L'inizio

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Mi ripromisi che quella sarebbe stata l'ultima estate di snervante stagione a Chianciano Terme. Lavorare 14 ore al giorno ed essere pagata per 8. Mai più. 

Ma per poter chiudere definitivamente quel capitolo della mia vita dovevo trovare un lavoro part-time tutto l'anno.

Passai l'inverno a fare gli extra ed organizzarmi per l'estate successiva cercando più alternative possibili alla stagione a Chianciano Terme.

Quando giunse l'estate, non accettai il lavoro all'hotel. Mi prenotai per la Vendemmia a Settembre. Nel frattempo feci gli extra da Kris che aumentarono, tanto che, quasi quasi, la Vendemmia non sarebbe stata necessaria. 

Fu in una di quelle serate che Kris mi fece la proposta inaspettata:

" Geena, hai mai pensato di venire a lavorare con me al Morgana? Ti piacerebbe?"

Morgana: una delle discoteche più in della zona. Sulla bocca di tutti per gli ospiti internazionali e non, presenti ogni settimana.

La discoteca che io avevo sempre guardato da lontano perché la consideravo comunque una discoteca di elite; ed io, non ero proprio una persona che si sarebbe sentita a proprio agio in un luogo del genere. Ma cavoli! Era la proposta che stavo aspettando per chiudere definitivamente quella brutta parentesi delle stagioni estive, che durava da fin troppi anni.

Era la possibilità che mi si apriva per poter pagare le mie tasse Universitarie senza succhiare tutti i risparmi estivi.

L'Università. Una scelta che arrivò inaspettata e che sorprese molti miei amici, dato che non ero mai stata una studentessa modello ed ero arrivata alla maturità a fatica e con un bell'esaurimento nervoso.

La scelta di Antropologia Culturale come facoltà, aveva fatto storgere non poche bocche:

" Ma perché hai scelto Antropologia? Che possibilità lavorative avrai alla fine?"

Ma che domande! Ovvio! Avevo già in mente la specializzazione che mi stava a pennello: Storie delle tradizioni popolari e l'argomento che volevo affrontare era proprio la figura del Vampiro.Quello che avrei fatto successivamente, ci avrei pensato al momento giusto. Avevo smesso di fare progetti a lunga scadenza. 

Lo sapevo che non avrei trovato un lavoro consono. Ma volevo studiare, finalmente, qualcosa che mi piaceva studiare...

Non ci pensai due volte a rispondere a Kris di si.

Due giorni dopo Kris mi chiamò dicendo che i proprietari del Morgana mi volevano conoscere.

Mi disse di vestirmi carina e truccarmi con più cura che lui mi voleva al suo bar a lavorare e per loro era molto importante l'apparenza fisica. Perché si, in quella discoteca il personale era bello da mozzare il fiato.

Mi prese il panico. E adesso che faccio? Io, una goth, con l'armadio pieno di pizzi, corsetti, anfibi e fouseux tutti comprati a Londra nel quartiere di Soho. Troppo eccessivi per quel posto che andava avanti a suon di Dolce e Gabbana e Versace.

Io, che il colore più acceso che mi vedevi addosso era il rosso sangue del rossetto sulle labbra.

Io che odiavo essere giudicata o scelta in base al mio apparire, per il mio corpo o la mia sensualità che ero comunque convinta di non avere.

Si sa, nella vita a volte si deve scendere a compromessi per avere un futuro migliore e delle entrate più stabili. Era un rischio che forse valeva la pena di prendere. La mia anima di certo non sarebbe cambiata. Mi ripetevo, mentre iniziavo a buttare sul letto tutti gli abiti che avevo e che ritenevo più consoni al colloquio di lavoro.

Kris aveva fiducia in me. Mi considerava come una sorella e mi aveva dato le dritte per suscitare nei proprietari interesse. Ce l'avrei messa tutta per avere quel posto. Era il minimo che potessi fare.

Non volevo rinunciare alla mia anima goth, amavo la notte amavo le storie dei vampiri, amavo l'idea dell'amore eterno. Urgeva un aiuto esperto: Kate.

"Kate, ho un'emergenza...vieni da me" Il messaggio era criptico. Mi resi conto dopo averlo spedito che avevo esagerato.

Dieci minuti dopo Kate era alla porta. Aveva lasciato a metà, una tavola alla quale stava lavorando . Era molto preoccupata e mi sentii improvvisamente un verme. Non era un'emergenza il decidere cosa mettermi cazzo; potevo anche scrivere il messaggio in un altro modo.

"Che è successo?" mi chiese ancora imbrattata di pastelli e vernice.

"Devo scegliere l'abbigliamento giusto per un colloquio di lavoro stasera al Ristorante da Kris. È per iniziare il lavoro di aiuto barman al Morgana..."

Mi aspettavo una sfuriata da Kate. E me la sarei anche meritata.

"Geena!!! Ma cazzo..." poi vedendo la mia espressione colpevole, sorridendo continuò: "si...hai ragione è un'emergenza..."

Entrò in camera mia. Fu travolta da tutti i capi di abbigliamento che avevo tirato fuori dall'armadio.

" No questo no.." disse storcendo la bocca gettando via un corsetto con le borchie, che avevo messo giusto in bella vista perché era stata la mia scelta " neppure questo..." disse spostando dei pantaloni in stile scozzese con catene sulle cosce.

"Ecco! Questo è perfetto e anche questa..."

Fra corsetti e pizzi aveva trovato un corsetto di pelle nera ed una minigonna in stile burlesque. 

"Mettici le calze a rete e gli stivali neri, che hai con il tacco 12, quelli legati con i nastri di raso rosso. Perfetti con lo stile burlesque della minigonna. La nuova tendenza per l'anno prossimo non ti farà sembrare un outsider" disse facendomi l'occhiolino.

"Ma rischio di catapultare in terra su quei trampoli!" risposi ignorando volutamente la parola outsider.

"Quando hai l'appuntamento"

" Stasera alle 10."

"Ecco...Sono solo le 4. Hai 6 ore di tempo per esercitare la tua camminata sul tacco 12."  Disse Kate con un sorriso da joker. Si stava vendicando la sadica.

Ma aveva ragione. Dovevo imparare a camminare bene su quei tacchi. Anche perché quegli stivali mi erano costati un occhio.



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Questo è il primo capitolo. Come andrà il colloquio di Geena?

Domani lo leggerete. Se volete i commenti sono benvenuti! Vi ricordo che la saga Orpheus la trovate su amazon

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