Libera.

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Passai una giornata intera a visitare Milano.
Luca Colaneri mi osservava esasiato forse per il mio aspetto.
Lui non era da meno anzi da togliere il fiato.
Andammo in un locale gremito di gente che chiaccheravano scherzavano animatamemte, bevendo della birra.
Verso mezzogiorno andammo a pranzo in un locale molto noto.
Sul tardi decisi di chiedere a Luca Colaneri se mi accompagnava in hotel.
Lui mi guarda è annuisce con un sorriso a trentadue denti.
Finalmente feci un bagno caldo è mi accolai sul letto pensando ai miei genitori. Poi mi rincuorai dicendomi : ho un futuro brillante come fotomodella.
Preparai le valigie e mi addormentai.

Dal quel giorno non ho più rivisto Luca Colaneri.
Ormai sono passati tre mesi dalla mia fuga nessuna notizia dei miei parenti.
Vivevo pienamente la vita fino al giorno dell'incidente.
Mi risvegliai in ospedale con fratture è la gamba destra rotta.
Domandai alle infermiere dei miei bagagli è la mia borsa.
NON SI PREOCCUPI, SUA MADRE LI HA PRESI.
OO DIO!.
SIGNORINA LEI È STATA IN COMA PER DUE MESI.
COME! .
NON SI PREOCCUPI ORA VADO A CHIAMARE SUA MADRE.
NO RISPOSI CON UN GROPPO ALLA GOLA.

Abbia pietà di me.
CERTO! .
Cosa vuole fare? .
Mi dia degli abiti e mi conduca fuori di qui.
No !No!
Mi vuole rovinare.
La prego! .
Facciamo cosi signorina, ora chiariamo le cose poi stasera fuggiamo.
Mi fidai delle parole del l'infermiera.
Nella stanza entro Papà con mamma con un sorriso sforzato li salutai.
Sembravamo invecchiati è stanchi.
Tesoro disse mamma fra una settimana torni a casa.
Un brivido mi venne solo al pensiero di tornare con loro.

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