Prologo

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Era una notte di fine estate, fine Agosto. Stavamo guardando le stelle nel cielo, non oscurato dalle nuvole. Ce n'erano tante, e si coglieva la leggerezza del momento: la sabbia era fredda sotto i nostri corpi, le onde del mare facevano da sottofondo dolce e lento, le luci delle navi lontane dipingevano il buio, assieme ai fuochi d'artificio scagliati in aria.
Il vento ci scostava i capelli, che si muovevano dietro le nostre spalle per la loro leggerezza. Era stata lei a farmi conoscere la "musica buona", come mi diceva. Proprio per questo, le ho sempre voluto un briciolo di bene in più, rispetto a quanto non ne volessi a me.
Passarono stelle cadenti a non finire, e speravo vivamente che i miei desideri, per quanto stupidi e irreali che fossero, si realizzassero. E speravo anche nei suoi.
Al suono della musica degli Arctic Monkeys, desiderai fortemente una vita migliore; il tempo passò.
Non ero più la ragazza che sperava innalzando, con gioia, gli occhi al cielo. Ciò che facevo ora, era camminare, buttando i piedi uno davanti all'altro, e imprecare ogni qual volta mi accorgessi del mio modo goffo di muovermi.
Mi sarebbe piaciuto diventare una di quelle persone che, anche se non te accorgi, inizi a guardare quando aspetti un treno, quando sei in autobus, quando cammini per le vie... quelle persone belle di una loro proprio bellezza, che fa splendere le cose intorno a sè. Dotate di una loro personalità, tanto forte da infondere disagio, tanto forti, o quantomeno, apparentemente, da disarmare qualsiasi insidia. Quelle persone così particolari e bizzarre che ti fan venire voglia di conoscerle e di immaginare la loro vita, il loro passato, i loro errori... i miei errori. Nonostante io avessi cambiato casa, città, paese, stile e carattere, questi continuavano a perseguitarmi e a minacciarmi.
Avevo paura di sbagliare, ma voglia di conoscere e di andare avanti.
Non rimasi chiusa in me stessa.
Cambiai i miei piani e i miei progetti.
Vidi una di quelle rare persone e l'accolsi nel mio mondo, che alla fin fine era lui, si, il mio piccolo desiderio sotto un cielo spruzzato di stelle. E le mie labbra per lui erano il confine della sua galassia, e il mio bacio, il suo colore.

When the sun goes down |Alex Turner|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora