Lo stile tribale prende spunto dalle tradizioni indigene (disegni astratti, unicamente neri).
Sono tra i più vistosi, e sicuramente osservandoli sul corpo di qualcuno vi sarete chiesti quale sia il loro significato. Oggi sono molto di moda, in realtà più che per la loro valenza simbolica per il loro indiscusso valore estetico. Ma cosa si intende per tattoo tribale? E quali sono le differenze stilistiche e storiche tra questa forma d'arte e gli altri innumerevoli stili di tatuaggi?
Certamente tutti gli appassionati di tatuaggi sanno perfettamente che i tribali sono disegni molto diversi da quelli appartenenti ad altri stili dell'art tattoo, hanno soggetti poco comprensibili, e di forte impatto visivo.
Come suggerisce il nome stesso, i tatuaggi tribali derivano dalle tribù, ovvero da tutte quelle popolazioni lontane da noi sia fisicamente che per culture e tradizioni. Si tratta dei tattoo più antichi della terra, di cui si sono trovati esempi sul corpo congelato di un uomo ritrovato nel 1991, e vissuto addirittura oltre 5300 anni fa.
A questa categoria di tatuaggi fanno parte un'enorme varietà di disegni provenienti da svariati popoli indigeni con culture molto diverse tra loro; tra cui i Maori, gli Egizi, i Samoani, i Filippini, gli Aztechi, i Nativi Americani, i Celti e molte altre culture del Sud America.
Per tutte queste culture il tatuaggio aveva, ed ha in parte anche oggi, un significato molto diverso da quello che gli attribuiamo noi, soprattutto per quanto riguarda proprio i tribali, i quali ai nostri giorni hanno una valenza quasi esclusivamente estetica, di abbellimento del corpo.
Per queste popolazioni indigene tatuarsi il corpo era un modo di distinguersi, sia dal punto di vista religioso che sociale, e aveva anche un elevato valore spirituale, differente per ogni tribù che li utilizzava e per ogni individuo che li portava sul proprio corpo.
Venivano praticati con scopi differenti quali: identificare l'appartenenza ad un rango all'interno della tribù, proteggere dai demoni e dalle malattie, segnare il passaggio all'età adulta (ad esempio per i Maori); in alcune popolazioni i guerrieri venivano tatuati anche per sottolineare il loro valore e addirittura, in alcune tribù, per marcare il numero di nemici uccisi in battaglia.