#Immagina- l'uscita

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-Le scrivo o non le scrivo?-

 Rigiro tra le mani il cellulare. Non vorrei sembrare strano, magari è anche capace di rifiutare, non so neanche se le piaccio! Mi metto le mani nei capelli, cercando di trovare una soluzione. Potrei chiedere a qualcuno di venire con me e lei come scusa e poi portarla via e dirle tutto. Si, si potrebbe fare. Faccio qualche chiamata, cercando di mettere insieme qualcuno che sa di questa cosa. Metto insieme un gruppo di sei persone, in modo che siano tre maschi e tre femmine, prendendo una buona scusa.

-Ehi Sha, mi stavo chiedendo, visto che domani pomeriggio esco con alcuni miei amici ma sono tutti a coppie e io sono l'unico da solo, ti andrebbe di venire con noi, così non mi sento solo?- spero che mi risponda subito e che mi risponda di si, altrimenti non saprei seriamente che altro fare.

-Ehi Marcello, dove vorreste andare di bello?- mi risponde dopo un attimo.

-Un giro dopo le tre al cinema di qui, poi magari un giro alla sala giochi.-

-Aspetta che chiedo.-

-Okay okay-

-Mi spiace, mia madre mi ha obbligata ad andare con lei e una sua amica a uscire... Mi dispiace davvero, ma non posso dirle di no, lo sai com'è..-

-Va bene, tranquilla, non c'è problema.

*il giorno dopo*

Usciamo dal cinema, ridendo ancora per il film divertente che ci siamo voluti vedere per passare il pomeriggio.

«Senti» mi prende da parte un mio amico «Mi spiace per la storia della ragazza, spera solo che quella non sia stata solo una bugia infiocchettata dal fatto che sua madre è una tiranna.» mi da una pacca sulla spalla e poi torna dagli altri.

Mi giro sconfortato, non sarebbe capace di dire bugie, o almeno non credo. Alzo lo sguardo e la vedo, sperando che non sia un miraggio, accanto a un uomo alto poco più di lei e chiacchierano animatamente. Poi lui alza lo sguardo e mi vede sorridendo alla ragazzina che si gira anche verso di me e sorride, correndomi incontro e abbracciandomi al collo.

«Alla fine sei riuscita a trovare un compromesso, vedo.» rido abbracciandola a mia volta, respirando il suo profumo.

«Ho dovuto chiamare mio padre pur di riuscire a convincere la mamma a farmi andare con lui per "dargli una mano". Non credo che potrà ricapitare.» ride anche lei, mentre ci stacchiamo.

Suo padre ci raggiunge e mi saluta, come fossi un vecchio amico.

«Ho fatto i salti mortali per portartela, trattamela bene, almeno questo.»

«Sissignore! Capito.» faccio finta di stare sull'attenti.

«Sono serio, trattamela bene.» mi punta il dito lui molto serio.

«Va bene, va bene. Capito, sono serio.»

Mi squadra un'altra volta e poi se ne va, lasciando prima un piccolo bacio sulla fronte della figlia.

«Ti ha convinto?» ridacchia lei guardandomi negli occhi.

«Solo in parte.» dico io vago «Andiamo dagli altri?»

«Okay.»

Faccio le presentazioni e tutti capiscono che cosa devono fare.

Andiamo al parco lì vicino, salendo sulle altalene, tornando poi alla sala giochi accanto al cinema.

Tutti si spargono in coppie, come previsto, di un ragazzo e di una ragazza, per far intuire che stanno insieme e che hanno voglia di stare da soli.

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