#Immagina-Harry Styles, concerto.

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Personaggi principali: One Direction, Sharon.

«Ragazzi siete pronti??» urla qualcuno da dietro.

«Certo, forza ragazzi, andiamo!» urla Louis alzando il pugno.

«Si, andiamo la fuori e divertiamoci!» urlano insieme Niall e Liam battendosi il pugno.

«Forza Styles, vai su quel palco e spacca i culi come sempre!» urla Sharon sorridendo, cercando di sovrastare le urla di tutti.

Annuisco, sorridendo e la abbraccio, prima di salire sul palco con gli altri. Le urla delle fans mi invadono le orecchie. Guardo in giro, cercando di visualizzare più visi possibili. Sorrido e inizio a salutare, un po' a voce e un po' con le mani, copiato dai ragazzi. Andiamo in giro per il palco e ci posizioniamo per le prime canzoni. Lo stadio sembra prendere vita, tutte le fans stanno cantando con noi, cercando di farsi notare e di farci vedere i loro cartelloni.

Guardo ovunque, cercando il suo sguardo, quello di Sharon ovvero della mia migliore amica. Lo siamo da anni ormai e mi ha supportato in tutto, dall'audizione ai primi concerti fino ad ora. Inutile dire che mi sono innamorato. Come non innamorarsi di uno scricciolo come lei? I capelli bruni lunghi fino alle spalle con le punte più chiare, gli occhi marroni incorniciati negli occhiali rossi e bianchi, il corpo formoso, le gambe perfette. Mi giro verso destra, scrutando chiunque. La vedo e lei mi sta già fissando, mi sorride con uno dei suoi sorrisi migliori che ricambio in un attimo abbozzando un sorriso. Lei ride, iniziando a cantare a tempo con Lou subito dopo. Adoro quando canta, solo poche volte sono riuscito a sentirla cantare da sola e me le terrò come l'oro fino alla prossima volta che riuscirò a risentire la sua voce da sola. Finiamo il pezzo, intervallando questa e la prossima canzone con qualcosa a caso, Liam e Lou per esempio si scambiano battute e Niall accorda la chitarra per il prossimo brano, mentre io parlo a caso e provo a rompere il ghiaccio facendo il classico "knock-knock, who's there?" che non mi esce mai, ma sono dettagli.

Il concerto va alla grande e la voce sembra voler sparire per chiunque. Chiudiamo in bellezza con uno dei migliori singoli, Little things, la migliore canzone che il nostro carissimo amico Ed ci abbia mai lasciato. Ci sediamo e Niall inizia a suonare la chitarra, accompagnato poi dalle nostre voci e dalle fan, ormai in lacrime per un motivo che ancora non mi è molto chiaro. Per quei tre minuti e quaranta lo stadio sembra nostro, con le voci di chiunque in quest'area sovrapposte, le luci dei cellulari che non hanno smesso di accompagnarci e di brillare per tutto lo stadio, luccicando come le telecamere, come la strumentazione dei musicisti che ora sono dietro le quinte o come le aste lucide dei microfoni che sono sotto le luci dei riflettori.

Ringraziamo e salutiamo al microfono, sorridendo mentre l'adrenalina lascia il nostro corpo. Lancio un ultimo sguardo a Sharon sotto al palco e le sorrido, prima di girarmi e andare dietro le quinte. Le orecchie fischiano e ridiamo, abbracciandoci per il risultato. Torno negli spogliatoi insieme ai ragazzi, togliendomi nel mentre gli auricolari e lasciandoli ai tecnici insieme al microfono, mentre Sha mi raggiunge sorridente.

«Complimenti ragazzi! Gran bel concerto!» esulta lei, abbracciandoci tutti.

«Grazie bellezza.» sorrido e le lascio un piccolo bacio sulla guancia.

«Dopo vieni da me?» sorride lei imbarazzata.

«Certo, anche subito, saluto i ragazzi e lo staff e arrivo.» annuisco, girandomi «Okay ragazzi, come previsto mi ha invitato da lei, o stasera o nulla.» sussurro ai ragazzi senza farmi sentire.

«Forza Styles, fatti coraggio!» mi incoraggiano loro.

Giro l'angolo e saluto tutta la crew, ringraziandoli per il sostegno e per il lavoro fatto, come sempre.

«Andiamo?» la sorprendo, mentre parla con Ni.

«Certo, andiamo!» esulta lei.

Usciamo dal retro e raggiungiamo la mia macchina, nascosta per scampare ai paparazzi. Arriviamo a casa sua, ormai so la strada a memoria, e andiamo in soggiorno dopo aver preso dal frigo qualcosa da bere. Mi lego i capelli in una crocchia disordinata e bevo un po' d'acqua per alleviare il leggero dolore alla gola che mi viene sempre dopo ogni concerto.

«Questa sera sembravate più carichi del solito, siete stati grandi!» si complimenta lei sorridendo.

«Grazie, molto probabilmente è stato il luogo che ci ha dato l'energia.» sorrido distogliendo lo sguardo dal bicchiere e posandolo su di lei.

Dio quanto è bella. Appoggio il bicchiere sul tavolino di fronte a noi, prendo coraggio e un bel respiro.

«Io... Devo parlarti. Non so che cosa tu possa pensare su di me, a come tu mi possa vedere, so solo che io ti vedo molto più che come amica. So che può sembrare stupido da parte mia, ti sto parlando come un ragazzino, ma io so che provo qualcosa di molto più forte di una sola amicizia, io...»

Non finisco la frase, lei mi ferma prima che possa aggiungere altro, mette il palmo della mano sulla mia bocca.

«Non dire altro, idiota che non sa stare in equilibrio.» sorride e toglie la mano, baciandomi subito dopo.

Mi mette una mano sul petto e ci stacchiamo, fissandoci negli occhi.

«Quanto tempo abbiamo aspettato per essere felici?» chiede lei sussurrando.

«Troppo.» sorrido, sfiorandole le labbra con il pollice e baciandola di nuovo.

Si spinge verso di me, accarezzandomi il viso e salendo fino ai capelli, sciogliendomi la crocchia e nascondendoci le mani. Il silenzio regnerebbe, se non fosse per i nostri respiri. Appoggio le mie mani sui suoi fianchi, facendole scivolare sotto la sua maglia e lei si sporge di più verso di me, facendomi stendere mentre lei si siede sul mio bacino e continua a baciarmi, spostando le mani all'orlo della maglia, alzandomela senza problemi fino al petto, mi alzo e me la sfila, smettendo per pochi attimi di baciarci, facendo lo stesso con la sua maglia sfilandosela in un colpo solo e lasciandola cadere a terra insieme alla mia. Intreccia le dita alle mie mentre l'altra mano la lascia libera di accarezzarmi il petto, passando sulla cicatrice lieve a forma di farfalla che si è formata grazie all'operazione . Mi sfiora la pelle anche con la stoffa del reggiseno, facendomi quasi solletico. Faccio passare la mano sulla sua schiena nuda fino ad arrivare al gancio del reggiseno.

«Slaccialo...» sussurra lei sulle mie labbra, guardandomi negli occhi.

«Sicura?»

Annuisce, spostando la mano la mano nei miei pantaloni, toccandomi da sopra i boxer.

«Lo prendo per un si.» slaccio il reggiseno e mi giro facendoci ribaltare in modo che lei stia sotto di me.

Lo tolgo da lei, cercando di sfilarle velocemente anche i leggins e gli slip, facendo lo stesso con i miei.



Per @_cinderellaball_ tivibi ragazza

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