometri.
Quando la ragazza si accorge che la sto guardando tira fuori il suo nuovissimo iPhone 6 plus con la cover tutta rosa e piena di brillantini dello stesso colore.
~ANNA'S POV~
Il ragazzo misterioso era seduto lì, su quel muretto.
Stava guardando qualcosa sul suo telefono.
Magari aveva una ragazza visto quanto era bello e probabilmente le stava scrivendo per farl
e sapere che stava bene .
Non ero molto impicciona, ma quando si trattava di un ragazzo e se mi piaceva, diventavo paranoica e quasi ossessiva.
Di colpo vidi che smise di muovere le dita sul telefono, probabilmente mi aveva vista, ma finché non ne fossi stata sicura avrei continuato a fissare quel corpo atletico e tatuato.
Dopo nemmeno pochi secondi vidi che girava la testa verso di me, facendomi a tutto con una tale calma e scioltezza che veniva voglia di stare calmo anche a chi non era abituato.
Aveva anche lui un atteggiamento da leader proprio come il mio, si vedeva che eravamo fatti l' uno per l' altra. Quel sol pensiero mi mise speranza, decisi che prima o poi gli avrei parlato.
Tutti quei pensieri mi passarono per la mente in un secondo e se ne andarono con la stessa velocità con la quale erano venuti.
Ormai mi aveva vista!
Mi vergognavo troppo per farfugliare delle scusa, per questo tirai fuori il mio possente telefono e feci finta di niente.
Si stava alzando con un' aria un po' scocciata, probabilmente gli aveva dato fastidio il mio comportamento invadente.
Non potevo lasciarlo andare anche questa volta.
Il momento era arrivato, dovevo parlargli.
Corsi verso di lui che cercò di seminarmi.
Fece il giro del cortile con me alle calcagna finché alla fine si fermò e si girò verso di me.

Dopo diversi secondi di lungo imbarazzo, fu lui a rompere il ghiaccio, e mi disse:"Hai vinto! Che cosa vuoi da me? È da quando sono arrivato che mi spii e mi perseguiti. Voglio una risposta e la voglio adesso!"
Aveva un tono arrabbiato così, Dopo poco, presi coraggio e gli risposi"Numero uno, non ti stavo spiando ma ti osservavo e, numero due, non è vero che ti stavo seguendo, stavo solo passeggiando da questa parte per i fatti miei per vedere se c' era qualcuno da prendere in giro." e lui"Fai un po' come ti pare. Comunque, come ti chiami?" Mi chiese con un tono scocciatissimo.
"Mi chiamo Anna, tu?". Gli chiesi con superiorità "Mi chiamo Steve. Che classe fai?" Mi rispose alla domanda mettendo gli occhi vero il cielo. Voleva proprio farmi capire che si stava annoiando a morte.
Risposi con un tono di superiorità:" Secondo liceo" lui mi guardò con un aria un po' perplessa e poi disse :" io il terzo, hai finito con le tue domande da stolker? Perché io dovrei andare"
Si girò e se ne andò senza nemmeno salutare. Lui si che esigeva rispetto e sarebbe stato un ottimo partner per me.
Dopo un po', decisi di andare con le mie seguaci preferite (Rosi e Giada) a prendere un cocktail. Di solito prendevo "Sex on the beach" ma oggi decisi di andare giù pesante, così presi diversi bicchierini di Gin e Whiskey.
Le mie amiche dovevano rimanere sobrie per scortarmi a casa nel caso non sarei riuscita a farlo da sola.
Rosi prese un cocktail a base di acqua di rose e piccole foglie di menta, mentre Giada prese un semplicissimo succo di limone con tanto ghiaccio.
~STEVE'S POV~
Dopo la noiosa conversazione con la sedicenne snob di nome Anna, decisi di tornarmene in camera per vedere se fosse arrivato qualcuno.

Appena entrai vidi tre ragazzi.
Chiesi loro come si chiamavano e scoprii che il ragazzo alto con i capelli e gli occhi scuri si chiamava Denny; quello con i capelli biondi e gli occhi castani si chiamava Ben; quello con i capelli rossi, lentiggini dello stesso colore e gli occhi azzurri si chiamava Jack. Quello più alto era Ben che aveva la mia stessa età. Era stato bocciato una volta. Jack era quello che avrebbe dormito sotto al mio letto. Denny, invece, era quello con più piercing e tatuaggi che io avessi mai visto in tuatta la mia vita. Aveva solo sedici anni e aveva il corpo coperto interamente da tatuaggi, alcuni anche senza significato.
Così, dopo le presentazioni, decidemmo di andarci a mangiare una pizza. Nel ristorante c'era anche un bar dove avremmo potuto berci qualcosa.

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