Le giornate in casa erano noiose non lo vedevo ormai da tre giorni. Andai verso il giardino, mi sedetti accanto a un cipresso.
Godendomi l'aria fresca, in fin dei conti ero libera di gironzolare senza essere disturbata, avevo già visto tutto avevo voglia di andare a ballare, bere qualcosa con persone nuove.
Decisi di fuggire da quella casa ,ma non avevo la macchina.
Chiesi al maggiordomo Sergio Marchionne di andare a prendere la macchina.
Lui con calma mi confida di non aver mai guidato.
Allora fammi vedere dove è la macchina gli chiesi.
Certo rispose!
Ero pronta ad andare quando si parla del diavolo.
Lui mi guardava con disprezzo è sbraitava parole incomprensibili ero totalmente nel panico. Passano pochi minuti è mi attiro a se con una forza inconsueta è mi disse"Tesoro cosa cerchi di fare? .
Voglio solo fare un giro.
La macchina è mia.
Tu qui non possiedi niente.Ti consiglio di fare come dico io altrimenti affidati a Dio.
SEI PAZZO? .
ADESSO BASTA!
Mi mollo uno schiaffo.
Lo guardai fredda è rientrai in casa con una velocità massima mi chiusi in camera mia.
Dopo alcuni minuti senti i passi di Grabiel ma non è venuto in camera. Quella notte non riusci a chiudere occhio.
Lo odiavo con tutta me stessa.
Mi sembra di vivere in un inferno.
Io che non avevo mai dato problemi a mio padre dovevo essere prigioniera di un pazzo.
Mi svegliai di colpo avevo un dolore tremendo giù al ventre.
Cercai di alzarmi dal letto, ma subito dopo mi distesi.
Mi arrotolai su me stessa piangendo mi addormentai.Il mattino dopo scesi in cucina per fare una ricca colazione, ma non trovai la domestica che di solito era in cucina.
Cercai di prepararmi un po di latte con biscotti ma fui interrotta da Grabiel.
COSA STAI FACENDO? .
NULLA!.
ALLORA FAMMI IL PIACERE DI ANDARE IN CAMERA TUA.
La sua voce era rauca è fredda.
Non avevo voglia di litigare cosi decisi di andare via.
Salita in camera senti una fitta al cuore non vivevo bene con lui.
Volevo andare via da qui.
Feci una doccia calda indossai dei pantaloni niente male anzi molto stretti con una blusa bianca trasparente scarpe alte, capelli sciolti e via.
Scendo giù prendo il telefono e comincio a urlare come una pazza dicendo : Papà sentimi bene credo che tu debba venire qua.
Dall'altro capo.
Ora sono impegnato.
Ti prego.
Ci vediamo fra mezz'ora.Sergio mi indica l'entrata
sto cercando di non piangere
ma le lacrime bagnavano il mio volto.
Senti dei passi avvicinarsi, subito corsi a vedere chi fosse è entro mio padre che mi guardava con stupore dicendomi : 《 tesoro lui non è in casa?》.
NO RISPOSI.
ALLORA ANDIAMO A CASA.
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La Figlia Del Boss
Chick-LitLa mia famiglia è apparentemente senza problemi. Mio padre è Steven Guerra Mia madre è Luisa Ferreri. Mio fratello Mattia Mia sorella Gaia Poi io Aurora.