#Immagina-Harry Styles :3

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«Harry?»

«Sono in bagno!» rispondo subito.

«Dov'è Jacob? È lì con te?» chiede aprendo la porta.

«Direi di si. Bagnetto time!» rido, Jacob che mi schizza addosso l'acqua «No! Jay, non farlo!»

Troppo tardi, ha già le manine aperte e colpisce la superfice dell'acqua schizzando ovunque. Lo prendo velocemente da sotto le ascelle e lo sollevo, stringendolo a me. Anche se ha solo cinque mesi è già una piccola peste quando si tratta di fare il bagnetto. Sharon ci guarda divertita ed entra in bagno, avvicinandosi alla grande vasca e inginocchiandosi accanto a me. Mi lascia un bacio veloce sulle labbra e poi bacia il piccolo sulla tempia, accarezzandogli la testa delicatamente.

«Vi state divertendo?» ridacchia.

«Lui si, mi ha già lavato tre volte senza neanche farmi immergere nell'acqua... Com'è andata con le tue amiche?» cambio discorso.

«Bene, siamo andate al bar e poi al parco, nulla di che. È stato bello rivederle, abbiamo passato davvero troppi anni senza sentirci e ognuna di noi non si aspettava il risvolto che hanno avuto le nostre vite. Ora proveremo a tenerci in qualche modo in contatto, ma non so per quanto possa durare. Molto probabilmente finirà come all'ultimo anno di superiori che "si si ci terremo in contatto e non passerà un giorno che non ci sentiremo" e alla fine non abbiamo più parlato.» racconta a testa china.

«Beh almeno ci proverete.» incrocio le gambe sotto l'acqua e faccio sedere Jay sulla gamba, ma dopo un attimo riprende a schizzare ovunque l'acqua.

«No Jay!» gridiamo in coro io e lei, ridendo.

«Dai, finiamo questo bagnetto e andiamo a fare merenda! Ho comprato qualcosa che vi piacerà.» mi incuriosisce lei, alzandosi e prendendo la salvietta per Jacob.

Lo tira fuori dall'acqua e lo posa delicatamente sulla parte di lavandino che abbiamo aggiunto per lui, coperto da un materassino di spugna colorata. Mentre lei asciuga il piccolo, io esco dalla vasca e mi copro con l'accappatoio, raggiungendola e abbracciandola da dietro.

«Mi stai gocciolando addosso, te ne rendi conto?»

«Si, direi di si.» ridacchio sbattendo la testa a destra e a sinistra come i cani.

«No piantala!» ride, scostandosi a sinistra.

Jay sorride, mentre io mi fermo e la bacio sul collo, come piace a lei.

«Stai cercando di farti perdonare?»

«Ho altri modi per farmi perdonare... Ma ora non è il momento...» sussurro sul suo collo, accarezzandole il corpo, staccandomi e andando ad asciugarmi.

Mi cambio, mentre lei mi guarda ed esce dalla stanza con in braccio il piccolo che si è abbracciato al suo collo. Li raggiungo in cucina, Jay seduto nel suo seggiolino da tavolo con davanti uno scatolino colorato e Sharon con un cono in una mano e un cucchiaino di plastica nell'altra, mentre imbocca Jay.

«Gelato?» mi strofino le mani, avvicinandomi e sedendomi al tavolo.

«Si, lui lo trova buono, lo ha già assaggiato.»

«E non mi hai aspettato?» chiedo in tono offeso al piccolo, punzecchiandolo sulla pancia con il dito.

Lui ridacchia, facendomi ridere, tornando poi a contemplare il cucchiaino con il gelato. Allora prendo un cono e preparo due palline, una alla stracciatella e una alla nocciola, come sempre da una vita a questa parte. Finiscono il gelato e dopo non molto suona al campanello di casa la babysitter, passando come sempre a prendere il piccolo.

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